ASZ Insider#55: Nascar Cup Series Pocono

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

In questa “caldissima” parte d’estate, non si ferma la “penna virtuale” del nostro Insider Mark Bruno, che ci porta puntuale, il recap dell’appassionante campionato made in USA, Nascar Cup Series! Buona Lettura!

 

HAMLIN VINCE A POCONO IN UN FIUME DI DISAPPROVAZIONE

Un finale molto controverso ha caratterizzato l’appuntamento nel Tricky Triangle, a seguito della lotta tra Hamlin e Larson in curva 1.

 

La Nascar fa tappa a Pocono, per uno degli appuntamenti più difficili sia dal punto di vista della guida dei piloti che dal punto di vista della costruzione delle strategie. Il Triangolo è un tracciato che non perdona errori e che mette a dura prova il consumo di gomme e carburante, talvolta con dei finali in fuel mileage che, in assenza di caution finali, la fanno da protagonista. A comporre la prima fila ci sono due grandi volti di questa stagione 2023, con Byron a 4 successi e Truex a 3 (con quest’ultimo fresco vincitore dell’ultima tappa a Loudon). 

ORDINE DI PARTENZA: 

  1. William Byron #24
  2. Martin Truex Jr #19 
  3. Kyle Larson #5
  4. Kevin Harvick #4
  5. Christopher Bell #20 
  6. Joey Logano #22
  7. Tyler Reddick #45
  8. Denny Hamlin #11
  9. Austin Cindric #2
  10. Bubba Wallace #23 
  11. Ty Gibbs #54
  12. Corey LaJoie #7
  13. Brad Keselowski #6
  14. Ryan Blaney #12
  15. Michael McDowell #34
  16. AJ Allmendinger #47
  17. Daniel Suarez #99
  18. Chris Buescher #17
  19. Justin Haley #31
  20. Alex Bowman #48
  21. Ross Chastain #1 
  22. Ricky Stenhouse Jr #47
  23. Austin Dillon #3
  24. Erik Jones #43
  25. Kyle Busch #8 
  26. Harrison Burton #21
  27. Aric Almirola #10 
  28. JJ Yeley #15
  29. Chase Briscoe #14 
  30. BJ McLeod #78
  31. Cole Custer #51
  32. Noah Gragson #42
  33. Ty Dillon #77 
  34. Ryan Preece #41 
  35. Chase Elliott #9 (to the rear)
  36. Todd Gilliland #38 (to the rear) 

PRIMO STAGE (30 giri)

La green viene data a Pocono, per la HighPoint.Com 400. Byron prova subito ad espugnare la prima posizione all’esterno di Truex Jr, non velocissimo nell’ingresso alla prima curva. Lo scatto ideale è di Logano, che si inserisce in mezzo ad Harvick e Larson, per prendersi il terzo posto. Il primo giro termina regolarmente con Byron al comando, in grado di imprimere un ritmo subito competitivo ai danni del suo inseguitore Truex. Al 5° giro c’è già la caution; Yeley e Gilliland finiscono a contatto alla Tunnel e pagare il prezzo più salato è proprio il pilota della #15 del RWR, che si gira e colpisce le safer barriers. 

Si riparte all’11° tornata, con Byron che si mette esterno con Logano ad affiancarlo. La ragione in uscita dalla prima curva è dalla parte di Logano, che, dopo essersi impossessato dell’interno di curva 1, fa sua la leadership. All’entrata della Tunnel il pilota di Charlotte viene affiancato all’interno sia da Harvick che da Larson, e nel three wide scaturito è il campione 2021 ad uscirne vincitore conquistando il secondo posto (poi Byron e Logano).

In uscita dalla 1 per l’inizio del giro successivo, Corey Lajoie si dimostra molto ottimistico in accelerazione e graffia le barriere, riportando una foratura sulla posteriore destra che gli toglie ogni chance di giocarsi il primo stage, ma non estromettendolo del tutto dai giochi. Nelle posizioni di testa si corre con la tazza in mano, con i piloti che cercano trattare in maniera gentile le coperture, estremamente messe sotto sforzo nelle curve a bassa convergenza del triangolo della Pennsylvania. (14° curva 1, 8° Tunnel Curve, 6° Big Bend)

Al giro 26 cominciano ad uscire i primi meccanici, appartenenti al team della #8 di RCR, per il pit stop di Kyle Busch, decisamente in sordina (18°). A seguire si fermano Larson, Harvick, Byron, Bell, Gibbs, Bowman, Keselowski e Cindric, disposti a rinunciare al risultato del primo stage in vista di un secondo stage con prospetti più favorevoli. Il primo spezzone di gara non vede ribaltoni e Logano transita sotto il traguardo alla conclusione dell’ultimo giro con un secondo di vantaggio su Truex. 

TOP 10 STAGE 1: 

  1. Joey Logano #22
  2. Martin Truex Jr #19 
  3. Denny Hamlin #11
  4. Tyler Reddick #45
  5. AJ Allmendinger #16 
  6. Michael McDowell #34
  7. Bubba Wallace #23 
  8. Justin Haley #31
  9. Chris Buescher #17
  10. Erik Jones #43 

SECONDO STAGE (65 giri)

I piloti che sono entrati nella pit-road per approvvigionamenti prima della conclusione del primo stage rimangono fuori. Byron detterà il ritmo alla bandiera verde dall’esterno, affiancato dal suo compagno di squadra del team Hendrick Motorsport Larson. 

Green flag, e alla prima curva succede la prima catastrofe; Logano e Reddick si accostano, con il primo che non riesce più a controllare la sua Ford Mustang e termina la sua corsa contro le barriere di curva 1. Logano non è mai stato particolarmente fortunato in questo circuito (l’ultima vittoria risale al 2012, con Joey che all’epoca guidava per il team deli Joe Gibbs Racing con la #20). McDowell, nel tentativo di evitare il contatto, scarta verso l’interno ma travolge l’incolpevole Suarez, che viene pinzato e mandato in barriera. Il messicano alle interviste è furioso, anche se ammette che l’auto non poteva andare oltre alla top 15, sicuramente per l’assenza della possibilità di mettere a punto un bilanciamento ottimale nel breve termine.

Anche Bubba Wallace viene coinvolto nel processo, ma, come McDowell, riporta solo danni minori. L’auto di Joey Logano viene caricata sul tow truck, ma il metodo con il quale viene effettuato il trasporto preoccupa il campione in carica, che si apre via radio dicendo che il tow truck stesso gli stia danneggiando ulteriormente l’auto. Ma sulla #22 di Logano sul breve termine c’è poco da fare e il pilota del Connecticut è costretto al ritiro. 

Si ripete la partenza al giro 42 con la stessa prima fila… e con lo stesso esito! La Caution viene esposta per un errore di BJ Mcleod, che, a effetto pendolo innescato, trascina l’auto di Austin Dillon in barriera. Il nipote di Richard Childress, seppur stizzito, non riporta danni pesanti, ma è chiamato a recuperare posizioni su posizioni. 

Anche la ripartenza del giro 46 non si svolge in maniera irreprensibile. In curva 1 Bell calibra il punto di staccata più in ritardo rispetto a Larson, finendo per dare una spintarella al posteriore della Camaro di “Yung Money” e facendola girare. Il pilota della #5 dell’Hendrick Motorsport dovrà rimediare pure lui e avrà il tempo necessario per farlo, anche tenendo conto delle variabili strategiche. Alcuni piloti approfittano di questo momento di stop. Harvick, 2° a seguito dell’incidente, si ferma accompagnato dal suo compagno di squadra Briscoe e da Jones, Custer, T.Dillon, McLeod, Burton e Gilliland.

Il restart al giro 57 è a regola d’arte e Byron parte come sempre all’esterno affiancato da Bell. Lo scatto del pilota dell’Oklahoma non è ideale e Bell viene risucchiato sia da Blaney che da Gibbs, autore di una gara impeccabile. Anche nei giri successivi, nelle posizioni di rincalzo i contatti non mancano; Stenhouse nel percorrere la Big Bend finisce nella fiancata della Mustang condotta da Cindric. Busch, in sordina, raschia il muretto esterno alla Tunnel Curve, fortunatamente non riportando danni rilevanti.

Le operazioni di sosta sono quasi obbligate in un secondo stage lungo più del doppio del primo. Ad approfittarne al giro 63 è Alex Bowman (in P10), mentre alla tornata seguente c’è il pit di Stenhouse. Il pilota più veloce in pista è Truex Jr, che si libera di Elliott per la 6° posizione a 30 giri dalla conclusione dello stage, in contemporanea ad un pit decisamente non perfetto da parte di AJ Allmendinger. 

In casa Joe Gibbs Racing si presenta un imprevisto per Hamlin; il pilota di Tampa non ha rifornito a sufficienza dopo le soste tra primo e secondo stage, e il suo pit-stop arriva al giro 72 (6 giri in anticipo rispetta alla finestra prevista). Il pit dei primi 2 (Byron e Blaney) arriva al giro 79, mentre Larson prosegue mantenendo la testa dopo il pit effettuato ad inizio stage (È in testa ma la riserva di bio-etanolo è scarsa).

A 2 tornate dal calare della bandiera per il termine dello stage, nell’esatto momento in cui Larson sta per imboccare la via dei pit, la Direzione Gara chiama la caution. Bell, lo stesso pilota che ha complicato la gara del pilota di Elk Grove, si gira in uscita dalla Tunnel Curve. La chiamata dello spotter di Larson, in sinergia con la reattività di Kyle stesso, permettono alla coppia di portare a casa il secondo stage. Ma alle spalle di Larson un altro pilota ha tentato la via del fuel mileage, ovvero Ty Dillon, strepitosamente in seconda posizione a bordo della #77 di Spire Motorsport. 

TOP 10 STAGE 2:

  1. Kyle Larson #5 
  2. Ty Dillon #77
  3. William Byron #24 
  4. Denny Hamlin #11
  5. Alex Bowman #48
  6. Tyler Reddick #45
  7. Ty Gibbs #54
  8. Ryan Blaney #12
  9. Bubba Wallace #23 
  10. Martin Truex Jr #19

TERZO STAGE (65 giri)

Byron, Gibbs, Blaney, Truex, Buescher, Elliott, Keselowski, Almirola, McDowell, Dillon, Cindric, Harvick, Jones, Burton e Bell rimangono fuori, mentre gli altri piloti optano per la sosta. Il vincitore del valzer delle soste è Hamlin, mentre i pit di Larson e T.Dillon sono lenti per aggiustamenti (Tutti cambiano 4 gomme). 

Byron e Blaney compongono la prima fila ed è proprio il pilota Penske a partire a razzo. Byron perde anche la posizione su Truex dopo una scodata avvenuta alla percorrenza della 1 e nel Long Pond Straight Blaney non lascia scampo ad eventuali attacchi da parte degli inseguitori. La dittatura Blaney è momentanea; il pilota dell’Ohio non mostra velocità nei rettilinei di Pocono, ragion per cui sul rettilineo del traguardo al 101° giro viene valicato da Truex e Byron nello stesso rettilineo del traguardo. (Il più lungo del calendario dopo i Superspeedway di Talladega e Daytona).

Blaney viene inghiottito nel centro gruppo, finendo in 12° posizione dopo soli 3 giri, lamentando una differenza di ben 8 mph (12 km/h) nei confronti degli avversari. Al giro 105 finisce addirittura fuori dalla top 20, il tutto mentre Harvick ed Hamlin si rendono protagonisti di una battaglia rovente per la 7° posizione. I due rimangono affiancati per l’intero 105° giro, e nel rettilineo del traguardo si propone anche Elliott. Dietro è battaglia tra gli ex-compagni di squadra in RCR Dillon e Reddick, ma tra i due non finisce bene. Dillon chiude completamente il pertugio interno e viene pizzicato da Reddick, che indirizza la #3 violentemente contro le barriere.

Il 33enne di Welcome è illeso, ma furibondo nei confronti di Reddick, reo di averlo colpito. Dillon scende dalla sua Camaro, si mette all’interno della prima curva in cui è arrivato lo scontro e lancia il casco sulla #45 del Californiano, rievocando gli episodi di Robby Gordon contro Michael Waltrip a Loudon nel 2005 o Tony Stewart contro Matt Kenseth a Bristol nel 2012. Il turno delle soste arriva a 53 giri dalla fine, non in finestra di soste normali, ma in prospetto di un finale in fuel-mileage per i più temerari.

Per Blaney coglie l’occasione per capire la natura dei problemi di potenza avuti in questi primi giri del terzo stage, mentre si fermano Keselowski, Almirola, Cindric, Stenhouse, Busch, LaJoie, Gilliland e Burton. 

Via, si riparte al giro 111 e lo spunto favorevole è quello di Truex (esterno), che riesce ad anteporsi interamente a Byron, con entrambi inseguiti da Gibbs e Wallace (che si gioca un posto per i playoff). La gara assume cadenze più tranquille per quanto riguarda le lotte nelle posizioni di testa, in cui i piloti sono chiamati a spingere per evitare di venire sbaragliati sul fuel-mileage. Hamlin cerca di farsi largo nel fondo della top 10 scavalcando sia Harvick, sia Buescher. 

Le soste per coloro che non hanno rischiato cominciano al giro 121 con Byron che lascia il secondo posto momentaneamente in pasto a Gibbs. Insieme all’alfiere Hendrick sostano nella stessa tornata anche Buescher, Larson, McDowell, Keselowski e Cindric. Truex risponde a Byron fermandosi subito alla tornata successiva insieme a Wallace, Elliott, Chastain, Allmendinger e Haley. Gibbs si ferma due giri dopo rispetto a Byron, insieme a Bell, mentre Hamlin risponde al giro successivo cambiando due gomme per guadagnare tempo ai pit. Reddick prende in eredità la gara seguito da Jones, Stenhouse e LaJoie.

Se Reddick e Jones non riescono a puntare alla bandiera scacchi con la riserva rimanente di bioetanolo, Stenhouse e LaJoie puntano al miracolo. I due non mantengono un ritmo così incoraggiante da giocarsi la vittoria con i piloti che si sono fermati, ma potrebbero portare a casa un risultato di rilievo nel caso riuscissero a gestire il carburante. Stenhouse, a -26 rinuncia alla strategia di gestione e rientra, lasciandolo il solo LaJoie a cogliere quest’opportunità.

Se i presupposti per portare a casa la macchina ci sono, a disincantare il 31enne del team di Spire ci pensa un contatto tra il suo compagno di squadra Ty Dillon e Chase Briscoe, che riporta il regime di caution andando a spegnere ogni discorso sul fuel-mileage. Corey LaJoie viene beffato proprio dal suo compagno di squadra, che sembra aver colpito premeditatamente il portacolori dello Stewart Haas Racing (Gli intenti non sono ancora stati chiariti).

La caution è contrassegnata dallo spartiacque tra le strategie di chi si ferma e chi rimane fuori. LaJoie, con le eventualità di fuel-mileage tramontate, rientra insieme ad Almirola, Gillialnd, Byron, Elliott, Buescher, Yeley, Wallace, Allmendinger, Chastain, Keselowski, Blaney, Gilliland, Cindric, Preece, McDowell, Haley e Busch. (Cindric prende penalità per speeding) 

La prima fila per la ripartenza al giro 148 è rappresentata da Larson (esterno) e Hamlin, seguiti da Bowman e Truex Jr. Larson è reattivo, Hamlin lo è un po’ di meno e viene sfilato anche da Truex Jr e Bowman sull’esterno. Si arriva in tandem nel Long Pond Straight, ma la questione per la prima posizione non è di certo terminata. Alla conclusione del giro, Truex sfrutta il risucchio d’aria della Camaro di Larson, con quest’ultimo che tuttavia protegge l’interno e riesce ad concretizzare una difesa maniacale.

Se i primi due tentano la fuga, in 3° posizione Bowman rema e Hamlin ne vuole beneficiare per passarlo. Le difficoltà di Bowman culminano in un testacoda dovuto ad un’interpretazione molto ottimistica della Big Bend, con la gialla che viene esposta per la 9° volta. 

Si riparte a 8 dalla fine con Larson, collocato sempre esterno, affiancato da Truex e inseguito da Reddick e Hamlin. Lo scatto migliore è di Hamlin, mentre Truex Jr rimane piantato sulla fila interna. Hamlin si mette alle spalle sia Reddick che Truex e comincia a tallonare Larson all’ingresso della 1, inabissandosi all’interno della #5. I due viaggiando mano nella mano in tutta la percorrenza della curva, ma Hamlin allarga la sua traiettoria interna nell’immissione al Long Pond Straight lasciando un pertugio molto risicato a Larson, che sfrega le barriere e rovina lievemente la fiancata.

Larson rimane comunque accanto a Hamlin, mentre dietro la lotta riguarda Truex Jr e Harvick. Alla Tunnel Curve Hamlin si piazza definitivamente davanti, seguito da Truex Jr e Harvick mentre Larson scende in 4°. La gara viene però sospesa da un incidente di Haley, colpito dal suo compagno di squadra Allmendinger all’accesso della Tunnel. Sotto caution Larson sembra non aver gradito il modo con cui Hamlin ha gareggiato contro di lui in uscita dalla prima curva, e il fatto che abbia stretto il pilota della #11 nel muretto esterno del traguardo ne è la prova. 

La bandiera verde finale sventola a 3 dalla fine, con Hamlin (esterno), Harvick, Truex, Larson, Reddick e Stenhouse, Gibbs, Bell, Elliott e Jones a popolare le prime 10 posizioni. Le posizioni rimangono le medesime, eccezion fatta per Larson che sembra avere un problema di balance causato dal contatto contro le barriere avvenuto nella lotta con Hamlin.

A 2 dalla fine Ryan Preece si gira a seguito di uno scontro con Corey LaJoie e la #41 rimane ferma nella via di fuga. La gara non viene subito interrotta in uno scroscio di fischi da parte del pubblico. Reddick e Truex continuano a combattere per la 2° posizione anche all’ultimo giro ma durante l’esposizione della caution avvenuta nel Long Pond Straight Truex Jr finisce davanti a Reddick. Hamlin trionfa a Pocono conquistando il 50° successo della sua carriera, in quella che è la sua 7° affermazione sul Tricky Triangle.

Ma sulle gradinate regna il malcontento, con disapprovazione e fischi dovuti all’esito della battaglia con Larson (vittima di una scorrettezza di Hamlin) e alla caution arrivata in ritardo a seguito del testacoda di Preece. Il post-gara è di quelli infuocati, anche per lo stesso Preece che ha avviato un confronto molto acceso con LaJoie, responsabile di averlo buttato fuori. 

CLASSIFICA FINALE: 

  1. Denny Hamlin #11
  2. Tyler Reddick #45
  3. Martin Truex Jr #19 
  4. Kevin Harvick #4 
  5. Ty Gibbs #54 
  6. Christopher Bell #20 
  7. Ricky Stenhouse Jr #47
  8. Harrison Burton #21 
  9. Erik Jones #43 
  10. Chase Elliott #9 
  11. Bubba Wallace #23 
  12. Aric Almirola #10 
  13. Ross Chastain #1 
  14. William Byron #24
  15. Todd Gilliland #38
  16. Brad Keselowski #6
  17. AJ Allmendinger #16
  18. Chris Buescher #17 
  19. Michael McDowell #34
  20. Kyle Larson #5
  21. Kyle Busch #8 
  22. Noah Gragson #42 
  23. Austin Cindric #2 
  24. Alex Bowman #48
  25. Cole Custer #51
  26. JJ Yeley #15
  27. Corey LaJoie #7
  28. Ty Dillon #77
  29. Chase Briscoe #14
  30. Ryan Blaney #12
  31. Ryan Preece #41 
  32. BJ McLeod #78 
  33. Justin Haley #31 (ritirato)
  34. Austin Dillon #3 (ritirato)
  35. Joey Logano #22 (ritirato)
  36. Daniel Suarez #99 (ritirato)

Piloti dentro ai playoff ma senza vittorie:

12) #4-Kevin Harvick, 601, +163
13) #6-Brad Keselowski, 560, +122
14) #17-Chris Buescher, 549, +111
15) #23-Bubba Wallace, 464, +26
16) #34-Michael McDowell, 455, +17
Piloti fuori dai playoff:

17) #16-A.J. Allmendinger, 438, -17
18) #99-Daniel Suarez, 432, -23
19) #54-Ty Gibbs, 427, -28
20) #48-Alex Bowman, 410, -45
21) #9-Chase Elliott, 399, -56

 La situazione playoff dopo la gara di Pocono vede le due RFK di Keselowski e Buescher per il momento dentro, segno di un grande perfezionamento da parte di un team che vuole rientrare al vertice. Continua la rimonta da parte di Bowman ed Elliott, eleggibili per i playoff nonostante le loro assenze, ma si ritrovano praticamente in una must-win situation (devono vincere per poter qualificarsi). 

La Nascar Cup Series, voltata la pagina di Pocono, ritorna a Richmond, conquistata all’inizio di questa stagione da Kyle Larson. Le celebrazioni pregara saranno Domenica 30 Luglio alle 21.