Un gara avvincente fino all’ultimo metro, una mossa da “videogames”, tutto questo e molto altro nel RECAP settimanale sulla Nascar Cup Series, grazie al nostro “INSIDER” Mark Bruno. Buona lettura!
BELL ESPUGNA MARTINSVILLE. CHASTAIN STUPISCE.
Bell, in situazione di must-win, riesce a tirare fuori il massimo nel catino della Virginia. Chastain si fionda nel Round Finale con una manovra epica. Qualificato al Round Finale anche Chase Elliott
Nell’Half Mile of Mayhem si è tenuta una gara all’inizio molto regolare, caratterizzata in un secondo momento dal finale epico ad opera di Ross Chastain, che ha effettuato una manovra che andrà negli annali non solo della Nascar, ma anche del Motorsport. Sul “Paperclip” è proprio Kyle Larson ad ottenere la tornata più veloce in 19.709.
STAGE 1 (130 giri)
Chase Elliott parte a rilento con Larson che chiude subito il pilota #9. Bene anche Blaney che sopravanza un Elliott meno reattivo, che risponde però alla tornata successiva. Dopo che le immagini rendono protagonisti gli ex compagni di squadra in JGR Truex e Jones, che si sportellano ripetutamente, il primo stage assume un carattere più tranquillo. La gara si riaccende al 42° giro per il 3° posto con Chase Briscoe che si avvicina a Ryan Blaney, in netto calo di ritmo. Al 45° passaggio il portacolori dello Stewart Haas Racing si appoggia sul passaruota della #12, costretta ad adottare la traiettoria più esterna (sfavorevole con queste Gen7), per poi affiancarsi sul rettilineo del traguardo concludendo così le pratiche. L’effetto a catena si ripercuote sul gruppo dietro, con lo stesso Blaney che deve guardarsi le spalle da un affiatato Keselowski e un indemoniato Custer.
Al 46° passaggio Cole Custer, dopo aver fatto suo l’interno, lascia l’impressione di aver concluso il sorpasso ai danni di Keselowski, il quale però non demorde e risponde incrociando la traiettoria. Per ben 5 giri i due continuano a rimanere affiancati, ma alla fine il pilota/co-owner dell’RFK è costretto a cedere il passo a Custer. 69 giri dopo la bandiera verde inaugurativa della gara, Chase Elliott si ritrova più vicino al compagno di squadra, affiancandosi all’imbocco di curva 3 e soffiando la leadership della gara a Larson. Al giro 80, è il turno di Cole Custer, che effettua la classica manovra del bump-and-run ai danni di Blaney, salendo così al 3° posto. Blaney, nell’essere sopravanzato, finisce largo, dovendo far sfilare anche Keselowski.
Al giro 83 anche Hamlin si unisce alla festa, sorpassando Blaney con una staccata chirurgica in curva 3 e venendo disperatamente colpito nel retrotreno dal pilota della #12 in uscita da curva 4. All’85° giro la gara si accende ancora di più, in quanto Custer si affianca a Briscoe ed Hamlin si affianca a Keselowski, in quelle che sono due lotte roventi, con i due sorpassi che vanno a buon fine da parte di Hamlin e Custer. Briscoe viene passato poi alla tornata successiva da uno scatenato Hamlin, in quanto le comunicazioni con lo spotter Joe Campbell cominciano ad essere disturbate.
La cavalcata di Hamlin continua e al 96° riesce a farsi in un sol boccone sia Custer che Larson, aprendosi così la strada per la prima posizione occupata da Elliott. L’inseguimento di Hamlin dura 24 giri e a 10 giri dalla conclusione il sorpasso è servito. Hamlin così si ritrova la strada spianata verso la vittoria del primo stage della corsa.
TOP 10 STAGE 1
- Denny Hamlin #11
- Chase Elliott #9
- Cole Custer #41
- Kyle Larson #5
- Chase Briscoe #14
- Christopher Bell #20
- Ryan Blaney #12
- Ross Chastain #1
- Daniel Suarez #99
- Aric Almirola #10
STAGE 2 (130 giri)
La gara riparte con gli stessi posizionamenti sul gruppo di testa, con ottimi presupposti fissati da Denny Hamlin in approccio al primo curvone e con diversi contatti nelle retrovie (senza però comportare alcuna caution). La gara prende una piega estremamente tranquilla a causa della velocità delle gen7 in curva che non permettono spazio a grandi manovre. Al 193° passaggio la #8 di Tyler Reddick viene inquadrata mentre rientra in garage. Reddick non si sente bene a causa del colpo ricevuto nell’incidente di Homestead. Il ghiaccio si rompe al giro 230, con Blaney e Keselowski che regalano un po’ di sorpassi e controsorpassi su ispirazione di quanto visto nel primo stage. Al giro 238, prende fuoco la fiancata della #78 del pilota/owner BJ McLeod.
Al 253° passaggio della gara, il circuito di Martinsville conta solo 13 piloti a pieni giri, a causa del circuito non molto lungo e a causa della differenza vistosa di ritmo tra i piloti top e il midpack. Hamlin si invola così verso la vittoria del secondo stage, con un distacco di ben 7 secondi su Chase Elliott, un’eternità in uno short track da mezzo miglio.
TOP 10 STAGE 2:
- Denny Hamlin #11
- Chase Elliott #9
- Kyle Larson #5
- Cole Custer #41
- Christopher Bell #20
- Ryan Blaney #12
- Joey Logano #22
- Ross Chastain #1
- Daniel Suarez #99
- Bubba Wallace #45
STAGE 3 (240 giri)
Durante le soste post-stage, Larson riesce a soffiare il secondo posto a Chase Elliott, mentre Blaney ne guadagna due su Custer e Logano. Larson non sfrutta bene il vantaggio offerto dai suoi meccanici cannando completamente la partenza, facendo ripassare Elliott al secondo posto. La dottrina di Hamlin rimane invece la stessa, ovvero quella di scappare via sfruttando un ottimo ritmo. Al secondo passaggio dell’ultimo stage, Chastain calibra male la frenata per curva 3 e spedisce in testacoda l’incolpevole Keselowski, con la Race Direction costretta a mostrare la caution.
La ripartenza avviene al giro 281, e stavolta è Elliott a non avere uno spunto grandioso, seppur comunque conservando il secondo posto. Larson si rende protagonista di diverse battaglie nelle posizioni intorno alla top5, con un tentativo fallito di andare all’attacco di Custer e una lotta infuocata con Ryan Blaney. La gara non vede altri colpi di scena fino al giro 319, nel momento in cui Austin Dillon si ritrova senza freni e finisce violentemente contro il muretto esterno di curva 3. Un cedimento del rotore ha causato il “lungo” di Austin, il quale fortunatamente ne è uscito sulle sue gambe.
Al 330° passaggio la bandiera verde torna a sventolare, stavolta con Bell, in must-win situation, affiancato ad Elliott. La partenza del pilota della #20 è decisamente promettente, con Bell che sembra poter parzialmente tenere il ritmo che ha sostenuto Hamlin (ora 4°) nelle tornate precedenti. Il pilota della #11 risulta virtualmente qualificato ai playoff con i posizionamenti attuali, ed è chiamato a tenere ancora lo stesso ritmo per conservare un posticino nel Championship 4. La gara assume nuovamente toni più tranquilli, ma al 392° giro JJ Yeley viene fatto girare da Corey Lajoie, con quest’ultimo che ha tamponato il pilota della #15 all’entrata di curva 3.
Dopo le soste sotto caution, Bell conserva la leadership e Blaney lo affianca alla bandiera verde. Bell scappa via, mentre nelle retrovie si crea un three wide spettacolare per l’11° posizione. Byron, tuffandosi all’interno, prova ad effettuare una manovra magica ai danni di Harvick, nel middle, e Briscoe sull’esterno e alla fine la magia riesce con la #24 che mette in riga le due Stewart Haas Racing. Al 469° giro la gara viene nuovamente neutralizzata, con Landon Cassill che si ritrova appoggiato nelle barriere esterne in curva 4. Durante le soste, Custer non si ferma, Larson e Keselowski cambiano due gomme e Byron effettua solo uno “splash”, permettendo a questi quattro di occupare le prime quattro posizioni per la ripartenza. Bell, Blaney ed Elliott cambiano tutte e quattro le gomme, dovendo partire alle spalle di Byron.
A 24 dalla fine si riparte con Briscoe che non cede le briciole al suo teammate Custer, mentre Byron viene immediatamente risucchiato nella morsa del gruppo. A 21 dalla fine impazza la lotta tra i due rivali Hamlin e Chastain per l’accesso al round finale. Hamlin vince il duello, ma deve fare i conti anche con Elliott, che sorpassato permetterebbe di accorciare le distanze al pilota della #11 dall’accesso al Championship 4, che verrebbe effettuato per la 5° volta in carriera. Hamlin sopravanza Elliott, spianandosi la strada verso la #22 di Logano, che occupa una posizione utile per Hamlin all’accesso al Round Finale, permettendogli di scavalcare Chastain anche in classifica. A 11 dalla fine Hamlin e Logano lottano con grande foga e dopo due giri mano nella mano, Hamlin è nuovamente virtualmente classificato al Round Finale. Anche Bell sembra intenzionato a voler ottenere un posto nel Championship 4, ma per averlo deve a tutti i costi vincere la gara.
A 7 dalla conclusione si ritrova 2°, a 3 decimi dal leader Chase Briscoe (che anche lui è in must-win situation per la qualificazione al round finale a Phoenix). A -5 Bell usa tutta la sua foga nell’effettuare la più classica delle manovra bump-and-run ai danni della #14, conquistando nuovamente il comando della gara. Dietro anche Chastain è affamato per l’accesso al round finale e attacca Elliott per la 10° posizione, sopravanzandolo a 3 giri dalla bandiera a scacchi. Hamlin è classificato 5° mentre Chastain è 10° all’ultimo passaggio della gara. Bell mette in archivio un’altra vittoria, la sua prima in assoluto a Martinsville (anche tenendo in considerazione le altre categorie), mentre dietro Chastain sta per rivoluzionare il final lap racing con una manovra da urlo.
Per agguantare i punti necessari per l’accesso al Championship 4, “Watermelonman” ingrana la 5° marcia in approccio a curva 3, sfonda il pedale dell’acceleratore premendolo al massimo e si appoggia al muretto esterno, raschiandolo ad una velocità di 120 miglia orarie (contro le canoniche 60). Chastain arriva sul traguardo dopo aver sorpassato ben 6 vetture in una curva e dopo aver fatto registrare il nuovo record della pista per le Cup in 18.845, girando due secondi più veloce rispetto agli avversari all’ultimo giro.
Mentre Joey Logano e Chase Elliott sono richiamati a bissare i loro successi rispettivi del 2018 e del 2020, Ross Chastain e Christopher Bell si ritrovano entrambi per la prima volta nel Championship 4 a giocarsi il titolo di campione Cup. Logano accede così per la 5° volta alla Season Finale da contendente (dopo il 2014,2016,2018,2020) mentre per Elliott è il suo 3° tentativo (tra l’altro consecutivo).
CLASSIFICA FINALE
- Christopher Bell #20
- Kyle Larson #5
- Ryan Blaney #12
- Ross Chastain #1
- Denny Hamlin #11
- Joey Logano #22
- William Byron #24
- Bubba Wallace #45
- Chase Briscoe #14
- Chase Elliott #9
- Harrison Burton #21
- Daniel Suarez #99
- Todd Gilliland #38
- Cole Custer #41
- Aric Almirola #10
- Kevin Harvick #4
- Michael McDowell #34
- Erik Jones #43
- Ty Gibbs #23
- Martin Truex Jr #19
- Corey Lajoie #7
- Ricky Stenhouse Jr #47
- AJ Allmendinger #16
- Chris Buescher #17
- Noah Gragson #48
- Austin Cindric #2
- Justin Haley #31
- Cody Ware #51
- Kyle Busch #18
- JJ Yeley #15
- Ty Dillon #42 RITIRATO
- Landon Cassill #77 RITIRATO
- Austin Dillon #3 RITIRATO
- BJ McLeod #78 RITIRATO
- Tyler Reddick #8 RITIRATO
- Brad Keselowski #6 SQUALIFICATO (Non ha rispettato i requisiti minimi di peso)
Championship 4
- Joey Logano WIN
- Christopher Bell WIN
- Chase Elliott 4137 (+4)
- Ross Chastain 4137 (+4)
Esclusi
- Denny Hamlin 4133 (-4)
- William Byron 4116 (-21)
- Ryan Blaney 4111 (-26)
- Chase Briscoe 4076 (-61)