ASZ Insider: Scommettere sulla Formula 1, “guida” all’uso

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Oggi ASZ Insider fa un “tuffo” nel mondo del betting, ovvero delle scommesse (questo articolo non vuole essere in NESSUN MODO, un incentivo ad iniziare questa operazione, ricordiamo che per poter scommettere in maniera LEGALE agli eventi SPORTIVI, bisogna avere 18 anni e farlo sempre in modo RESPONSABILE), è una semplice guida su un argomento che vediamo spesso associato al calcio o al mondo dell’ippica e in questo articolo, Max Luchi (abbiamo lasciato in fondo la sua pagina Instagram per seguirlo), ci da qualche consiglio e qualche guida, per chi volesse “provare” (sempre se MAGGIORENNI e con RESPONSABILITA’) le scommesse sulla F1.

Scommettere sulla Formula 1, “guida” all’uso

Capita molto spesso che io incontri appassionati di sport motoristici che mi chiedano come funzioni, nella pratica, scommettere sulla Formula 1. La risposta è che è facile farlo, ma molto difficile vincere. Prima di iniziare a spiegare il tutto in maniera esaustiva, richiamo qui di seguito alcuni concetti fondamentali del mondo delle scommesse, senza i quali sarebbe davvero difficile essere chiaro. Voglio chiarire fin da subito che questo rappresenta un approfondimento che io e ASZ Magazine abbiamo deciso di proporre e non un invito al gioco d’azzardo e/o al betting.

Il concetto di “aggio” e di “arbitraggio

Essi rappresentano due concetti fondamentali. Per “aggio” si intende la percentuale di profitto che il Bookmaker ha nella scommessa che ti propone, ancor prima che l’evento si verifichi. In termini più formali, rappresenta “di quanto” il gioco non è equo.

Proviamo a fare un esempio, per capirci subito. Prendiamo una partita di calcio. Una a caso: Juventus-Atalanta. La quota della vittoria della Juventus (nominalmente nota come “segno 1”) è quotata 1.93. Per chi non fosse pratico, se punto 10€ sulla vittoria della Juve e ciò accade, vinco 1.93×10€=19.3€.

Il pareggio (nominalmente noto come “segno X”) è quotato 3.75. La vittoria dell’Atalanta è anch’essa quotata a 3.75. Come calcolare l’aggio del Bookmaker?

Immaginiamo di voler vincere 10€ indipendentemente dal risultato. Per vincere questa cifra scommettendo sul segno 1, devo giocare 10€/1.93=5.18€. Per vincere scommettendo sul segno X, devo giocare 10€/3.75=2.6€. Per vincere scommettendo sul segno 2, devo nuovamente giocare 10€/3.75=2.67€. In totale sono quindi riuscito a vincere 10€, ma ne ho giocati 5.18€+2.67€+2.67€=10.52€. Ho dunque una perdita.

Come potete vedere, il gioco non è equo. Ogni volta che scommetto, perdo 52 centesimi ogni 10.52 euro scommessi (indipendentemente dall’esito), ossia circa il 5%. Abbiamo dunque scoperto l’aggio del Bookmaker. Se mai nella vostra vita vorrete scommettere su qualcosa o andare al Casinò, assicuratevi di giocare ad un gioco dove l’aggio è basso. Le slot machine, ad esempio, hanno un aggio che talora può arrivare al 30%: in poche parole, un gioco al limite del legale. Per chi fosse curioso, la “Roulette” ha un aggio di circa il 2.7%; nel “Blackjack” esso è circa minore dell’1%.

Veniamo brevemente alla parola “arbitraggio”. Può accadere delle volte che vi siano vari Bookmaker che offrono quote vantaggiose su un esito particolare. Supponiamo che Tizio abbia una quota molto alta sulla vittoria della Juventus e Caio sulla vittoria dell’Atalanta. Se noi notiamo che l’aggio, combinando le varie quote, diventa minore di 0 (ossia negativo), significa che il gioco sta diventando vantaggioso per noi! In parole povere, arbitraggio significa trovare delle combinazioni di quote che ci permettano matematicamente di avere l’aggio a nostro favore. Ciò accade raramente, ed anche se è una pratica legale, offre margini di guadagno sicuri, ma molto limitati.

La Formula 1

Contrariamente al mondo del calcio, le scommesse sulla Formula 1 sono variate nel corso degli anni, e rappresentano un vero e proprio grattacapo per i Bookmaker. Se siete piloti, appassionati o avete mai seguito una gara di auto o di moto, sapete benissimo che il grado di imprevedibilità dell’evento è molto superiore ad una partita di pallone. Meteo, problemi tecnici e strategie di gara impattano enormemente sullo sviluppo di un Gran Premio. Si pensi che il Gran Premio di Formula 1 del Messico, con un’altitudine di ben oltre 2000 metri sul livello del mare, fa sì che l’aerodinamica delle singole vetture sia ben diversa da una gara ordinaria. In breve, le intelligenze artificiali al servizio dei Bookmaker non sono in grado di prevedere ottimamente l’evento. Quale conseguenza ha questo sulle quote? Molto semplicemente, per bilanciare l’imprevedibilità, il Bookmaker aumenta l’aggio. Nella Formula 1 infatti esso è più alto che nel calcio: è circa il 10%. In base a ciò che ho scritto sopra, ciò vi porterebbe a pensare che non sia molto conveniente scommettere. Ma c’è un ma.

Esattamente come è vero che avere un aggio molto alto non è gradevole per me che sono scommettitore, allo stesso modo è estremamente gradevole che il computer che crea le quote, talvolta, non abbia la più pallida idea dell’evento che sta “giudicando”. Mi spiego meglio, con un esempio reale.

A seguito alla buona prestazione della Ferrari in Turchia (circuito atipico, condizioni meteo di pioggia), una volta giunti in Bahrein le quote che indicavano che Leclerc si sarebbe classificato in qualifica nei primi 6 erano molto basse (nominalmente “Leclerc qualificato fra i primi sei SI”), segno che il Bookmaker teneva in considerazione la forte prova di forza della Ferrari nel week-end precedente in terra turca. Chi si intende di F1 sa benissimo che la Ferrari di quest’anno ha avuto difficoltà nei circuiti di motore/trazione. Ecco dunque che si crea una opportunità: il Bahrein è un circuito di motore, e la quota sembra non tenerne conto. Ne approfitto, e punto sul fatto che Leclerc non si qualificherà nei primi 6 (nominalmente “Leclerc qualificato fra i primi sei NO”). Immediatamente, il Bookmaker abbassa la quota che ho giocato (più la quota si abbassa e meno è redditizia), e alza quella opposta (ossia “Leclerc si fa qualifica fra i primi 6 SI”), per evitare che altri giocatori come me traggano profitto. In conclusione, dunque, è vero che ho scommesso con un aggio poco gradevole, ma ho recuperato usufruendo delle mie competenze e speculando su un errore.

Ovviamente, questo non sempre è possibile e soprattutto avere una quota molto buona non significa automaticamente che l’evento si verificherà, piuttosto significa che nel lungo periodo le mie possibilità di essere profittevole aumentano.

Ci sono tantissime tipologie di scommessa su un Gran Premio di Formula 1: io ne ho citata una per non annoiarvi, ma potete facilmente dare un occhio voi stessi, se curiosi.

Consigli e conclusioni

Mi permetto di darvi alcuni consigli se deciderete di giocare qualche schedina e/o piazzare qualche scommessa per conto vostro. Primo, giocate responsabilmente e cifre che potete permettervi di perdere. Secondo, diffidate degli scommettitori online che hanno “metodi sicuri” per vincere (non ce ne sono). Terzo, stabilite sempre un piano a lungo termine, per compensare le naturali oscillazioni che il vostro portafoglio avrà nel breve periodo. Quarto: diffidate di chiunque non sia in grado di fornirvi ogni scommessa in anticipo, con un riepilogo accurato delle scommesse fatte e degli importi scommessi (è facile far vedere che si è vinto una scommessa, il difficile è far vedere quante se ne sono perse prima di vincerne una). Quinto: scommettete sempre utilizzando le vostre competenze: se non ne avete, seguite una persona che sia in grado di fornirvi quanto descritto al punto quattro.

Io scommetto da più di un anno ormai, e ho creato un mese fa una piccola pagina Instagram dove propongo contenuti tecnici di Formula 1 e le mie scommesse. Potrei dirvi che ho avuto un certo profitto nel corso dell’anno, ma come scritto nel punto quattro, non credetemi. Da quando la mia pagina esiste, ho giocato in quattro gran premi, vincendo in 3 e perdendo in uno (più altre vincite note come “antepost”).

Spero che questo breve approfondimento vi abbia aiutato a chiarire degli argomenti che non sono quasi mai trattati (indipendentemente dallo sport). Rimarco ancora una volta che questo pezzo agisce in funzione di approfondimento e non di istigazione al betting/gioco d’azzardo. Sempre meglio ripeterlo una volta in più che una in meno. Che qualcuno fraintenda, invece, c’è davvero da scommetterci.

Max Luchi

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