Dopo la pausa, il campionato Nascar Cup, ritorna sul nostro sito internet, grazie alla “penna” virtuale del nostro “insider” Mark Bruno che ringraziamo, per la collaborazione. Buona Lettura.
RICKY STENHOUSE JR CONQUISTA LA GREAT AMERICAN RACE
Il team JTG ritrova finalmente la vittoria dopo l’ultimo successo di AJ Allmendinger al Glen nel 2014. Ricky Stenhouse interrompe la sua winless streak di 199 gare.
Come ogni anno, la settimana della Great American Race riserva grandi emozioni. Oltre ai chartered teams, la entry list della Daytona 500 del 2023 vede il ritorno della #36 di Front Row guidata dal campione in carica della Truck Series Zane Smith, lo schieramento della #13 del team Kaulig guidata da Chandler Smith (nessuna parentela con Zane), lo schieramento della vettura di Beard Motorsport #62 guidata quest’anno da Austin Hill insieme anche alla #50 di The Money Team con a bordo il pilota Indycar Conor Daly (in forza ad Ed Carpenter Racing nella massima espressione motoristica a ruote scoperte americana) e il ritorno attesissimo di Jimmie Johnson, con il 7 volte campione Cup a schierarsi con Legacy Motor Club (ex-Petty/GMS) con l’84 (con le cifre del suo #48 invertite).
A concludere la lista degli open team c’è uno dei piloti più duttili del motorsport odierno, ovvero Travis Pastrana, pronto a tentare la qualificazione alla Great American Race con la terza macchina del 23XI con il numero #67.
E dopo la qualifica di mercoledì che ha visto come da regolamento la conquista della prima fila da parte del polesitter Alex Bowman e Kyle Larson, sono andate in scena delle duels spettacolari. Con la vittoria della prima duel da parte di Joey Logano e della seconda duel da parte di Almirola, la classifica prima della green flag della gara recita così:
- Alex Bowman #48 (primo nella qualifica di mercoledì)
- Kyle Larson #5 (secondo nella qualifica di mercoledì)
POSIZIONI DECISE DALLE DUELS
- Joey Logano #22 (Primo nella prima duel)
- Aric Almirola #10 (Primo nella seconda duel)
- Christopher Bell #20
- Austin Cindric #2
- Ryan Blaney #12
- Chase Elliott #9
- Chris Buescher #17
- Brad Keselowski #6
- Michael McDowell #34
- Corey Lajoie #7
- Kevin Harvick #4
- Todd Gilliland #38
- Bubba Wallace #23
- Martin Truex Jr #19
- Zane Smith #36
- Denny Hamlin #11
- Harrison Burton #21
- Ryan Preece #41
- William Byron #24
- Noah Gragson #42
- Ross Chastain #1
- Daniel Suarez #99
- Erik Jones #43
- Tyler Reddick #45
- Austin Dillon #3
- Justin Haley #31
- AJ Allmendinger #16
- Chase Briscoe #14
- Ricky Stenhouse Jr #47
- BJ McLeod #78
- Ty Gibbs #54
- Conor Daly #50
- Cody Ware #51
- Kyle Busch #8
- Ty Dillon #77
- Riley Herbst #15
- Jimmie Johnson #84
- Travis Pastrana #67
- Austin Hill #62 (non qualificato)
- Chandler Smith #13 (non qualificato)
PRIMO STAGE (65 giri)
L’ attrice Tiffany Haddish ha l’onore di sventolare la bandiera verde per l’inizio dei 200 giri della gara. I primi giri vedono una lotta molto serrata tra la fila interna capitanata da Larson e quella esterna da Bowman. Alla festa per le prime posizioni si uniscono anche Christopher Bell e Aric Almirola, presente nel retrotreno della #20 fino al primo valzer dei pitstop. Le Ford sono le prime a fermarsi al 37° passaggio della gara, seguite dalle Chevy e Toyota nei giri successivi.
Al 40° si rischia la chiamata di una caution con il testacoda in entrata pit road da parte del 23enne di Las Vegas Riley Herbst, a bordo della vettura di Rick Ware con il numero 15. Il pilota in forza allo Stewart Haas Racing in Xfinity Series aveva concluso la corsa della categoria cadetta della Cup in 6° posizione, in contemporanea alla vittoria di Austin Hill e all’incidente spettacolare di Sam Mayer, finito sottosopra all’ultimo giro nel backstraight.
Nel secondo stint del primo stage, il pack procede in maniera abbastanza rilassata, con l’alfiere della #14 Chase Briscoe che si gioca la testa del pack insieme a Bubba Wallace senza effettuare grandi colpi tattici. Al 52° giro (a -14 dalla fine del primo stage) arriva una vera e propria batosta per Bubba Wallace da parte del suo datore di lavoro Denny Hamlin, che esagera erroneamente nell’effettuare bumpdrafting su Martin Truex Jr, il quale come da effetto domino colpisce la #23 del pilota afroamericano, costretto a rientrare dopo aver colpito il muretto esterno in curva 3. Brutte notizie anche per Ty Dillon, approdato in questa stagione con Spire Motorsport sulla #77, ritirato per problemi al motore.
Gli ultimi capitoli del primo stage vengono scritti da Brad Keselowski, Ryan Preece e Chris Buescher, con quest’ultimo che alla fine la spunta e riesce a portarsi a casa il primo stage dopo un arrivo quasi in volata. (-0.05s su Ryan Preece).
TOP 10 STAGE 1:
- Brad Keselowski #6
- Ryan Preece #41
- Chris Buescher #17
- Kevin Harvick #4
- Michael McDowell #34
- Ty Gibbs #54
- Jimmie Johnson #84
- Aric Almirola #10
- Martin Truex Jr #19
- Todd Gilliland #38
SECONDO STAGE (65 giri)
Dopo le più classiche fasi di Pit Stop, entra in vigore per la prima volta la choose rule su un superspeedway per permettere la scelta della linea interna o esterna a tutti i piloti. Almirola ha l’onore di guidare il gruppo verso la seconda bandiera verde della gara, ma la sua leadership viene soffiata immediatamente da Keselowski, con l’aiuto di Preece. Con relativa tranquillità, il primo stint vede un cambio di gerarchie molto graduale e tranquillo con Logano che alla fine sale in cattedra davanti a Blaney, Truex, Gibbs e Larson.
Durante le fasi di sosta, Kyle Busch incappa nella penalità di speeding, prendendo una penalità di pass trough e venendo doppiato dai piloti del giro di testa. Al 53° del secondo stage, dopo i pit-stop, arriva il primo grosso incidente che coinvolge in particolar modo la #45 di Tyler Reddick, che, prima di sbattere violentemente contro le barriere esterne, viene tamponato da Harvick e spedito contro la #12 di Blaney. L’effetto domino coinvolge anche Erik Jones, colpito duramente da Chase Elliott, impossibilitato ad evitare la collisione.
Gli ultimi 6 giri del secondo stage si disputano sotto la bandiera verde e vedono Logano partire in testa dalla fila interna e Chastain capitano della fila esterna. Chastain riceve subito la spinta di Bowman, che gli permette di balzare in testa, mentre Logano tenta di far riemergere la fila interna grazie all’aiuto di Truex. Il vantaggio di metri del trenino esterno rispetto a quello interno permette a Chastain di scartare basso, concedendo l’esterno a Bowman.
Nell’uscita di curva 4 arriva anche Ricky Stenhouse Jr, bravissimo a creare un three wide sul finale in una carreggiata stretta come quella del Daytona International Speedway. La volata con tre vetture affiancate è molto combattuta e al passaggio sotto la bandiera a scacchi verde e bianca è Chastain a portarsi a casa lo stage davanti a Bowman e Stenhouse.
TOP 10 STAGE 2:
- Ross Chastain #1
- Alex Bowman #48
- Joey Logano #22
- Ricky Stenhouse Jr #47
- Austin Cindric #2
- Martin Truex Jr #19
- William Byron #24
- AJ Allmendinger #16
- Chris Buescher #17
- Christopher Bell #20
TERZO STAGE (70 giri)
Lo stage finale parte al giro numero 138 con Bubba Wallace che guida il gruppo in quanto non si è fermato a rifornire. Dopo aver differenziato la strategia. La gara viene subito neutralizzata per dei detriti in pista provenienti dalla #12 di Blaney, che, danneggiata in precedenza, perde un copertone nell’apron di curva 3.
Alla bandiera verde sventolata al giro 146 il leader è Aric Almirola nel fondo dell’ovale con Chris Buescher sull’esterno. Il momentum della fila esterna permette a Chris Buescher di fronteggiare il portacolori della SHR N°10. Al 176° giro si arriva all’ultima chiamata ai pit con le Ford. Appena terminate le soste ai box, il terzo stage si trasforma nel classico show degli ultimi giri, con i piloti del gruppo di testa che cominciano a mostrare le carte.
Al giro 182° gli schemi vengono rotti, ma già nella percorrenza della prima sopraelevata McDowell colpisce il retrotreno della #41 di Ryan Preece, scatenando il secondo incidente di giornata. Gibbs non riesce ad evitare del tutto la vettura di Preece che, scivolando dalla parte alta dell’ovale, taglia la strada al campione Xfinity 2022. Nel contatto vengono coinvolti anche Briscoe Harvick, Almirola e Truex. L’incidente rappresenta per lo Stewart Haas Racing un vero macello, con tutte e 4 le vetture di Briscoe, Preece, Almirola e Harvick danneggiate. Briscoe e Preece sono costretti ad alzare bandiera bianca, mentre Almirola ed Harvick possono continuare.
Si ritorna a gareggiare al 188° giro dei 200 previsti e la gara appare molto accesa. La gara si fa molto interessante, con le RFK che si posizionano davanti in contemporanea all’ascesa delle RCR guidate da Austin Dillon (vincitore della Coke 2022) e Kyle Busch. Al 197° giro le RFK vengono beffate e Kyle Busch riesce a conquistare la testa della gara grazie ad un ottimo gioco di squadra.
La festa del due volte campione della Cup Series, in testa a due giri dalla conclusione, viene vanificata dal testacoda di Suarez in uscita dalla sopraelevata finale. L’esposizione della caution è presto servita e di conseguenza si arriva all’overtime, costituito da 2 giri sotto green flag prima dell’esposizione della bandiera a scacchi.
Kyle Busch parte dall’esterno e Austin Dillon dall’interno, per non permettere agli avversari di spezzare il duo RCR. La partenza di Rowdy è molto più scattante rispetto a Austin Dillon, che parte strategicamente più a rilento per permettere al duo di controllare in un secondo momento l’interno. Stenhouse spintona Logano sull’esterno per permettere alla fila esterna di emergere già nel backstraight dello stesso giro. Si arriva in curva 3 e William Byron, accodato ad Austin Dillon, sbaglia ad effettuare il bumpdrafting sul pilota della #3.
Dillon perde il controllo, si aggancia con Byron e le due vetture fuori controllo finiscono a bloccare completamente la carreggiata di curva 3. Il big one ha colpito numerosissime vetture costringendo al ritiro i due sopracitati, Justin Haley, Jimmie Johnson, BJ McLeod, Conor Daly, Michael McDowell, Todd Gilliland ed Harrison Burton. Ross Chastain, Austin Cindric, Denny Hamlin, Riley Herbst, Ty Gibbs e Noah Gragson si ritrovano con delle vetture danneggiate ma ancora in grado di stare in pista.
Si arriva dunque al secondo overtime, con gerarchie completamente differenziate da una fila esterna occupata da Stenhouse, con l’aiuto di Logano, e una fila interna occupata da Larson, aiutato da Bell. Stenhouse riesce dall’esterno a conquistare la testa della gara alla bandiera bianca e l’ultimo giro inizia con la creazione un three wide per la vittoria della Great American Race.
Larson si ritrova in mezzo alle vetture di Stenhouse e Logano e il pilota della #5 viene velocemente risucchiato dal pack all’ingresso della prima sopraelevata per mancanza di un pilota alle sue spalle. Proprio nell’approccio di curva 1 Almirola colpisce la vettura di Pastrana e la spedisce in testacoda scatenando il secondo big one della giornata.
Pastrana a sua volta con una vettura incontrollabile aggancia il passaruota della #5, che rimbalza con una forza inaudita contro le barriere esterne. L’incidente si scatena anche nella parte bassa di curva 2 con le vetture ormai fuori controllo di Pastrana e Almirola che colpiscono Brad Keselowski, autore di una gara sontuosa, il quale sbatte molto forte contro le barriere protettive. La caution viene chiamata nel backstraight in seguito alla bandiera bianca, con l’impossibilità da regolamento di vedere il 3° overtime. La Nascar valuta chi sia stato effettivamente davanti all’esposizione della caution e alla checkered flag sulla linea del traguardo il verdetto ufficializza la vittoria di Stenhouse (seppur sia effettivamente passato alle spalle di Logano alla bandiera a scacchi).
Per Ricky Stenhouse Jr, vincitore della Talladega Spring del 2017 e della Coke400 dello stesso anno, è il suo terzo successo in carriera, sintomatico che dietro alla sua tanto criticata aggressività nelle gare flatout si cela una grande capacità nell’agguantare le giuste occasioni. Al termine di questo primo appuntamento della lunghissima stagione della Nascar Cup Series, Alex Bowman è riuscito a rompere una maledizione durata 22 anni, nella quale il polesitter ha sempre concluso la Daytona 500 al di fuori della Top5.
(L’ultimo pilota a terminare la gara in Top5 da polesitter è stato Bill Elliott nel 2001). Salta anche subito all’occhio l’ottimo posizionamento di Ryan Blaney, il quale ha corso l’intera gara con una vettura moderatamente danneggiata dall’incidente occorso nel secondo stage ed è stato coinvolto nell’incidente finale.
Il debutto di Riley Herbst alla Daytona 500 rappresenta un ottimo biglietto da visita per un pilota che ha faticato a trovare la quadra in XFinity Series nelle scorse stagioni, in quanto il pilota del Nevada è riuscito a posizionarsi in top10 mettendo in mostra discrete abilità nel flatout.
Anche la prestazione di Pastrana è da incorniciare (11°), nonostante sia stato coinvolto nell’incidente del giro finale (senza il quale probabilmente si sarebbe classificato in top10).
CLASSIFICA FINALE
- Ricky Stenhouse Jr #47
- Joey Logano #22
- Christopher Bell #20
- Chris Buescher #17
- Alex Bowman #48
- AJ Allmendinger #16
- Daniel Suarez #99
- Ryan Blaney #12
- Ross Chastain #1
- Riley Herbst #15
- Travis Pastrana #67
- Kevin Harvick #4
- Zane Smith #36
- Cody Ware #51
- Martin Truex Jr #19
- Corey LaJoie #7
- Denny Hamlin #11
- Kyle Larson #5
- Kyle Busch #8
- Bubba Wallace #23
- Aric Almirola #10
- Brad Keselowski #6
- Austin Cindric #2
- Noah Gragson #42
- Ty Gibbs #54
- Harrison Burton #21
- Todd Gilliland #38
- Michael McDowell #34
- Conor Daly #50
- BJ McLeod #78
- Jimmie Johnson #48
- Justin Haley #31
- Austin Dillon #3
- William Byron #24
- Chase Briscoe #14
- Ryan Preece #41
- Erik Jones #43
- Chase Elliott #9
- Tyler Reddick #45
- Ty Dillon #77
I piloti si preparano già alla gara della prossima settimana, che si tiene sull’affascinante ovale di Fontana il 26 Febbraio alle 21:30 ore italiane, in quella che è la Auto Club 400.