ASZ Insider#39: Nascar Cup Series Austin

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

Ritorna in “pista” con la penna virtuale Mark Bruno, per questo nuovo recap della Nascar Cup Series, da Austin Texas, con delle gradite sorprese in pista, tra cui il “divino” Kimi Raikkonen e il “metronomo” Jenson Button, quindi due ex campioni di F1, “sbarcano” nella Nascar. Buona Lettura.

REDDICK EMERGE DAL CAOS DI AUSTIN 

Tyler Reddick si conferma come un ringer di grande spessore, aggiungendo Austin al suo curriculum di tappe conquistate. 

L’appuntamento sulla pista di Austin è uno dei più attesi. Sono tanti i grandi volti nella entry list della terza gara della Nascar Cup Series al Circuit of The Americas. Kimi Raikkonen, campione del mondo della Formula 1 nel 2007, prenderà parte alla sua seconda gara in Cup a bordo della #91 del team di Trackhouse, pronto a riscattare la sua rivincita dopo il ritiro avvenuto alla prima corsa al Glen. A debuttare nella massima categoria a ruote coperte statunitense ci sarà il campione 2009 di Formula 1 Jenson Button con la #15 del Rick Ware Racing, preparata in collaborazione con Stewart Haas Racing. Jimmie Johnson, dopo aver corso la Daytona 500 di questa stagione con il “suo” team Legacy Motor Club, tornerà ad assaggiare l’asfalto con sempre la #84.

Conor Daly, proveniente dal mondo delle auto a ruote scoperte e partecipe all’appuntamento di apertura della stagione a Daytona, sarà nuovamente a bordo della #50 del team Money. Un altro volto molto conosciuto proveniente dal mondo endurance per la sua spiccata personalità è Jordan Taylor, il quale prende il posto di Chase Elliott sulla #9 (occupato da Josh Berry nelle tre gare precedenti).

Il pilota di Orlando dispone di un curriculum abbastanza interessante, avendo vinto in classe GTE-Pro la 24 ore di Le Mans nel 2015, avendo conquistato 2 volte la 24 ore di Daytona nel 2017 e nel 2019 così come la 12H di Sebring (2017) e portando a casa lo stesso campionato 2017 nella classe prototipi e facendo lo stesso nella classe GTLM nel 2020 e nel 2021 a bordo della Corvette. Infatti la qualifica alla sua prima in Nascar da parte del 31enne di Orlando è di quelle da ricordare. 

ORDINE DI PARTENZA: 

  1. William Byron #24
  2. Tyler Reddick #45
  3. Austin Cindric #2
  4. Jordan Taylor #9
  5. Daniel Suarez #99
  6. Alex Bowman #48
  7. AJ Allmendinger #16
  8. Erik Jones #43
  9. Kyle Busch #8
  10. Noah Gragson # 42
  11. Bubba Wallace #23
  12. Ross Chastain #1 
  13. Kyle Larson #5
  14. Christopher Bell #20 
  15. Joey Logano #22
  16. Harrison Burton #21 
  17. Ty Gibbs #54 
  18. Ricky Stenhouse Jr #47
  19. Chase Briscoe #14 
  20. Michael McDowell #34
  21. Denny Hamlin #11
  22. Kimi Raikkonen #91 
  23. Justin Haley #31 
  24. Jenson Button #15
  25. Martin Truex Jr #19
  26. Ryan Preece #41 
  27. Corey LaJoie #7
  28. Austin Dillon #3 
  29. Kevin Harvick #4 
  30. Brad Keselowski #6
  31. Jimmie Johnson #84 
  32. Chris Buescher #17 
  33. Josh Bilicki #78
  34. Ty Dillon #77
  35. Conor Daly #50 
  36. Todd Gilliland #38
  37. Cody Ware #51
  38. Ryan Blaney #12 
  39. Aric Almirola #10 

PRIMO STAGE (15 giri)

Dopo un spettacolare command da parte dell’attore Brendan Hunt, la bandiera verde viene sventolata per il primo stage del primo road course stagionale. Byron parte dall’interno, mentre Reddick affianca colui che ha dominato gran parte della scena in questo inizio di 2023. Il primo giro nelle prime curve appare molto ordinato, con una lotta molta accesa tra Cindric e Reddick. Anche la partenza di Suarez è da evidenziare, in quanto il messicano è riuscito partito dalla 5°, ha scavalcato Taylor ed è riuscito ad ingaggiare Cindric alla 16. Nel momento in cui Byron transita da leader per iniziare il secondo giro, viene subito esposta la caution per un incidente avvenuto nelle retrovie.

Brad Keselowski scatena il tutto finendo in testacoda alla 19 e Buescher, nel tentativo di evitare il suo compagno di squadra, centra la fiancata della #77 di Ty Dillon che a sua volta coinvolge anche Jimmie Johnson. La gara di Johnson finisce insieme anche a quella di Ty Dillon, mentre gli altri piloti sono in grado di continuare la loro corsa. Al 6° giro la gara riparte con Byron interno e Reddick ancora una volta esterno, ma ad essere il miglior attore del restart è proprio Cindric, che beffa i due avversari e passa in testa.

Nell’ingresso alla 11, Jordan Taylor calibra male la staccata nel tentativo di passare davanti ad Erik Jones e finisce largo in traiettoria, perdendo molto tempo nel rettilineo opposto. Al giro successivo Chase Briscoe finisce in fondo al gruppo dopo un contatto con Justin Haley e dopo essere finito in testacoda, mentre Joey Logano prende una penalità di pass through per taglio curva allo snake. Stessa sorte tocca anche a Denny Hamlin e Corey Lajoie al giro seguente.

All’8° passaggio arriva l’attacco di un Tyler Reddick velocissimo in termini di ritmo, il quale passa Austin Cindric all’interno della curva 19 e si riprende la testa del gruppo. A 3 giri dalla fine del primo stage, Larson viene spedito in testacoda da Bubba Wallace, il quale ha mancato completamente il punto di staccata. L’incubo di Larson però continua fino alla fine della tornata, in quanto nel tentativo di rientrare ai box, taglia la traiettoria a Hamlin che non può fare nulla per evitarlo e lo colpisce da dietro. La Nascar decide di esporre la caution, con Reddick, Jones, Gragson, Dillon, Hamlin, Raikkonen, Ware, McDowell, Haley, Daly e Burton ai pit. Al giro 15, l’ultimo dello stage, vede la gara ripartire con Byron interno e Cindric esterno, mentre Reddick si ritrova 23°. Byron conquista lo stage, ma il suo piede deve continuare ad essere abbassato sul pedale del gas in quanto dal 2023 nei road course la caution tra stages non è prevista. 

TOP 10 STAGE 1: 

  1. William Byron #24
  2. Austin Cindric #2
  3. AJ Allmendinger #16
  4. Alex Bowman #48
  5. Ross Chastain #1 
  6. Daniel Suarez #99
  7. Kyle Busch #8
  8. Jordan Taylor #9
  9. Christopher Bell #20 
  10. Ryan Preece #41 

SECONDO STAGE (15 giri)

Gli schemi rimangono definiti fino al 18° giro della gara, atto in cui Brad Keselowski finisce in testacoda in curva 12 dopo un contatto con il suo ex-compagno di squadra Ryan Blaney. Blaney a sua volta vede il circuito da un’altra direzione dopo essersi girato nel corso dello stesso giro in curva 15 dopo un contatto con Larson, che gli causa la foratura della posteriore sinistra. Le soste strategiche cominciano al 20° passaggio, con Busch, Preece, Gilliland, Button e Almirola a fermarsi, con Gibbs che segue al giro successivo, mentre al giro ancora dopo tocca a Bell, Truex Jr e Taylor.

Il runner up della gara Cindric si ferma insieme a Bowman e Chastain al 23° giro, con il pilota del team Penske della #2 che si ritrova vittima di un pit molto impacciato a causa delle difficoltà nell’inserimento della posteriore destra.  Il leader della gara Byron, insieme ad Allmendinger e Suarez, effettua la sosta al 24° giro, lasciando nuovamente la leadership a Reddick, il quale sembra tenere un ritmo nettamente superiore agli avversari, grazie anche ad una strategia su 3 soste, contro le 2 dei suo avversari. Reddick conquista meritatamente il secondo stage, il primo per lui di questa stagione, davanti a Austin Dillon. 

TOP 10 STAGE 2:

  1. Tyler Reddick #45
  2. Austin Dillon #3
  3. Michael McDowell #34
  4. Kevin Harvick #4
  5. Chris Buescher #17
  6. Ricky Stenhouse Jr #47
  7. Kyle Larson #5
  8. Erik Jones #43 
  9. Chase Briscoe #14 
  10. Noah Gragson #42 

TERZO STAGE (38 giri)

Reddick rimane saldamente al comando fino all’arrivo della seconda sosta, al 32° passaggio della gara (2° giro dello stage finale). Byron eredita la prima posizione, mentre Allmendinger, il quale ha vinto la gara dell’XFinity Series, si ritrova secondo. Ma Reddick, dopo aver cambiato le gomme, si ritrova accompagnato da un’astronave, che gli permette di accordarsi ad Allmendinger già al 37° giro della gara. Reddick riesce a salire in seconda posizione, mentre Byron, anche lui velocissimo, si ritrova a 2.1 secondi. 

Al giro 38, Christopher Bell sbaglia l’interpretazione della 8 e si gira, senza però costringere l’esposizione della bandiera gialla. Al giro 39 Byron crolla e deve cedere la leadership a Reddick, in completa sintonia con la sua #5. Al 41° giro anche Hamlin finisce in testacoda in curva 8, portando dello sporco in pista e facendo uscire la caution. Dopo le soste, Logano si ritrova in testa affiancato da Burton, mentre dalla seconda fila ripartono Reddick e Ware. Reddick stacca profondissimo in curva 1, permettendo a Byron di rimettersi in cattedra e a Chastain di posizionarsi secondo. Il ritmo di Reddick si conferma il migliore e al 46° ingaggia una lotta spettacolare con il pilota della #24 per poi prendersi nuovamente la vetta in uscita dall’ultima curva.

La lotta riprende nell’ingresso in curva, in quella che rimane forse la battaglia più entusiasmante delle gara, conclusa poi da Reddick all’entrata di curva 12, con il pilota del 23XI che porta largo il suo avversario e conferma il sorpasso nella percorrenza della 13. Nonostante l’ottimo posizionamento, arrivano avvisi importanti sia per Reddick che per Byron in termini di consumo carburante, in quanto i due piloti si ritrovano a dover gestire un basso quantitativo di bio-etanolo che non permetterebbe ad entrambi di finire la gara senza effettuare fuel-saving. Al giro 57 Byron manca la linea ideale in curva 8, venendo passato dalle due Trackhouse di Chastain e Suarez, che si danno battaglia fino all’arrivo in curva 12, luogo in cui Suarez effettua un bump&run nei confronti del suo compagno di squadra, soffiandogli la seconda piazza. Alla stessa tornata, Keselowski si ferma nei pressi di curva 7, costringendo la corsa alla sua neutralizzazione.

I primi durante la fase di caution si fermano (con Chastain che si ritrova con una sosta molto lenta che lo fa scivolare 15°), mentre nell’ordine Bell, Busch, Hamlin, Raikkonen e Preece rimangono fuori. Ty Gibbs è il primo dei piloti con gomma nuova, con la chance di portare un’altra top 10 in tasca. La gara viene ripristinata, ma i diversi contatti in curva 1 e i detriti portano ad una nuova esposizione della caution, in quello che sembra un circolo vizioso appena avviato. Hamlin, Button, Jones e Stenhouse si fermano, con Allmendinger, Dillon e Chastain che si ritrovano con la loro vettura danneggiata. Al 62° passaggio si riparte con Reddick interno e Bell esterno.

Reddick sbaglia la prima curva finendo largo e permette a Byron di sfruttare il pertugio lasciato spalancato dal pilota 23XI per rimettersi in testa. Non manca molto prima che Reddick riprovi a passare Byron, riuscendoci al giro 64 alla staccata della 11 prima del lungo rettifilo opposto. Al giro 65 la gara viene nuovamente fermata a causa di un detrito proveniente dalla posteriore sinistra dalla #3 di Austin Dillon. Si arriva dunque al primo overtime, con Reddick leader e Byron al suo fianco, mentre ad occupare la seconda fila ci sono Busch e Suarez. I piloti sono affamati e lo si denota già con l’apertura in 6-wide alla ripidissima salita di curva 1.

L’ingresso non vede grossi contatti, ma nell’uscita di curva 1, in cui i piloti sfruttano tutta la via di fuga, Gragson allarga involontariamente la traiettoria, costringendo Gibbs a colpire la #41 di Ryan Preece. Gibbs è lesto nell’alzare il piede dal pedale dell’acceleratore, ma Preece rimbalza sulla Chevy di Gragson e scatena la reazione a catena che coinvolge anche Blaney. Si ritenta con il secondo overtime, in cui stavolta è Chastain a scatenare l’incidente, andando a selezionare una traiettoria estremamente interna, ma difficile da gestire nella sua percorrenza. Chastain si appoggia sulla fiancata della #48 di Bowman, che a sua volta va a colpire la #99 di Suarez, il quale fora e sparge detriti per tutta la carreggiata, rendendo palese l’ultima caution di giornata. La partenza finale vede Reddick partire a razzo, salutando la compagnia e scappando via.

Dietro i contatti non mancano tra Logano, Bell, Suarez e Almirola nella percorrenza della 9, ma stavolta secondo la Direzione Gara non ci sono gli estremi per la chiamata della yellow. Mentre la prima posizione sembra già archiviata, la seconda è ancora nella contesa fra Bowman e Busch, con la ragione dalla parte di quest’ultimo. Reddick transita per primo sotto la bandiera a scacchi, conquistando la prima vittoria stagionale, la sua quarta in carriera e portando il 23XI al successo (il quarto in assoluto per il team). Nel post gara Suarez appare innervosito da quelli che sono stati i contatti avvenuti al secondo overtime.

Il messicano appare adirato sia con il compagno di squadra Chastain, sia con Bowman, ragion per cui nel giro di raffreddamento chiede via radio dove si trovino la #1 e la #48, per poi colpirle sul retrotreno nel momento in cui le automobili rientrano ai box. 

CLASSIFICA FINALE: 

  1. Tyler Reddick #45
  2. Kyle Busch #8 
  3. Alex Bowman #48
  4. Ross Chastain #1 
  5. William Byron #24 
  6. Austin Cindric #2 
  7. Ricky Stemhouse Jr #47
  8. Chris Buescher #17 
  9. Ty Gibbs #54
  10. Todd Gilliland #38
  11. Corey Lajoie #7
  12. Michael McDowell #34 
  13. Kevin Harvick #4 
  14. Kyle Larson #5 
  15. Chase Briscoe #14 
  16. Denny Hamlin #11 
  17. Martin Truex Jr #19
  18. Jenson Button #15
  19. Justin Haley #31 
  20. Noah Gragson #42 
  21. Ryan Blaney #12 
  22. Harrison Burton #21 
  23. Erik Jones #43 
  24. Jordan Taylor #9
  25. Cody Ware #51 
  26. Josh Bilicki #78
  27. Daniel Suarez #99
  28. Joey Logano #22
  29. Kimi Raikkonen #91
  30. Aric Almirola #10 
  31. Christopher Bell #20 
  32. Ryan Preece #41 
  33. Austin Dillon #3 
  34. AJ Allmendinger #16 
  35. Brad Keselowski #6
  36. Conor Daly #50
  37. Bubba Wallace #23 
  38. Jimmie Johnson #84
  39. Ty Dillon #77

 

Archiviata la tappa ad Austin, il campionato della Nascar Cup Series prosegue la sua stagione nello storico Short Oval di Richmond con lo short-track pack, con la bandiera verde che sventola domenica alle 21:30 italiane.