REDDICK SOPRAVVIVE AL BIG ONE FINALE E TRIONFA A TALLADEGA
Il 6° successo di Reddick in carriera è stato conquistato con la livrea dedicata a Michael Jordan.
Si approda in Alabama per l’attesa Geico500, in grado spesso e volentieri di regalare emozioni sul finale. La entry-list comprende 38 piloti e ad unirsi alla schiera dei concorrenti spicca il ritorno di Cody Ware, alle prese con una lunga pausa per cause giudiziarie. Da segnalare il debutto di Shane Van Gisbergen in un Superspeedway in Cup Series (partecipe anche alla gara Xfinity). A condire il roster saranno presenti anche Alfredo e McLeod, quest’anno partecipi alla Daytona 500 e il secondo anche alla gara di Atlanta.
QUALIFICHE
In seguito allo stacco della ruota avvenuto nell’appuntamento texano, Larson dovrà prendere parte alla gara di Talladega con una squadra diversa. L’assenza del jackman, del rear tyre changer e del fueler ha portato alla sostituzione dei membri della pit-crew di Larson con quelli che normalmente operano sulla vettura di LaJoie. Le penalità di Larson aggiuntive prevedono una partenza dal fondo del gruppo e un pass-through. La posizione al palo viene conquistata da Michael McDowell, la seconda collezionata per il 39enne dell’Arizona.
GRIGLIA DI PARTENZA
Pilota | Marchio | Auto | |
1 | Michael McDowell | Ford | 34 |
2 | Austin Cindric | Ford | 2 |
3 | Todd Gilliland | Ford | 38 |
4 | Kyle Busch | Chevrolet | 8 |
5 | Austin Dillon | Chevrolet | 3 |
6 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
7 | Joey Logano | Ford | 22 |
8 | Chris Buescher | Ford | 17 |
9 | Chase Elliott | Chevrolet | 9 |
10 | Christopher Bell | Toyota | 20 |
11 | Ryan Preece | Ford | 41 |
12 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
13 | William Byron | Chevrolet | 24 |
14 | Bubba Wallace | Toyota | 23 |
15 | Ty Gibbs | Toyota | 54 |
16 | Harrison Burton | Ford | 21 |
17 | Shane van Gisbergen | Chevrolet | 16 |
18 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
19 | Daniel Hemric | Chevrolet | 31 |
20 | John Hunter Nemechek | Toyota | 42 |
21 | Ryan Blaney | Ford | 12 |
22 | Brad Keselowski | Ford | 6 |
23 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
24 | Anthony Alfredo | Chevrolet | 62 |
25 | Daniel Suarez | Chevrolet | 99 |
26 | Chase Briscoe | Ford | 14 |
27 | Justin Haley | Ford | 51 |
28 | Erik Jones | Toyota | 43 |
29 | Josh Berry | Ford | 4 |
30 | Zane Smith | Chevrolet | 71 |
31 | Corey LaJoie | Chevrolet | 7 |
32 | Ross Chastain | Chevrolet | 1 |
33 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
34 | Cody Ware | Ford | 15 |
35 | Carson Hocevar | Chevrolet | 77 |
36 | Noah Gragson | Ford | 10 |
37 | B.J. McLeod | Chevrolet | 78 |
38 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
STAGE 1 (60 giri)
Le preoccupazioni su un regolare svolgimento della gara vengono spente poco prima dell’inizio della gara, considerata la notizia dell’arrivo di una perturbazione in gara che riecheggiava per tutto il weekend.
Le attenzioni per lo stage 1 riguardano principalmente Kyle Larson, chiamato a scontare un pass-through decisamente rilevante in una gara in cui la scia è fondamentale.
McDowell e Cindric tagliano il nastro dalla fila frontale e al terzo giro la formazione è costituita da 3 file, con al comando Bubba Wallace. Se la track position in questa tipologia è poco determinante, la dimostrazione di ciò è Ross Chastain, in grado di balzare dall’iniziale 32° posizione fino alla testa della gara all’8° giro. Persino BJ McLeod, con la Camaro part time di Live Fast Motorsport, riesce a viaggiare nelle posizioni di testa, prendendosi il 10° giro al comando.
Con le gerarchie che cambiano di giro in giro, l’obiettivo è allungare quanto possibile il primo stint sfruttando il pack racing per risparmiare carburante. La finestra si apre al giro 42, ma BJ McLeod, con un serbatoio quasi svuotato e dopo una spintarella di Elliott che lo spedisce contro il muretto esterno, si ferma da solo, perdendo tempo prezioso e il traino del pack.
Al 42° giro si fermano Briscoe ed Haley, mentre al 43 tocca a Suarez, Smith, Chastain, Ware, Dillon, Hemric e LaJoie. Al 44° è il turno delle Toyota, con un inserimento in pit road decisamente aggressivo per Hamlin, forse troppo. I freni freddi tradiscono il pilota della #11, che si gira colpendo anche la vettura di Nemechek. La difficilissima entrata in pit-road tradisce anche Smith e Suarez, che prendono penalità di pass-through per speeding, mentre Logano viene penalizzato per speeding in uscita dalla fast-lane.
Per Smith il problema non finisce dopo aver scontato la penalità, prendendo un altro pass-through per speeding. A ciclo delle soste completato, si formano due trenini e a 3 giri dalla fine sono Cindric ed Elliott a capitanarli, con Larson in qualità di doppiato nel gruppo di testa. Cindric viene spinto da Burton sulla fila esterna, mentre Larson viene spinto da Elliott sulla fila bassa.
L’ultimo giro inizia con gli stessi presupposti e in curva 3 Larson, non giocandosi la vittoria dello stage quanto il free pass, prova a trainare Elliott. Burton, più efficace, si mostra come l’araba fenice di Cindric, che si ritrova negli ultimi metri affiancato ad Elliott. Elliott e Cindric arrivano in volata, con il classe ’98 dell’Ohio ad emergere nel confronto, mentre Larson riesce ad ottenere il free-pass, che gli consente di giocarsi regolarmente il secondo stage tornando nel giro di testa.
TOP 10 STAGE 1
Pilota | Marchio | Auto | |
1 | Cindric | Ford | #2 |
2 | Elliott | Chevrolet | #9 |
3 | Byron | Chevrolet | #24 |
4 | Blaney | Ford | #12 |
5 | Busch | Chevrolet | #8 |
6 | Burton | Ford | #21 |
7 | Bell | Toyota | #20 |
8 | Keselowski | Ford | #6 |
9 | Reddick | Toyota | #45 |
10 | Bowman | Chevrolet | #48 |
STAGE 2 (60 giri)
Tutti i piloti rientrano e Busch taglia per primo la linea di uscita della fast-lane. Busch e Blaney sono le locomotive dei due trenini alla bandiera verde, in una formazione che ben presto si baserà su un 3-wide. È proprio il neozelandese Shane Van Gisbergen a creare la terza fila sulla traiettoria più alta.
Il secondo stage sarà sulla falsariga del primo stage a livello di gestione carburante, con i piloti che premono sul gas per il 75% all’incirca centellinando il bioetanolo. Rispetto al primo stage, le strategie sono differenti, con la maggior parte delle Ford che rientra al 102° giro, mentre il giro successivo vede le operazioni di gran parte delle Chevy.
Episodio particolare per LaJoie, che, in uscita dalla pit-road, finisce in testacoda dopo aver preso una pozzanghera lasciata dagli scrosci avvenuti 2 ore prima della gara. Le Toyota gestiscono più carburante e rimangono in pista fino ai -9 dal termine del secondo stage. Al giro finale la formazione vede dalla fila interna Logano e Cindric, mentre dalla fila esterna Larson e Reddick.
Non sembra cambiare nulla, almeno fino agli ultimi metri, con Larson che perde momentum rispetto alla fila interna. Logano vince il secondo stage grazie all’aiuto di Cindric senza subire attacchi avventati da parte degli avversari. Briscoe e LaJoie ritornano nel giro del leader prima del termine dello stage, lasciando il ruolo di lucky dog a Smith (di ben 3 giri doppiato).
TOP 10 STAGE 2
Pilota | Marchio | Auto | |
1 | Logano | Ford | #22 |
2 | Cindric | Ford | #2 |
3 | Larson | Chevrolet | #5 |
4 | Dillon | Chevrolet | #3 |
5 | Chastain | Chevrolet | #1 |
6 | Reddick | Toyota | #45 |
7 | Buescher | Ford | #17 |
8 | Elliott | Chevrolet | #9 |
9 | Preece | Ford | #41 |
10 | Gibbs | Toyota | #54 |
STAGE 3 (68 giri)
Ancora una volta si fermano tutti per rifornire e Logano riesce a custodire la prima posizione anche dopo le soste. Logano predilige l’esterno alla choose rule, mentre Chastain parte sulla linea più bassa al suo fianco.
Al termine del primo giro sotto bandiera verde del terzo stage Chastain si antepone a Logano e il gruppo procede in maniera disordinata. Proprio quando sembra che il gruppo riesca a costituire un ordine in due trenini, ecco che arriva il primo incidente di giornata. Elliott colpisce Haley, che si intraversa nel backstraight, coinvolgendo anche l’innocente Bell, la cui vettura si rivolge sulle barriere esterne. Bell ha la peggio in questo incidente e, considerati i danni ingenti sulla sua Toyota, non ha modo di proseguire.
La vettura di Elliott riesce ad evitare quella di Bell facendole la barba e uscendone senza un graffio. Haley riporta una foratura arrestandosi in mezzo alla pit-road. Si fermano tutti e Berry eredita la prima posizione alla bandiera verde, affiancato al suo compagno di squadra Gragson.
Si riparte al giro 140 con sole 3 vetture sulla fila esterna, in una formazione del tutto inedita. Anche la strategia adottata dalle Toyota per questo terzo stage è particolare, con l’ingresso ai pit per Jones, Wallace, Nemechek, Gibbs, Reddick, Truex ed Hamlin già al giro 152. Non sapremo mai se questa strategia avrebbe funzionato in condizioni normali perché, dopo soli 4 giri, nella compagine Toyota si innesca un nuovo incidente.
Nemechek spinge eccessivamente Wallace, che a sua volta non riesce a controllare la spinta nei confronti di Jones. Jones perde il controllo e si scaglia ad altissima velocità contro le safer in una dinamica terribile. Il 27enne del Michigan, lamentando via radio dolori alla schiena, viene trasportato al Centro Medico e presto viene rilasciato, con un sospiro di sollievo generale.
Dopo le soste, Reddick e McDowell portano il pack alla nuova bandiera verde del giro 162 e comandano i propri trenini ininterrottamente fino alla bandiera bianca. McDowell è inseguito da Keselowski, mentre Reddick può contare sul supporto di Truex.
In curva 3 McDowell viene spinto da Keselowski e il trenino della linea bassa acquisisce un vantaggio considerevole rispetto a quello alto. In uscita dall’ultima sopraelevata la questione sembra limitarsi a McDowell e Keselowski, con quest’ultimo che scarta sull’esterno per provare “la fucilata” su McDowell.
McDowell respinge l’attacco di Keselowski, costringendolo a ripiegare sull’interno. Keselowski prova comunque ad affiancarsi, ma il pilota dell’Arizona si mostra spietato nei confronti del pilota del Michigan, coprendo nuovamente l’attacco di Keselowski dall’interno. Se alla prima volta la difesa è stata efficace, alla seconda si rivela fatale.
McDowell perde il controllo sulla falsariga di quanto accaduto a Newman nel finale della Daytona 500 del 2020 e si tira fuori dai giochi colpendo il muretto esterno. Keselowski è costretto a rallentare per evitare McDowell, mentre Reddick riesce a trovare un piccolo pertugio per sopravanzare Keselowski prima della linea del traguardo. La sua reattività gli permette di entrare di prepotenza nella stagione dei playoff vincendo la gara e onorando la livrea dedicata al team owner Michael Jordan.
Il racconto del finale davanti si discosta da quanto accade nelle retrovie, in cui numerose vetture, per effetto innescato dal testacoda di McDowell, si aggirano sul trioval come trottole impazzite. Il big one è di quelli spettacolari, con Preece che finisce per schiacciare sia LaJoie e sia Berry contro le barriere esterne.
Ne consegue il sollevamento in aria dell’auto di Berry e il ribaltamento della vettura di LaJoie, che prosegue fino alla linea del traguardo in un pirotecnico wall-ride, prima di effettuare un ulteriore piroetta che gli permette di ritornare fortunatamente sulle 4 ruote.
Tutti i piloti ne escono illesi dal famigerato big one di Talladega, molto atteso considerando l’esiguo numero di incidenti nei primi 2 stage e l’elevato numero di vetture nel giro del leader.
Pilota | Auto | Marchio | Giri | Partenza | Giri in testa | Punti | |
1 | Tyler Reddick | 45 | Toyota | 188 | 18 | 13 | 47 |
2 | Brad Keselowski | 6 | Ford | 188 | 22 | 2 | 38 |
3 | Noah Gragson | 10 | Ford | 188 | 36 | 5 | 34 |
4 | Ricky Stenhouse Jr. | 47 | Chevrolet | 188 | 33 | 0 | 33 |
5 | Alex Bowman | 48 | Chevrolet | 188 | 12 | 0 | 33 |
6 | Anthony Alfredo | 62 | Chevrolet | 188 | 24 | 4 | 0 |
7 | William Byron | 24 | Chevrolet | 188 | 13 | 0 | 38 |
8 | Todd Gilliland | 38 | Ford | 188 | 3 | 0 | 29 |
9 | Daniel Hemric | 31 | Chevrolet | 188 | 19 | 8 | 28 |
10 | Harrison Burton | 21 | Ford | 188 | 16 | 0 | 32 |
11 | Martin Truex Jr. | 19 | Toyota | 188 | 6 | 16 | 26 |
12 | Chase Briscoe | 14 | Ford | 188 | 26 | 3 | 25 |
13 | Ross Chastain | 1 | Chevrolet | 188 | 32 | 6 | 30 |
14 | Ryan Preece | 41 | Ford | 188 | 11 | 0 | 25 |
15 | Chase Elliott | 9 | Chevrolet | 188 | 9 | 5 | 34 |
16 | Josh Berry | 4 | Ford | 188 | 29 | 3 | 21 |
17 | Carson Hocevar | 77 | Chevrolet | 188 | 35 | 1 | 20 |
18 | Corey LaJoie | 7 | Chevrolet | 188 | 31 | 0 | 19 |
19 | Joey Logano | 22 | Ford | 188 | 7 | 22 | 28 |
20 | Ryan Blaney | 12 | Ford | 188 | 21 | 1 | 24 |
21 | Kyle Larson | 5 | Chevrolet | 188 | 38 | 0 | 24 |
22 | Ty Gibbs | 54 | Toyota | 188 | 15 | 1 | 16 |
23 | Austin Cindric | 2 | Ford | 188 | 2 | 16 | 33 |
24 | Cody Ware | 15 | Ford | 188 | 34 | 0 | 13 |
25 | Chris Buescher | 17 | Ford | 188 | 8 | 6 | 16 |
26 | Kyle Busch | 8 | Chevrolet | 188 | 4 | 5 | 17 |
27 | Daniel Suarez | 99 | Chevrolet | 188 | 25 | 0 | 10 |
28 | Shane van Gisbergen | 16 | Chevrolet | 188 | 17 | 3 | 0 |
29 | Zane Smith | 71 | Chevrolet | 188 | 30 | 0 | 8 |
30 | Austin Dillon | 3 | Chevrolet | 188 | 5 | 0 | 14 |
31 | Michael McDowell | 34 | Ford | 187 | 1 | 36 | 6 |
32 | B.J. McLeod | 78 | Chevrolet | 187 | 37 | 5 | 0 |
33 | John Hunter Nemechek | 42 | Toyota | 184 | 20 | 20 | 4 |
34 | Justin Haley | 51 | Ford | 184 | 27 | 4 | 3 |
35 | Erik Jones | 43 | Toyota | 154 | 28 | 0 | 2 |
36 | Bubba Wallace | 23 | Toyota | 154 | 14 | 0 | 1 |
37 | Denny Hamlin | 11 | Toyota | 154 | 23 | 4 | 1 |
38 | Christopher Bell | 20 | Toyota | 132 | 10 | 0 | 5 |
Archiviata la Geico500, si prosegue in Delaware, nel Monster Mile di Dover, con i rituali pre-gara previsti per le 20.
Recap a cura di Mark Bruno.