ASZ Insider#74: Nascar Cup Series 2024 Bristol

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

Nuovo recap firmato Mark Bruno sul round di Bristol, ecco a voi il riassunto della gara Nascar Cup Series 2024 svoltasi nel Tennessee. Buona Lettura!

HAMLIN SI RICONFERMA A BRISTOL

Perfetta la gestione di coperture estremamente sensibili da parte del portacolori del Joe Gibbs Racing nella gara short track con più cambi di leadership della storia, che ammonta a 54

La configurazione in concrete di Bristol torna nella Regular Season, dopo 3 anni di utilizzo della configurazione dirt nello stesso periodo della stagione. 

QUALIFICHE

Blaney, per la 10° volta nella sua carriera, ha la possibilità di condurre il gruppo alla prima bandiera verde della gara. In qualifica sorprende anche Josh Berry, alla sua prima partenza dalla fila frontale.

GRIGLIA DI PARTENZA

Pilota Marchio Auto
1 Ryan Blaney Ford 12
2 Josh Berry Ford 4
3 Denny Hamlin Toyota 11
4 Joey Logano Ford 22
5 Chase Elliott Chevrolet 9
6 Chase Briscoe Ford 14
7 Michael McDowell Ford 34
8 William Byron Chevrolet 24
9 Bubba Wallace Toyota 23
10 Kyle Larson Chevrolet 5
11 Martin Truex Jr. Toyota 19
12 Christopher Bell Toyota 20
13 Harrison Burton Ford 21
14 Kyle Busch Chevrolet 8
15 Erik Jones Toyota 43
16 Zane Smith Chevrolet 71
17 Brad Keselowski Ford 6
18 Corey LaJoie Chevrolet 7
19 Ty Gibbs Toyota 54
20 Daniel Hemric Chevrolet 31
21 Austin Cindric Ford 2
22 Noah Gragson Ford 10
23 Tyler Reddick Toyota 45
24 Todd Gilliland Ford 38
25 Ryan Preece Ford 41
26 John Hunter Nemechek Toyota 42
27 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
28 Daniel Suarez Chevrolet 99
29 Alex Bowman Chevrolet 48
30 AJ Allmendinger Chevrolet 16
31 Austin Dillon Chevrolet 3
32 Justin Haley Ford 51
33 Kaz Grala Ford 15
34 Chris Buescher Ford 17
35 Carson Hocevar Chevrolet 77
36 Ross Chastain Chevrolet 1

STAGE 1 (125 giri)

L’inizio delle ostilità a Bristol è caratterizzato da una lotta serrata tra Berry e Blaney per la testa della gara. Dopo una serie di incroci spettacolari, Berry riesce a mettersi il campione in carica alle spalle. Per la seconda posizione la questione è riservata a Briscoe e ad Hamlin, ma il pilota della #14 è in grado di uscire come migliore dal duello. La terza posizione è detenuta dall’alfiere dello Stewart Haas Racing per una decina di giri prima che lo stesso Hamlin gli risoffi la terza posizione al 14° giro. Con le strategie di gestione gomma ancora dubbie per i piloti, Hamlin continua la sua cavalcata passando dapprima Blaney al giro 19, per poi issarsi in testa al giro 21.

Il primo stage della gara è tutt’altro che regolare e tutto ciò è dimostrato dall’uscita della prima gialla della gara. Il marasma del centro gruppo, caratterizzato in particolare dal three wide tra Byron, Logano e Bell, scatena il contatto a catena tra questi tre piloti, Con il portacolori del team Hendrick a pagarne le spese peggiori (dovranno essere effettuate riparazioni importanti sulla Camaro).

La difficile gestione delle gomme da parte dei piloti di testa subisce una tregua con l’arrivo delle prime soste agevolate dalla caution.  A rimanere fuori in pista è il solo Reddick, classificato 19° prima della neutralizzazione. Ma il fato per il pilota della #45 non si mostrerà favorevole.

Al giro 30 la gara viene ripristinata con Reddick che, alla choose rule, adotta la traiettoria esterna, prediletta a Bristol per l’ottimo grip che può garantire. Se la partenza del rosso californiano si può considerare positiva, non si può dire lo stesso del suo giro successivo.  Dopo aver bruciato Berry al via, lo stesso neo full timer in Cup Series si appoggia poco delicatamente sul retrotreno del leader della classifica, scaturendo dapprima un notevole sottosterzo e in un secondo momento una perdita di controllo della Camry, che si gira.

La vettura intraversata non viene evitata dallo sfortunatissimo Carson Hocevar, che spesso a causa di incidenti, deve rinunciare a grandi risultati. Dietro si scatena un altro incidente con Hemric, LaJoie, Allmendinger e Smith, in una caution che si rivela abbastanza amara per Spire Motorsport.

Non mancano le lamentele da parte di alcuni piloti, tra cui Elliott, riguardo i marbles presenti sul groove più esterno, sintomatici del notevole consumo delle gomme a cui vanno incontro i piloti. Si riparte al giro 38, in una fila frontale costituita da Wallace (esterno) e Berry (interno). Wallace è abile a mantenere la leadership fino al giro 41, con Berry che, tramite un bump and run, riesce a rubarla all’ afroamericano.

La superiorità di Berry non dura molto, e la risposta di Wallace arriva al giro 48, con Berry che comincia ad accusare un crollo prematuro delle gomme. Hamlin, d’altra parte, continua a preservare la sua volontà di passare in testa, e ci riesce al giro 54 proprio ai danni del suo impiegato dopo una lotta estremamente maschia. L’azione in pista continua a regalare emozioni al giro 6, con Elliott che ingaggia Hamlin per la testa della gara riuscendo ad anteporsi sull’ esterno di curva 4.

Dopo lo scambio alternato tra Hamlin, Elliott, Blaney e Busch, esce la terza caution al giro 71, dovuta ai detriti depositati in pista dalla #71 (che coincidenza!) guidata da Zane Smith, che ha sradicato il passaruota per una foratura. Con il pit di tutte le vetture, la gara riprende al giro 80, con Hamlin esterno accanto a Blaney, con lo scatto favorevole ad opera del pilota del Joe Gibbs Racing.

Tra Hamlin e Blaney avviene un altro ripetuto scambio di posizioni, sempre con la ragione da parte del nativo della Florida ai danni del nativo dell’Ohio. Hamlin rimane al comando della gara quasi fino alla bandiera a scacchi verde e bianca, ma, al cospetto del “villain”, si presentano numerosi pretendenti.

A 6 giri dalla fine l’ordine delle posizioni viene rotto a causa di un lungo da parte del pilota della #1, che perde in un non nulla 3 posizioni cedendo la prima posizione prima a Blaney, con quest’ultimo poi sorpassato da un sorprendente Ty Gibbs, detentore di un ritmo gara eccezionale.

Nulla sembra più impensierire il talentino nipote di Joe Gibbs dall’ottenere la sua prima vittoria in carriera di uno stage, ma la stessa sarà destinata ad avvenire sotto regime di bandiera gialla. La neutralizzazione anticipata della gara è dovuta ad una foratura da parte di Hamlin in contemporanea ad un 180° di Kyle Busch, che, come ormai suo solito fare, procede in retromarcia per tutto il rettilineo opposto prima di rientrare ai box

 

TOP 10 STAGE 1

Pilota Marchio Auto
1 Ty Gibbs Toyota 54
2 Kyle Larson Chevrolet 5
3 Chris Buescher Ford 17
4 Brad Keselowski Ford 6
5 John Hunter Nemechek Toyota 42
6 Ryan Blaney Ford 12
7 Martin Truex Jr Toyota 19
8 Christopher Bell Toyota 20
9 Ryan Preece Ford 41
10 Kevin Harvick Ford 4

 

STAGE 2 (125 giri)

Non c’è altro da aspettarsi con le gomme che cedono velocemente. Tutti ai pit, con la pit crew di Larson che svolge le operazioni migliori, facendo balzare il campione 2021 di categoria in testa alla gara. Ad affiancarsi sull’interno di Larson c’è un Keselowski in ottima forma, così come l’intera compagine RFK, considerando Buescher a ridosso della top5. Con Larson che ottimizza lo scatto indirizzandosi all’interno, Gibbs segue a ruota il pilota Hendrick.

Ma occhio a John Hunter Nemechek, con tutte le intenzioni di unirsi alla festa per la prima posizione con una Toyota del Legacy Motor Club, che, rispetto al 2023, ha fatto passi da gigante. Le possibilità non sono poi così concrete, ma il figlio di Joe Nemechek è in grado di stabilizzarsi in top 5.

Gibbs svetta in classifica fino all’arrivo di Truex Jr, che dopo essersi fatto una scorpacciata di posizioni, punta il mirino sul classe 2002, e lo supera dalla traiettoria alta di curva 4 al giro 146. Gibbs non sembra accontentarsi della seconda posizione e la sua risposta non si fa attendere (nonostante abbia subito temporaneamente il sorpasso di Larson). 

Gibbs torna quindi in testa al giro 149. Al giro 150 Keselowski non trova ritmo, mentre anche JHN sembra perdere sempre più terreno, scivolando in 8° posizione. Si crea una situazione di gara estremamente particolare, con la netta sensazione di assistere ad una gara in pack racing su uno short track. I valori in campo in questa fase sono completamente ignoti e analizzare i tempi sulla base del crollo repentino degli pneumatici è difficile.

Con Hamlin che sprofonda dopo aver anche temporaneamente soffiato la testa della gara a Gibbs, arriva la caution al giro numero 178, per un incidente tra McDowell, Stenhouse e Smith (molto sfortunato con gli incidenti sin dall’inizio della stagione). Un altro stint di gestione complicato viene messo agli archivi e tutti i piloti del giro di testa ne approfittano a rientrare. 

All’uscita della doppia pit road, Buescher si mette davanti e alla choose rule sceglie senza alcun dubbio l’esterno, mentre Bell si schiera al suo fianco. Con la ripartenza che viene data al giro 190, Buescher riesce a malapena a tenere la testa, con la formazione quasi immediata del tandem. Bell, con un passo decisamente superiore, si sbarazza di Buescher al giro 200 e ottiene la prima posizione. Si assumono più rischi i piloti ai piedi della top 10, con Suarez che calcola male l’ingresso alla prima sopraelevata e si appoggia alla #51 di Haley, protagonista di una gara autorevole con la Mustang del Rick Ware Racing (così come un ottimo Kaz Grala che addirittura agguanta la top10 al giro 204). 

Le attenzioni vengono poste persino su Ty Gibbs, che, artefice di un passo gara rapido, riesce a balzare nel gruppo di testa. Si arriva al giro 224, con Truex che passa il suo compagno di squadra Christopher Bell e un Ty Gibbs che sale in terza posizione. A 23 giri dalla fine dello stage, la gara viene fermata per un 360° di Kyle Busch, vittima di sovrasterzo in ingresso di curva 3. 

Occasione ancora una volta golosa per effettuare le soste per tutte le pit crew, eccezion fatta per le due Spire di LaJoie e Hocevar che rimangono azzardatamente fuori. 

A condurre il gruppo alla green flag al giro 240 è proprio il 32enne della North Carolina, con il suo compagno di squadra Hocevar al suo fianco. Bell non trova ostacoli nel passare i due piloti che non si sono fermati ai box, così come Logano, che sale in 2° posizione. La strategia delle Spire non paga e Hocevar nell’intervallo di 2 giri è già fuori dalla top 10, mentre LaJoie resiste per 4 giri. A 7 dalla fine Logano prova con diversi bump and run a sbarazzarsi di Bell riuscendo nell’intento.

Il pilota più temuto in questo finale è ancora Ty Gibbs, che, dopo aver scavalcato John Hunter Nemechek, va a caccia del pilota dell’Oklahoma e il pilota del Connecticut. Bell piomba a ciel sereno fuori dalla contesa dalla vittoria, mentre Gibbs ormai limita la sua pretesa al leader della gara Logano.

Il sorpasso risolutivo dello stage arriva poco prima della bandiera bianca, che va a segnalare l’ultimo giro, e il giovane 21enne si porta a casa anche il secondo stage. 

 

TOP 10 STAGE 2

Pilota Marchio Auto
1 Ty Gibbs Toyota 54
2 Brad Keselowski Ford 6
3 Joey Logano Ford 22
4 John Hunter Nemechek Toyota 42
5 Christopher Bell Toyota 20
6 Martin Truex Jr Toyota 19
7 Denny Hamlin Toyota 11
8 Kyle Larson Chevrolet 5
9 Bubba Wallace Toyota 23
10 Ryan Preece Ford 41

 

STAGE 3 (250 giri)

Altra caution, altra danza delle soste. Ma in pit road si rischia con un contatto tra Cindric e Keselowski, fortunatamente senza grandi conseguenze. La prima fila è costituita da Gibbs e Truex al suo lato sinistro. Gibbs mantiene la testa della gara fino al giro 285, prima di cedere lo scettro a Truex e il secondo posto a Bell. La gara è più tranquilla, con i piloti impegnati nella gestione delle gomme, ma al giro 310° la gara viene fermata per un testacoda di Berry in curva 2, permettendo ai piloti di effettuare un’altra sosta senza tirare le gomme oltre il loro limite, anche se i segni presenti sugli pneumatici fanno intuire quanto sia difficile trattare le stesse. 

Al giro 323 si ritorna in regime di green flag, con Hamlin che, dopo aver vinto la gara ai pit, parte dall’esterno con Bell al suo fianco. Gibbs si rende protagonista di uno scatto fulmineo ed è in grado di conquistare la prima posizione sorprendendo sia Hamlin che Bell. Nasce la dittatura Joe Gibbs Racing, con le 4 Toyota del team di “NFL Coach” che dominano la scena. Ma i dubbi risiedono sempre sugli pneumatici e sulla loro durata, perché sulla lunga distanza il rischio foratura è concreto.

L’esperienza sul long run agevola i veterani Hamlin e Truex, che, al giro 364, mettono l’ancora acerbo Ty Gibbs alle loro spalle grazie ad un trattamento migliore sulle gomme. Ma nella stessa tornata, un nuovo incidente ferma la corsa, con Cindric e Stenhouse che si girano sincronizzatamente in curva 4 dopo aver incontrato un Todd Gilliland non velocissimo nell’ingresso alla 3. Ennesimo cambio gomme e penalità che viene comminata a Larson per equipment interference.

La gara riprende al giro 380, con Hamlin che riesce a tenersi dietro i suoi compagni di squadra, con l’integrità delle gomme che in questo momento è la priorità. Gibbs mostra velocità nelle prime fasi dello stint, passando Hamlin al giro 399.

Gli ordini si mantengono fino a quando i piloti di testa non incontrano Gilliland, che creando scompiglio, permettono ad Hamlin e Truex di mangiare la foglia passando il pilota della #54 al giro 426. Arrivano le soste sotto bandiera verde, con Hamlin e Truex in grado di allungare più rispetto alla concorrenza, ottenendo un buon vantaggio per lo stint finale (sempre dubbio). Gibbs invece fora e si tira fuori dai giochi al giro 444.

Hamlin riesce ad allungare fino al 447° giro mentre Truex prosegue per la tornata successiva. A completare il ciclo delle soste è in realtà Alex Bowman, classificato appena in top 10, che potrebbe beffare da lontano le due Joe Gibbs Racing in caso non riuscissero ad arrivare alla bandiera a scacchi senza un’ulteriore sosta. Nell’ultimo stint è lo stesso pilota della #48 ad essere nettamente il più veloce in pista, in grado di salire in top5 a 8 giri dalla fine.

Molti piloti si arrendono ed effettuano la seconda sosta, con Bowman che si trova a 14 secondi dalla prima posizione. La gestione di Hamlin, Truex e Keselowski è comunque esemplare, con i tre che tolgono ogni dubbio con l’inizio dell’ultimo giro.

Hamlin riesce persino a guadagnare nei confronti di Truex nel corso degli ultimi metri, involandosi nel successo numero 52 della sua carriera, con soli 5 piloti in grado di concludere la corsa nel giro del leader.

La fragilità delle gomme in un circuito come Bristool ha causato un altissimo cambio di leadership nel corso della gara (addirittura 54 tra 16 piloti), il più alto di sempre in uno short track.  

 

 

CLASSIFICA FINALE 

 

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Denny Hamlin 11 Toyota 500 3 163 44
2 Martin Truex Jr. 19 Toyota 500 11 54 44
3 Brad Keselowski 6 Ford 500 17 1 50
4 Alex Bowman 48 Chevrolet 500 29 3 33
5 Kyle Larson 5 Chevrolet 500 10 19 44
6 John Hunter Nemechek 42 Toyota 499 26 0 44
7 Chris Buescher 17 Ford 499 34 17 38
8 Chase Elliott 9 Chevrolet 499 5 5 29
9 Ty Gibbs 54 Toyota 499 19 137 48
10 Christopher Bell 20 Toyota 499 12 29 36
11 Michael McDowell 34 Ford 499 7 0 26
12 Josh Berry 4 Ford 499 2 25 26
13 Chase Briscoe 14 Ford 498 6 0 24
14 Ryan Preece 41 Ford 498 25 0 26
15 Ross Chastain 1 Chevrolet 498 36 0 22
16 Ryan Blaney 12 Ford 498 1 14 26
17 Justin Haley 51 Ford 498 32 0 20
18 Daniel Suarez 99 Chevrolet 498 28 0 19
19 Kaz Grala 15 Ford 498 33 0 18
20 Erik Jones 43 Toyota 498 15 0 17
21 Corey LaJoie 7 Chevrolet 498 18 4 16
22 Joey Logano 22 Ford 498 4 5 23
23 AJ Allmendinger 16 Chevrolet 498 30 0 0
24 Austin Dillon 3 Chevrolet 498 31 0 13
25 Kyle Busch 8 Chevrolet 498 14 5 12
26 Todd Gilliland 38 Ford 497 24 0 11
27 Carson Hocevar 77 Chevrolet 497 35 0 10
28 Daniel Hemric 31 Chevrolet 496 20 0 9
29 Bubba Wallace 23 Toyota 496 9 15 10
30 Tyler Reddick 45 Toyota 495 23 4 7
31 Austin Cindric 2 Ford 495 21 0 6
32 Harrison Burton 21 Ford 495 13 0 5
33 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 495 27 0 4
34 Noah Gragson 10 Ford 494 22 0 3
35 William Byron 24 Chevrolet 492 8 0 2
36 Zane Smith 71 Chevrolet 192 16 0 1