DENNY HAMLIN TRIONFA A DOVER
Dopo la vittoria del 2020, il pilota originario di Tampa conquista il Monster Mile per la seconda volta in carriera davanti a Larson e Truex.
Dopo essersi lasciati il caotico finale a Talladega, i piloti devono fare i conti con il miglio di Dover, particolare con il suo rivestimento in concrete.
I giorni che seguono la gara di Talladega non sono di certo i migliori per Erik Jones, che, a seguito di una frattura rimediata nell’incidente nella seconda sopraelevata del Superspeedway dell’Alabama, non prenderà parte alle gare successive. Verrà sostituito da Corey Heim, classe ’02 in forza a Tricon Garage in Truck Series.
QUALIFICHE
Prima dell’inizio della qualifica, le immagini dei minuti finali delle prove libere si concentrano su Kaz Grala, autore di un incidente pesante innescato da un effetto pendolo. Fortunatamente il nativo di Boston ne è uscito illeso, ma la sua partecipazione alla qualifica è compromessa.
Le qualifiche nel miglio del Delaware non sorridono a Christopher Bell, autore di un testacoda nella percorrenza della seconda sopraelevata, che lo costringe a partire dalle retroguardie.
La pole position è conquistata da Kyle Busch, in grado di far siglare un tempo non raggiungibile per Blaney.
GRIGLIA DI PARTENZA
Pilota | Marchio | Auto | |
1 | Kyle Busch | Chevrolet | 8 |
2 | Ryan Blaney | Ford | 12 |
3 | William Byron | Chevrolet | 24 |
4 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
5 | Noah Gragson | Ford | 10 |
6 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
7 | Chase Briscoe | Ford | 14 |
8 | Michael McDowell | Ford | 34 |
9 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
10 | AJ Allmendinger | Chevrolet | 16 |
11 | Austin Cindric | Ford | 2 |
12 | Josh Berry | Ford | 4 |
13 | Joey Logano | Ford | 22 |
14 | Daniel Hemric | Chevrolet | 31 |
15 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
16 | Bubba Wallace | Toyota | 23 |
17 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
18 | Chris Buescher | Ford | 17 |
19 | Ty Gibbs | Toyota | 54 |
20 | Carson Hocevar | Chevrolet | 77 |
21 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
22 | Ross Chastain | Chevrolet | 1 |
23 | Austin Dillon | Chevrolet | 3 |
24 | Brad Keselowski | Ford | 6 |
25 | Corey LaJoie | Chevrolet | 7 |
26 | Harrison Burton | Ford | 21 |
27 | Jimmie Johnson | Toyota | 84 |
28 | Ryan Preece | Ford | 41 |
29 | Chase Elliott | Chevrolet | 9 |
30 | Todd Gilliland | Ford | 38 |
31 | Daniel Suarez | Chevrolet | 99 |
32 | Corey Heim | Toyota | 43 |
33 | Christopher Bell | Toyota | 20 |
34 | John Hunter Nemechek | Toyota | 42 |
35 | Kaz Grala | Ford | 15 |
36 | Justin Haley | Ford | 51 |
37 | Zane Smith | Chevrolet | 71 |
STAGE 1 (120 giri)
La partenza della Wurth 400 è tranquilla. Busch, dopo aver scelto l’esterno, riesce a bruciare Blaney, impensierito momentaneamente da Reddick, in grado di scavalcare Byron. Nelle avanguardie si forma subito il tandem, mentre nel centro gruppo i protagonisti sono gli alfieri di Hendrick Motorsport. Chase Elliott e Kyle Larson sono determinati a guadagnare posizioni dopo aver concluso una pessima qualifica.
Quando si entra nei primi 20 giri completati, l’abitacolo della Mustang dello Stewart Haas Racing guidata da Ryan Preece viene avvolta da una coltre di fumo, che non sembra in un primo momento contribuire ad un innalzamento dei cronometrici. Si arriva quasi al traguardo dei 30 giri e la prima posizione è in contesa fra Busch e Blaney, con il primo che era riuscito ad accumulare un distacco massimale di 6 decimi sul secondo.
Al giro 34 arriva la zampata del campione in carica ai danni del portacolori del team di Richard Childress e in uscita dalla sopraelevata finale Blaney riesce a prendersi il comando della gara. Busch perde due giri dopo anche la posizione in favore di Reddick.
La 40° tornata è caratterizzata dalla prima neutralizzazione della gara, scaturita da un contatto tra Gilliland e Dillon. Gilliland, in uscita da curva 3-4 si appoggia alla fiancata di Dillon con il classico sottosterzo in accelerazione e si gira nel bel mezzo del rettilineo del traguardo. La #38 di Front Row, con una gomma a terra, si incastra nel nastro d’asfalto che separa il nastro in cemento dal divisorio della pit-road.
I meccanici si preparano per le prime soste e Blaney conserva la leadership, con le pit-crew di Hamlin e Byron che svolgono un buon lavoro. La prima esperienza in pit-road per Heim non è di quelle da ricordare, senza che però il pilota in sostituzione di Jones abbia qualche colpa. Tyler Reddick esce dalla sua piazzola non curante dell’arrivo di Heim, in procinto di entrare nella sua, e il contatto è presto servito, con la fortuna che nessun meccanico sia stato coinvolto.
L’intervento sulla vettura di Christopher Bell è stato piuttosto maldestro, con il pilota dell’Oklahoma che è uscito prematuramente dalla sua postazione con un dado allentato, costringendosi a fare retromarcia per farlo sistemare adeguatamente.
Dopo una “sessione” di pit-stop piuttosto disordinata, si ritorna in regime di bandiera verde al giro 48. Blaney sceglie l’interno, mentre Byron lo affianca dall’esterno. Stavolta lo spunto migliore è da parte del pilota issatosi all’interno, ovvero Blaney. Se la situazione davanti si congela, si infuoca la situazione per Ryan Preece, con il problema del fumo (e delle fiamme) che è peggiorato. Il 33enne del Connecticut è costretto a rientrare in pit road e ad alzare bandiera bianca.
La 79° è tornata è contrassegnata dall’arrivo di Byron al cospetto di Blaney, impotente dell’infilata che subirà dall’interno nella seconda sopraelevata dello stesso giro. Blaney comincia a crollare in piedi, venendo passato sia da Reddick al giro 100, sia da Truex al giro successivo, scivolando in 4° posizione. Truex tratta bene le sue coperture e nelle battute finale del primo stage si attacca sia a Reddick, sia a Byron.
A 10 tornate dalla fine è una battaglia a 3 per la conquista della prima fase di gara, con il pilota della #24 che viene ostruito dal messicano Suarez. Il primo ingaggio arriva da parte di Truex ai danni di Reddick a 7 giri dall’esposizione della bandiera a scacchi verde e bianca. Con il sorpasso del campione di categoria 2017 andato a buon fine, il sorpasso della leadership arriva già al giro successivo, con Truex che infila Byron con grande scioltezza.
Con la battaglia per la 4° posizione in atto tra Blaney e Larson, viene esposta la seconda caution per una foratura di Brad Keselowski. La tyre window anticipata per la prima caution faceva profetizzare l’arrivo di qualche foratura nel finale di stage, di cui una subita da Austin Dillon al giro 104 (rientrato poi in pit-road lasciando la gara sotto regime di bandiera verde).
Il primo stage viene portato a casa da Truex Jr, che, sotto caution, conquista il suo 5° stage a Dover.
TOP 10 STAGE 1
Pilota | Marchio | Numero | |
1 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
2 | William Byron | Chevrolet | 24 |
3 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
4 | Ryan Blaney | Ford | 12 |
5 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
6 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
7 | Kyle Busch | Chevrolet | 8 |
8 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
9 | Chase Elliott | Chevrolet | 9 |
10 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
STAGE 2 (130 giri)
Con i treni di gomme stressati nel corso del primo stage, nessuno tenta l’azzardo di rimanere fuori. Le disavventure di Heim nella sua piazzola continuano, vivendo una situazione similare a quella di Bell nel primo stage.
Le gerarchie dopo le operazioni sono rimaste inalterate e Truex è ancora davanti, con al suo fianco Byron. Al via del secondo stage è MTJ a dire la sua, solidificando il suo vantaggio e tenendo un passo nettamente superiore a Byron. Il copione della gara prevede una fase di tranquillità, a parte una sbavatura di un rimontante Elliott in uscita da curva 4, che va a raschiare le barriere al giro 149.
Senza danni effettivi riportati, per le prime soste bisogna aspettare la finestra del giro 180, con Allmendinger, Bell e Cindric che rientrano. La finestra che spacca a metà lo stage non prevede la lunga gestione che hanno affrontato i piloti nel corso del primo stage. Con Byron si decide di adottare la strategia standard rientrando al giro 184, ma il cambio gomme non è di certo brillante, anzi. Il cavalletto cade e bisogna aspettare 24 secondi prima che WillyB possa ripartire.
Si fermano con Byron anche Larson e Truex, e la pit-crew della #5 si mostra più rapida rispetto a quella della #19, lasciando il via libera a Larson per la leadership virtuale della gara.
Nessuno trova vantaggio nell’allungare ulteriormente lo stage e uno dopo l’altro rientra ad effettuare il pit-stop, lasciando il solo Corey LaJoie in testa alla gara con la sosta da fare. LaJoie viene sfilato da Larson al giro 219 e conclude il calvario strategico al giro 223, uscendo in 26° posizione.
Continuano le difficoltà di gestione gomma per Keselowski, con una foratura dell’anteriore destra che lo costringe a rientrare in pit-road, fortunatamente senza chiamare in causa la caution. A 25 dalla fine si palesano un po’ di difficoltà da parte di Truex, che perde la seconda posizione in favore di Bowman e 21 dalla fine deve arrendersi anche ad un colorito Hamlin.
A 10 giri dalla fine il duo costituito da Bowman ed Hamlin riesce a puntare il mirino sul leader della gara Kyle Larson, in drop con la gomma. Hamlin si mostra di certo poco attendista e molto affamato nel tentare di passare Bowman a 7 giri dalla fine, lasciando campo libero a Larson per riallungare. Bowman ed Hamlin continuano a combattere, permettendo a Truex di avvicinarsi anche grazie alla presenza di vetture doppiate. Il trenino rimane tale e quale e Larson porta a casa il suo 6° stage del 2024.
TOP 10 STAGE 2
Pilota | Marchio | Numero | |
1 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
2 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
3 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
4 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
5 | Chase Elliott | Chevrolet | 9 |
6 | Kyle Busch | Chevrolet | 8 |
7 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
8 | Ryan Blaney | Ford | 12 |
9 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
10 | Bubba Wallace | Toyota | 23 |
STAGE 3 (150 giri)
Le soste sono previste per tutti i piloti anche al termine del secondo stage. Le posizioni cambiano anche con un three wide iconico in fast-lane e Hamlin riesce a soffiare la testa della gara a Larson, che partirà comunque al suo fianco. Ottimo il pit-stop di Kyle Busch, che esce 4° dalla pit-road. Hamlin parte dall’esterno e indovina lo scatto, mentre Truex accelera troppo presto e tampona Bowman, scheggiando lo splitter.
Le posizioni davanti si congelano con una leadership che diventerà sempre più cementata per Hamlin in un’ottica di gestione che si protrae fino alla nuova finestra pit-stop. Stavolta, al giro 316, è Truex a tagliare il nastro al ciclo di soste, dovendo però far riparare lo splitter danneggiato. Si fermano tutti nell’arco di 4 giri, eccezion fatta per Hemric, che decide di proseguire sulla falsariga di quanto fatto da LaJoie nel secondo stage.
A causa di un pit-stop meno veloce, Hamlin cede lo scettro a Larson. Al giro 321 la gara si interrompe, con Stenhouse che si gira nel rettilineo opposto e rompe il braccetto della sospensione dopo una collisione con Berry.
Nelle soste sotto caution, che ha seguito la tyre window, si presentano Hemric (non fermatosi in precedenza), Bowman e Busch, con quest’ultimo che non avrebbe disposto di un carico di carburante sufficiente per terminare la gara.
La gara riprende a 73 giri dalla fine con Larson esterno e Hamlin all’interno, in grado di riprendersi la testa della gara grazie ad una percorrenza di metri minore rispetto al suo avversario… ma non si fa in tempo ad arrivare alla seconda sopraelevata che la gara vede un nuovo incidente, stavolta di proporzioni più grandi. Wallace viene colpito da Smith nell’inserimento nel rettilineo opposto, si gira e viene travolto da Byron, mentre Bell, cercando azione evasiva, si schianta nel muretto interno. Bell, Byron e Wallace sono fuori dai giochi, in quanto le loro vetture sono pesantemente danneggiate.
La ripartenza avviene a 62 dalla fine con Hamlin, stavolta esterno, in grado di ripetere lo scatto ottimale effettuato in precedenza. Larson viene invece attaccato da Truex, che però non è in grado di completare l’opera riaccodandosi al pilota della #5.
La gara sembra adottare una certa tranquillità, con un ottimo Gragson che riesce a gareggiare in 4° posizione. Tra Hamlin e Larson non si respira un’aria leggera per la vittoria della gara e, infatti, a 15 giri dalla conclusione della gara Larson si issa a meno di mezzo secondo da Hamlin e per provare ad affondare il colpo aspetta gli ultimi 8 giri della gara. Larson adotta traiettorie completamente diverse da Hamlin e comincia a fiatare sul collo dell’avversario.
L’aria sporca gioca un ruolo importante in questa battaglia ed Hamlin non sembra quasi preoccuparsi della presenza del suo avversario, che prova a rimanere francobollato al retrotreno della #11 fino alla fine.
La questione sembra risolversi agevolmente per Hamlin, che agguanta la bandiera a scacchi per primo, portandosi a casa il suo secondo successo a Dover, con la vittoria numero 54 in carriera.
Pilota | Auto | Marchio | Giri | Partenza | Giri in testa | Punti | |
1 | Denny Hamlin | 11 | Toyota | 400 | 6 | 136 | 53 |
2 | Kyle Larson | 5 | Chevrolet | 400 | 21 | 39 | 51 |
3 | Martin Truex Jr. | 19 | Toyota | 400 | 15 | 69 | 51 |
4 | Kyle Busch | 8 | Chevrolet | 400 | 1 | 34 | 42 |
5 | Chase Elliott | 9 | Chevrolet | 400 | 29 | 0 | 40 |
6 | Noah Gragson | 10 | Ford | 400 | 5 | 0 | 31 |
7 | Ryan Blaney | 12 | Ford | 400 | 2 | 47 | 40 |
8 | Alex Bowman | 48 | Chevrolet | 400 | 9 | 0 | 41 |
9 | Daniel Hemric | 31 | Chevrolet | 400 | 14 | 5 | 28 |
10 | Ty Gibbs | 54 | Toyota | 400 | 19 | 0 | 27 |
11 | Tyler Reddick | 45 | Toyota | 400 | 4 | 0 | 38 |
12 | Ross Chastain | 1 | Chevrolet | 400 | 22 | 0 | 25 |
13 | AJ Allmendinger | 16 | Chevrolet | 400 | 10 | 0 | 0 |
14 | Josh Berry | 4 | Ford | 400 | 12 | 0 | 23 |
15 | Austin Cindric | 2 | Ford | 400 | 11 | 0 | 22 |
16 | Joey Logano | 22 | Ford | 400 | 13 | 0 | 21 |
17 | Chris Buescher | 17 | Ford | 400 | 18 | 0 | 20 |
18 | Daniel Suarez | 99 | Chevrolet | 399 | 31 | 0 | 19 |
19 | Chase Briscoe | 14 | Ford | 399 | 7 | 0 | 18 |
20 | John Hunter Nemechek | 42 | Toyota | 398 | 34 | 0 | 17 |
21 | Corey LaJoie | 7 | Chevrolet | 398 | 25 | 33 | 16 |
22 | Carson Hocevar | 77 | Chevrolet | 397 | 20 | 0 | 15 |
23 | Justin Haley | 51 | Ford | 397 | 36 | 0 | 14 |
24 | Zane Smith | 71 | Chevrolet | 397 | 37 | 0 | 13 |
25 | Corey Heim | 43 | Toyota | 397 | 32 | 0 | 0 |
26 | Harrison Burton | 21 | Ford | 397 | 26 | 0 | 11 |
27 | Austin Dillon | 3 | Chevrolet | 396 | 23 | 0 | 10 |
28 | Jimmie Johnson | 84 | Toyota | 395 | 27 | 0 | 9 |
29 | Kaz Grala | 15 | Ford | 394 | 35 | 0 | 8 |
30 | Brad Keselowski | 6 | Ford | 383 | 24 | 0 | 7 |
31 | Todd Gilliland | 38 | Ford | 379 | 30 | 0 | 6 |
32 | Bubba Wallace | 23 | Toyota | 329 | 16 | 1 | 6 |
33 | William Byron | 24 | Chevrolet | 329 | 3 | 36 | 13 |
34 | Christopher Bell | 20 | Toyota | 328 | 33 | 0 | 3 |
35 | Ricky Stenhouse Jr. | 47 | Chevrolet | 320 | 17 | 0 | 5 |
36 | Michael McDowell | 34 | Ford | 285 | 8 | 0 | 1 |
37 | Ryan Preece | 41 | Ford | 66 | 28 | 0 | 1 |
Sarà il Kansas l’appuntamento successivo a Dover, per la AventHealth 400, in una delle piste più selettive del calendario. Le cerimonie pre-gara sono previste alle 21 italiane.
Scritto da Mark Bruno