ASZ Insider#90: Nascar Cup Series 2024 Dover

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

DENNY HAMLIN TRIONFA A DOVER 

Dopo la vittoria del 2020, il pilota originario di Tampa conquista il Monster Mile per la seconda volta in carriera davanti a Larson e Truex.

Dopo essersi lasciati il caotico finale a Talladega, i piloti devono fare i conti con il miglio di Dover, particolare con il suo rivestimento in concrete.  

I giorni che seguono la gara di Talladega non sono di certo i migliori per Erik Jones, che, a seguito di una frattura rimediata nell’incidente nella seconda sopraelevata del Superspeedway dell’Alabama, non prenderà parte alle gare successive. Verrà sostituito da Corey Heim, classe ’02 in forza a Tricon Garage in Truck Series. 

QUALIFICHE

Prima dell’inizio della qualifica, le immagini dei minuti finali delle prove libere si concentrano su Kaz Grala, autore di un incidente pesante innescato da un effetto pendolo. Fortunatamente il nativo di Boston ne è uscito illeso, ma la sua partecipazione alla qualifica è compromessa. 

Le qualifiche nel miglio del Delaware non sorridono a Christopher Bell, autore di un testacoda nella percorrenza della seconda sopraelevata, che lo costringe a partire dalle retroguardie. 

La pole position è conquistata da Kyle Busch, in grado di far siglare un tempo non raggiungibile per Blaney. 

GRIGLIA DI PARTENZA

Pilota Marchio Auto
1 Kyle Busch Chevrolet 8
2 Ryan Blaney Ford 12
3 William Byron Chevrolet 24
4 Tyler Reddick Toyota 45
5 Noah Gragson Ford 10
6 Denny Hamlin Toyota 11
7 Chase Briscoe Ford 14
8 Michael McDowell Ford 34
9 Alex Bowman Chevrolet 48
10 AJ Allmendinger Chevrolet 16
11 Austin Cindric Ford 2
12 Josh Berry Ford 4
13 Joey Logano Ford 22
14 Daniel Hemric Chevrolet 31
15 Martin Truex Jr. Toyota 19
16 Bubba Wallace Toyota 23
17 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
18 Chris Buescher Ford 17
19 Ty Gibbs Toyota 54
20 Carson Hocevar Chevrolet 77
21 Kyle Larson Chevrolet 5
22 Ross Chastain Chevrolet 1
23 Austin Dillon Chevrolet 3
24 Brad Keselowski Ford 6
25 Corey LaJoie Chevrolet 7
26 Harrison Burton Ford 21
27 Jimmie Johnson Toyota 84
28 Ryan Preece Ford 41
29 Chase Elliott Chevrolet 9
30 Todd Gilliland Ford 38
31 Daniel Suarez Chevrolet 99
32 Corey Heim Toyota 43
33 Christopher Bell Toyota 20
34 John Hunter Nemechek Toyota 42
35 Kaz Grala Ford 15
36 Justin Haley Ford 51
37 Zane Smith Chevrolet 71

STAGE 1 (120 giri)

La partenza della Wurth 400 è tranquilla. Busch, dopo aver scelto l’esterno, riesce a bruciare Blaney, impensierito momentaneamente da Reddick, in grado di scavalcare Byron. Nelle avanguardie si forma subito il tandem, mentre nel centro gruppo i protagonisti sono gli alfieri di Hendrick Motorsport. Chase Elliott e Kyle Larson sono determinati a guadagnare posizioni dopo aver concluso una pessima qualifica.

Quando si entra nei primi 20 giri completati, l’abitacolo della Mustang dello Stewart Haas Racing guidata da Ryan Preece viene avvolta da una coltre di fumo, che non sembra in un primo momento contribuire ad un innalzamento dei cronometrici. Si arriva quasi al traguardo dei 30 giri e la prima posizione è in contesa fra Busch e Blaney, con il primo che era riuscito ad accumulare un distacco massimale di 6 decimi sul secondo.

Al giro 34 arriva la zampata del campione in carica ai danni del portacolori del team di Richard Childress e in uscita dalla sopraelevata finale Blaney riesce a prendersi il comando della gara. Busch perde due giri dopo anche la posizione in favore di Reddick.

La 40° tornata è caratterizzata dalla prima neutralizzazione della gara, scaturita da un contatto tra Gilliland e Dillon. Gilliland, in uscita da curva 3-4 si appoggia alla fiancata di Dillon con il classico sottosterzo in accelerazione e si gira nel bel mezzo del rettilineo del traguardo. La #38 di Front Row, con una gomma a terra, si incastra nel nastro d’asfalto che separa il nastro in cemento dal divisorio della pit-road. 

I meccanici si preparano per le prime soste e Blaney conserva la leadership, con le pit-crew di Hamlin e Byron che svolgono un buon lavoro. La prima esperienza in pit-road per Heim non è di quelle da ricordare, senza che però il pilota in sostituzione di Jones abbia qualche colpa. Tyler Reddick esce dalla sua piazzola non curante dell’arrivo di Heim, in procinto di entrare nella sua, e il contatto è presto servito, con la fortuna che nessun meccanico sia stato coinvolto.

L’intervento sulla vettura di Christopher Bell è stato piuttosto maldestro, con il pilota dell’Oklahoma che è uscito prematuramente dalla sua postazione con un dado allentato, costringendosi a fare retromarcia per farlo sistemare adeguatamente. 

Dopo una “sessione” di pit-stop piuttosto disordinata, si ritorna in regime di bandiera verde al giro 48. Blaney sceglie l’interno, mentre Byron lo affianca dall’esterno. Stavolta lo spunto migliore è da parte del pilota issatosi all’interno, ovvero Blaney. Se la situazione davanti si congela, si infuoca la situazione per Ryan Preece, con il problema del fumo (e delle fiamme) che è peggiorato. Il 33enne del Connecticut è costretto a rientrare in pit road e ad alzare bandiera bianca.  

La 79° è tornata è contrassegnata dall’arrivo di Byron al cospetto di Blaney, impotente dell’infilata che subirà dall’interno nella seconda sopraelevata dello stesso giro. Blaney comincia a crollare in piedi, venendo passato sia da Reddick al giro 100, sia da Truex al giro successivo, scivolando in 4° posizione. Truex tratta bene le sue coperture e nelle battute finale del primo stage si attacca sia a Reddick, sia a Byron.

A 10 tornate dalla fine è una battaglia a 3 per la conquista della prima fase di gara, con il pilota della #24 che viene ostruito dal messicano Suarez. Il primo ingaggio arriva da parte di Truex ai danni di Reddick a 7 giri dall’esposizione della bandiera a scacchi verde e bianca. Con il sorpasso del campione di categoria 2017 andato a buon fine, il sorpasso della leadership arriva già al giro successivo, con Truex che infila Byron con grande scioltezza.

Con la battaglia per la 4° posizione in atto tra Blaney e Larson, viene esposta la seconda caution per una foratura di Brad Keselowski. La tyre window anticipata per la prima caution faceva profetizzare l’arrivo di qualche foratura nel finale di stage, di cui una subita da Austin Dillon al giro 104 (rientrato poi in pit-road lasciando la gara sotto regime di bandiera verde).

Il primo stage viene portato a casa da Truex Jr, che, sotto caution, conquista il suo 5° stage a Dover.

TOP 10 STAGE 1

Pilota Marchio Numero
1 Martin Truex Jr. Toyota 19
2 William Byron Chevrolet 24
3 Tyler Reddick Toyota 45
4 Ryan Blaney Ford 12
5 Kyle Larson Chevrolet 5
6 Denny Hamlin Toyota 11
7 Kyle Busch Chevrolet 8
8 Alex Bowman Chevrolet 48
9 Chase Elliott Chevrolet 9
10 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47

STAGE 2 (130 giri)

Con i treni di gomme stressati nel corso del primo stage, nessuno tenta l’azzardo di rimanere fuori. Le disavventure di Heim nella sua piazzola continuano, vivendo una situazione similare a quella di Bell nel primo stage. 

Le gerarchie dopo le operazioni sono rimaste inalterate e Truex è ancora davanti, con al suo fianco Byron. Al via del secondo stage è MTJ a dire la sua, solidificando il suo vantaggio e tenendo un passo nettamente superiore a Byron. Il copione della gara prevede una fase di tranquillità, a parte una sbavatura di un rimontante Elliott in uscita da curva 4, che va a raschiare le barriere al giro 149.

Senza danni effettivi riportati, per le prime soste bisogna aspettare la finestra del giro 180, con Allmendinger, Bell e Cindric che rientrano. La finestra che spacca a metà lo stage non prevede la lunga gestione che hanno affrontato i piloti nel corso del primo stage. Con Byron si decide di adottare la strategia standard rientrando al giro 184, ma il cambio gomme non è di certo brillante, anzi. Il cavalletto cade e bisogna aspettare 24 secondi prima che WillyB possa ripartire.

Si fermano con Byron anche Larson e Truex, e la pit-crew della #5 si mostra più rapida rispetto a quella della #19, lasciando il via libera a Larson per la leadership virtuale della gara. 

Nessuno trova vantaggio nell’allungare ulteriormente lo stage e uno dopo l’altro rientra ad effettuare il pit-stop, lasciando il solo Corey LaJoie in testa alla gara con la sosta da fare. LaJoie viene sfilato da Larson al giro 219 e conclude il calvario strategico al giro 223, uscendo in 26° posizione. 

Continuano le difficoltà di gestione gomma per Keselowski, con una foratura dell’anteriore destra che lo costringe a rientrare in pit-road, fortunatamente senza chiamare in causa la caution. A 25 dalla fine si palesano un po’ di difficoltà da parte di Truex, che perde la seconda posizione in favore di Bowman e 21 dalla fine deve arrendersi anche ad un colorito Hamlin.

A 10 giri dalla fine il duo costituito da Bowman ed Hamlin riesce a puntare il mirino sul leader della gara Kyle Larson, in drop con la gomma. Hamlin si mostra di certo poco attendista e molto affamato nel tentare di passare Bowman a 7 giri dalla fine, lasciando campo libero a Larson per riallungare. Bowman ed Hamlin continuano a combattere, permettendo a Truex di avvicinarsi anche grazie alla presenza di vetture doppiate. Il trenino rimane tale e quale e Larson porta a casa il suo 6° stage del 2024.

TOP 10 STAGE 2

Pilota Marchio Numero
1 Kyle Larson Chevrolet 5
2 Alex Bowman Chevrolet 48
3 Denny Hamlin Toyota 11
4 Martin Truex Jr. Toyota 19
5 Chase Elliott Chevrolet 9
6 Kyle Busch Chevrolet 8
7 Tyler Reddick Toyota 45
8 Ryan Blaney Ford 12
9 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
10 Bubba Wallace Toyota 23

STAGE 3 (150 giri)

Le soste sono previste per tutti i piloti anche al termine del secondo stage. Le posizioni cambiano anche con un three wide iconico in fast-lane e Hamlin riesce a soffiare la testa della gara a Larson, che partirà comunque al suo fianco. Ottimo il pit-stop di Kyle Busch, che esce 4° dalla pit-road. Hamlin parte dall’esterno e indovina lo scatto, mentre Truex accelera troppo presto e tampona Bowman, scheggiando lo splitter.

Le posizioni davanti si congelano con una leadership che diventerà sempre più cementata per Hamlin in un’ottica di gestione che si protrae fino alla nuova finestra pit-stop. Stavolta, al giro 316, è Truex a tagliare il nastro al ciclo di soste, dovendo però far riparare lo splitter danneggiato.  Si fermano tutti nell’arco di 4 giri, eccezion fatta per Hemric, che decide di proseguire sulla falsariga di quanto fatto da LaJoie nel secondo stage.

A causa di un pit-stop meno veloce, Hamlin cede lo scettro a Larson. Al giro 321 la gara si interrompe, con Stenhouse che si gira nel rettilineo opposto e rompe il braccetto della sospensione dopo una collisione con Berry. 

Nelle soste sotto caution, che ha seguito la tyre window, si presentano Hemric (non fermatosi in precedenza), Bowman e Busch, con quest’ultimo che non avrebbe disposto di un carico di carburante sufficiente per terminare la gara. 

La gara riprende a 73 giri dalla fine con Larson esterno e Hamlin all’interno, in grado di riprendersi la testa della gara grazie ad una percorrenza di metri minore rispetto al suo avversario… ma non si fa in tempo ad arrivare alla seconda sopraelevata che la gara vede un nuovo incidente, stavolta di proporzioni più grandi. Wallace viene colpito da Smith nell’inserimento nel rettilineo opposto, si gira e viene travolto da Byron, mentre Bell, cercando azione evasiva, si schianta nel muretto interno. Bell, Byron e Wallace sono fuori dai giochi, in quanto le loro vetture sono pesantemente danneggiate.

La ripartenza avviene a 62 dalla fine con Hamlin, stavolta esterno, in grado di ripetere lo scatto ottimale effettuato in precedenza. Larson viene invece attaccato da Truex, che però non è in grado di completare l’opera riaccodandosi al pilota della #5.

La gara sembra adottare una certa tranquillità, con un ottimo Gragson che riesce a gareggiare in 4° posizione. Tra Hamlin e Larson non si respira un’aria leggera per la vittoria della gara e, infatti, a 15 giri dalla conclusione della gara Larson si issa a meno di mezzo secondo da Hamlin e per provare ad affondare il colpo aspetta gli ultimi 8 giri della gara. Larson adotta traiettorie completamente diverse da Hamlin e comincia a fiatare sul collo dell’avversario.

L’aria sporca gioca un ruolo importante in questa battaglia ed Hamlin non sembra quasi preoccuparsi della presenza del suo avversario, che prova a rimanere francobollato al retrotreno della #11 fino alla fine.

La questione sembra risolversi agevolmente per Hamlin, che agguanta la bandiera a scacchi per primo, portandosi a casa il suo secondo successo a Dover, con la vittoria numero 54 in carriera.  

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Denny Hamlin 11 Toyota 400 6 136 53
2 Kyle Larson 5 Chevrolet 400 21 39 51
3 Martin Truex Jr. 19 Toyota 400 15 69 51
4 Kyle Busch 8 Chevrolet 400 1 34 42
5 Chase Elliott 9 Chevrolet 400 29 0 40
6 Noah Gragson 10 Ford 400 5 0 31
7 Ryan Blaney 12 Ford 400 2 47 40
8 Alex Bowman 48 Chevrolet 400 9 0 41
9 Daniel Hemric 31 Chevrolet 400 14 5 28
10 Ty Gibbs 54 Toyota 400 19 0 27
11 Tyler Reddick 45 Toyota 400 4 0 38
12 Ross Chastain 1 Chevrolet 400 22 0 25
13 AJ Allmendinger 16 Chevrolet 400 10 0 0
14 Josh Berry 4 Ford 400 12 0 23
15 Austin Cindric 2 Ford 400 11 0 22
16 Joey Logano 22 Ford 400 13 0 21
17 Chris Buescher 17 Ford 400 18 0 20
18 Daniel Suarez 99 Chevrolet 399 31 0 19
19 Chase Briscoe 14 Ford 399 7 0 18
20 John Hunter Nemechek 42 Toyota 398 34 0 17
21 Corey LaJoie 7 Chevrolet 398 25 33 16
22 Carson Hocevar 77 Chevrolet 397 20 0 15
23 Justin Haley 51 Ford 397 36 0 14
24 Zane Smith 71 Chevrolet 397 37 0 13
25 Corey Heim 43 Toyota 397 32 0 0
26 Harrison Burton 21 Ford 397 26 0 11
27 Austin Dillon 3 Chevrolet 396 23 0 10
28 Jimmie Johnson 84 Toyota 395 27 0 9
29 Kaz Grala 15 Ford 394 35 0 8
30 Brad Keselowski 6 Ford 383 24 0 7
31 Todd Gilliland 38 Ford 379 30 0 6
32 Bubba Wallace 23 Toyota 329 16 1 6
33 William Byron 24 Chevrolet 329 3 36 13
34 Christopher Bell 20 Toyota 328 33 0 3
35 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 320 17 0 5
36 Michael McDowell 34 Ford 285 8 0 1
37 Ryan Preece 41 Ford 66 28 0 1

Sarà il Kansas l’appuntamento successivo a Dover, per la AventHealth 400, in una delle piste più selettive del calendario.  Le cerimonie pre-gara sono previste alle 21 italiane. 

Scritto da Mark Bruno