ASZ Insider#58: Nascar Cup Series Indianapolis

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

La Nascar Cup Series non si ferma neanche nella settimana del nostro “Ferragosto”, per cui neanche la penna virtuale del nostro Mark Bruno può prendersi “una pausa”, ecco qua il recap della gara di Indianapolis. Ci scusiamo con i lettori e con l’autore dell’articolo per i tempi di pubblicazioni più lunghi del solito, ma abbiamo avuto un disguido con Altervista (sito di riferimento del nostro website) che ci ha “saltato” la pubblicazione programmata per venerdi 18 Agosto.

MCDOWELL TRIONFA AD INDIANAPOLIS

Il pilota di Front Row conquista la seconda gara in carriera nel Roval dell’Indiana festeggiando con la famiglia in victory lane.

Per la 3º edizione della gara Raod Course di Indianapolis, molti volti provenienti da altre realtà motoristiche sono pronti a mettersi in gioco. Il campione 2009 di Formula 1 Jenson Button è pronto per la sua terza esperienza in Cup Series, sempre nell’abitacolo della #15 del Rick Ware Racing. Un altro pilota che ha corso nella categoria a ruote scoperte più blasonata, nonchè campione del Mondiale Endurance nel 2019-20 e 2021 e vincitore della 24h di Le Mans nel 2021 con Toyota Gazoo Racing è Kamui Kobayashi. Kobayashi è il secondo pilota ad aver preso parte ad almeno una gara della Cup Series (il primo è stato Hideo Fukuyama).

Dal mondo del V8 Supercars sono ben due i piloti: Shane Van Gisbergen, che alla sua prima apparazione in Cup Series è riuscito ad imporsi sulla concorrenza, e Brodie Kostecki, che può vantare 3 vittorie in Supercars con Erebus Motorsport, alla sua prima esperienza nella serie americana.

Un altro debuttante, compagno di equipaggio di Jenson Button con la Camaro ZL1 alla 24h di Le Mans, è Mike Rockenfeller (vincitore della gara endurance più prestigiosa nel 2010 e campione DTM 2013). “Rocky” scenderà in pista sulla #42 del Legacy Motor Club, il quale si trova privato di Noah Gragson dopo le dimissioni da parte di quest’ultimo (probabilmente forzate da parte del team stesso in seguito agli episodi avvenuti prima della gara in Michigan). Sarà presente anche Andy Lally sulla #51, partecipe a tutti i road courses stagionali del campionato.

Il weekend della Nascar Cup Series si disputa in concomitanza con il Gallagher GP dell’Indycar, per concentrare la maggior parte dell’azione motoristica statunitense in quello che è uno degli autodromi più illustri d’oltreoceano. 

A tirare fuori un giro magico in qualifica è il messicano Daniel Suarez, capace di imporsi sugli avversari, non concedendo gli avanzi di una prestazione di gran livello.

ORDINE DI PARTENZA:

1- Daniel Suarez #99

2- Tyler Reddick #45

3- Chase Elliott #9

4- Michael McDowell #34

5- Kyle Busch #8

6- Kyle Larson #5

7- Christopher Bell #20

8- Shane Van Gisbergen #91

9- Alex Bowman #48

10- Ty Gibbs #54

11- Brodie Kostecki #33

12- Martin Truex Jr #19

13- Chase Briscoe #14

14- Corey LaJoie #7

15- Justin Haley #31

16- Ryan Blaney #12

17- Chris Buescher #17

18- Joey Logano #22

19- Bubba Wallace #23

20- Austin Cindric #2

21- Ross Chastain #1

22- Brad Keselowski #6

23- Todd Gilliland #38

24- Harrison Burton #21

25- Denny Hamlin #11

26- AJ Allmendinger #16

27- Austin Dillon #3

28- Kamui Kobayashi #67

29- Andy Lally #51 

30- Ryan Preece #41 

31- Jenson Button #15 

32- Josh Bilicki #78

33- Aric Almirola #10

34- Ricky Stenhouse Jr #47

35- Ty Dillon #77 

36- Erik Jones #43 

37- Mike Rockenfeller #42 

38- Kevin Harvick #4 

39- William Byron #24 

PRIMO STAGE (15 giri) 

Lo scatto migliore nella restart zone rivisitata in vista della gara di quest’anno è proprio dettato da Daniel Suarez, con tutte le intenzioni di confermare la sua grande prestazione del giorno prima. A parte un contatto tra Shane Van Gisbergen e Christopher Bell, la partenza non presenta incidenti. Non si può dire lo stesso del secondo giro di gara, in cui Kamui Kobayashi si rende protagonista di un testacoda.

Il peggio del 2º giro arriva alla veloce chicane dell’infield straight, in cui Logano salta sul cordolo e, con direzionalità delle anteriori momentaneamente inesistente, colpisce Justin Haley, che finisce di striscio contro la barriere di gomma rischiando di rovesciarsi. La Camaro di Haley fortunatamente non innesca un “flip”, ma la vettura risulta danneggiata, così come le fragili barriere di gomma che devono essere ripristinate.

Nel periodo di caution, si fermano Brad Keselowski, Mike Rockenfeller, Kamui Kobayashi, William Byron, Ricky Stenhouse Jr e Ty Dillon.

La gara riparte nel suo regime di bandiera verde al giro 6, con Suarez in grado di replicare la buona partenza del primo giro. I cattivi rapporti con Logano e il “roval” di Indianapolis continuano, e ciò lo si denota in curva 1 in fase di frenata.

Il campione in carica, sicuramente con i suoi interessi già rivolti in ottica playoff, calibra male il suo ingresso, rifilando una bussata abbastanza importante sul retrotreno della Mustang del compagno di casacca Ryan Blaney. Nonostante lo scatto perfetto, Suarez si ritrova McDowell affiancato all’interno di curva 12, con il pilota classe ’84 che oltrepassa il messicano e scollina in classifica. 

L’azione viene congelata, ma al giro 10, nel centrogruppo, Alex Bowman tiene la tensione alta con Van Gisbergen, sopravanzandolo con il più classico dei bump and run in curva 4. Gli ultimi giri dello stage sono all’insegna delle soste di Harvick al giro 12 e a Cindric, Blaney, Gilliland, Logano e Button al giro 13, con quest’ultimo che rimedia uno speeding (sintomatico di un weekend non propriamente perfetto).

Nonostante Suarez sia in grado di rimanere attaccato a McDowell, non mostra reali intenzioni di fronteggiare il pilota di Glendale, che porta  a casa il primo stage della carriera, e di conseguenza la prima vittoria di uno stage per Front Row (questo se si esclude lo stage finale come tale). 

TOP 10 STAGE 1:

1- Michael McDowell #34 

2- Daniel Suarez #99 

3- Chase Elliott #9 

4- Tyler Reddick #45 

5- Kyle Larson #5 

6- Kyle Busch #8 

7- Christopher Bell #20 

8- Alex Bowman #48 

9- Shane Van Gisbergen #91 

10- Martin Truex Jr #19 

SECONDO STAGE (20 giri)

La gara, sempre sotto bandiera verde, continua con le soste di Briscoe e Buescher, Kostecki, Reddick e Allmendinger, mentre al giro 17 si concentra la maggior parte delle operazioni in pit road, con McDowell, Suarez, Larson, Bowman, Chastain, Gibbs e Rockenfeller. Il lavoro migliore lo completa la crew di Suarez, che balza nuovamente in testa alla gara alle spese di McDowell, mentre Rockenfeller si ritrova penalizzato per speeding.

Al 23º giro, dopo le soste di SVG e Wallace, ancora molti piloti devono scontare la loro sosta nel loro piano strategico, ma avrebbero le carte in regola per farlo anche dopo il secondo stage. Coloro che si riconoscono in questa strategia sono Bell, A.Dillon, Hamlin, Burton e Keselowski, ma gli unici veramente intenzionati a rispettarla sono Hamlin e Keselowski.

Un’ esposizione della caution che avrebbe potuto privare ad Hamlin della leadership del secondo stage sarebbe dovuta arrivare a causa di un testacoda dello stesso AJ Allmendinger causato da un contatto con Blaney nella curva finale. Lo stesso AJ, vincitore qui nel 2021, si è subito aperto via radio con molta irritazione nei confronti di Blaney. McDowell e Suarez proseguono il loro scontro per la prima posizione virtuale, trovando anche un terzo incomodo, ossia Elliott.

Con il trio composto di Suarez, McDowell ed Elliott, gli ultimi giri del secondo stage fanno vivere molta tensione al fine di soffiare le prime due posizioni occupate da Hamlin e Keselowski. Quest’ultimo nel giro finale tenta di espugnare la vetta della classifica affiancandosi all’esterno di Keselowski in curva 7, ma il pilota di Tampa sfrutta il vantaggio di traiettoria non permettendo al pilota della Mustang #6 di scavalcarlo.

Non solo il campione 2012 della Cup Series  si ritrova sconfitto nella lotta contro Hamlin, ma viene pure attaccato in sequenza da Suarez e McDowell in curva 12, con quest’ultimo che addirittura si prende due piccioni con una fava agguantando il secondo posto. Suarez in uscita dalla 13 è dietro al pilota del Michigan, ma riesce a scavalcarlo sul traguardo. Lo stage viene portato a casa da Denny Hamlin. 

TOP 10 STAGE 2:

1- Denny Hamlin #11

2- Michael McDowell #34

3- Daniel Suarez #99

4- Brad Keselowski #6 

5- Chase Elliott #9

6- Kyle Busch #8

7- Tyler Reddick #45 

8- Alex Bowman #48 

9- Chase Briscoe #14

10- Kyle Larson #5 

TERZO STAGE (47 giri)

Subito dopo il termine del secondo stage, Hamlin e Keselowski si dirigono in pit road, lasciando nuovamente campo libero a McDowell, Suarez ed Elliott, che riesce a mettersi dietro il messicano. Al 48º giro McDowell si ritrova con oltre 1 secondo di vantaggio, girando più velocemente dei suoi inseguitori, impegnati in battaglia. Suarez prova a riprendersi la posizione ai danni di Elliott in curva 12 con un bump and run abbastanza deciso, e il campione 2020 della Georgia si deve nuovamente riaccodare al retrotreno della #99.

Quasi in contemporanea cominciano le soste finali con Briscoe, Larson, Cindric, Blaney e Kostecki, mentre al giro seguente a rientrare in pit road sono presenti i leader della gara McDowell, Suarez, Elliott e Reddick. L’esito della gara in questo momento cambia radicalmente, con la pistola pneumatica che si incastra sotto la Camaro di Suarez. Un errore importante per la crew del team di Trackhouse, di solito tra le più rapide nelle fila, ma allo stesso tempo molto incline a sbagliare.

Dopo aver risollevato la Camaro e tolto la pistola, effettuando il cambio gomme sul lato destro, Suarez ritorna in pista con oltre 10 secondi di ritardo da McDowell. Il valzer dei pit-stop viene ultimato da Bubba Wallace al giro 53 e McDowell si ritrova a gestire una leadership molto più confortevole. In assenza di caution, è il solo Elliott ad essere in grado di infilare i bastoni tra le ruote al pilota di Front Row, ma si ritrova comunque a viaggiare a più di 5 secondi dalla 1º posizione. Al 57º giro, Button e Stenhouse finiscono a contatto, con il campione 2009 di Formula 1 a farne le spese alla chicane che segue il rettilineo dell’infield.

I rischi di una caution non sono così remoti, specie in seguito al contatto del compagno di squadra di McDowell, ovvero Todd Gilliland, contro le barriere protettive all’introduzione della 12. Una gara a doppio volto per quanto riguarda Front Row, che si ritrova ad “ignorare” la performance negativa di Gilliland per concentrare tutte le attenzioni su McDowell. Al giro 65 Stenhouse e Button finiscono ancora a contatto, ma è stavolta JB a ripagare il favore al pilota di JTG.

Neanche 2 tornate dopo e in curva 1 Stenhouse va al bloccaggio delle gomme anteriori, coinvolgendo la #67 del 23XI guidata da Kobayashi. Il giapponese viene travolto da “Stenny” e si gira nella via di fuga della curva, continuando la sua giornata non propriamente positiva. Nelle posizioni di testa Suarez si ritrova a dimezzare il distacco con McDowell ed Elliott, ma le probabilità di attacco in assenza di cautions sono ridotte al lumicino.

Il messicano non è comunque il più veloce in pista, ma è seguito dallo stesso, ovvero Tyler Reddick, che è in grado di tallonare e impensierire l’alfiere del team di Trackhouse, senza riuscire ad ottenere la posizione. L’ultimo rischio di vedere una gialla avviene a 5 giri dalla conclusione, ove Allmendinger rischia di baciare le barriere in curva 4, fortunatamente trovando una lingua di asfalto che lo salva dall’impatto contro le barriere.

Le posizioni più avanti rimangono congelate fino alla bandiera a scacchi, e nulla può arrestare McDowell dal suo secondo successo in carriera (dopo quello ottenuto alla Daytona 500 del 2021). Il team Front Row conquista il quarto successo in Cup Series, con David Ragan a Talladega nel 2013 e Chris Buescher a Pocono nel 2016, tutte ottenute con il #34. 

CLASSIFICA FINALE:

1- Michael McDowell #34

2- Chase Elliott #9 

3- Daniel Suarez #99 

4- Tyler Reddick #45

5- Alex Bowman #48

6- Chase Briscoe #14 

7- Martin Truex Jr #19 

8- Kyle Larson #5

9- Christopher Bell #20

10- Shane Van Gisbergen #91

11- Chris Buescher #17

12- Ty Gibbs #54

13- Ryan Blaney #12

14- William Byron #24

15- Austin Cindric #2

16- Austin Dillon #3

17- Ross Chastain #1 

18- Bubba Wallace #23

19- Denny Hamlin #11

20- Brad Keselowski #6 

21- Harrison Burton #21 

22- Brodie Kostecki #33

23- Kevin Harvick

24- Mike Rockenfeller 

25- Ricky Stenhouse Jr 

26- AJ Allmendinger #47

27- Ty Dillon #77

28- Jenson Button #15 

29- Corey LaJoie #7 

30- Andy Lally #51 

31- Ryan Preece #41 

32- Josh Bilicki #77 

33- Kamui Kobayashi #67 

34- Joey Logano #22 

35- Erik Jones #43 

36- Kyle Busch #8 

37- Todd Gilliland #38 

38- Justin Haley #31 

39- Aric Almirola #10 

Piloti dentro ai playoff ma senza vittorie:

14) #4-Kevin Harvick, 677, +145

15) #6-Brad Keselowski, 675, +143

16) #23-Bubba Wallace, 560, +28 

Fuori dai playoff:

17) #99-Daniel Suarez, 532, -28  

18) #54-Ty Gibbs, 511, -49

19) #9-Chase Elliott, 480, -80

20) #48-Alex Bowman, 480, -80

Uno tra Keselowski e Harvick si ritrova giá qualificato, mentre Ty Gibbs e Daniel Suarez sono gli unici due fuori dai playoff in una non must-win situation. 

L’appuntamento seguente, il penultimo della Regular Season, è il 20 Agosto sullo storico road course di Watkins Glen, con partenza prevista alle 21.