Mark Bruno, ci porta in un nuovo in USA per un nuovo recap della Nascar Series. Buona Lettura!
CHRISTOPHER BELL SI AGGRAPPA AL ROUND OF 8
Il pilota del Joe Gibbs Racing era chiamato a vincere una gara per l’accesso al round successivo. Fuori il campione in carica Kyle Larson.
L’ultimo round del Round of 12 si disputa sul circuito di Charlotte, nella versione stradale costituita da 17 curve. Prima della gara arrivano le comunicazioni dei piloti che dovranno partire in fondo al gruppo: Chastain, Keselowski, Daly, Williams sono penalizzati per aver fallito le ispezioni pre-gara, mentre Almirola viene penalizzato per aver sostituito il motore rotto in qualifica. A precedere tutti alla green flag per la 25° volta in carriera è Joey Logano, il quale è affiancato da un rapido William Byron. Seguono un promettente Daniel Suarez, Tyler Reddick e poi le Penske di Austin Cindric e Ryan Blaney.
STAGE 1 (25 giri)
Joey Logano sfrutta bene il vantaggio della pole a Charlotte Roval, bruciando sul via un assopito William Byron, che viene infastidito da Daniel Suarez. Nonostante tutto le posizioni di testa rimangono invariate.
Ad animare i primi giri della gara ci pensa Austin Dillon, che all’ingresso dell’ultima chicane calibra male la staccata e finisce lungo andando a scontare la penalità stop&go nella zona apposita. La penalità scontata non è considerata però sufficiente da parte della Race Direction, che commina al vincitore della Coke 400 di quest’anno un pass through. 4 giri dopo la green flag, Bubba Wallace si rende protagonista di un testacoda prima della chicane finale, andando a spiattellare le gomme e venendo costretto ad una sosta aggiuntiva.
La situazione davanti viene subito chiarita da Joey Logano e William Byron, i quali girano più veloci rispetto a Daniel Suarez, con un distacco tra la #24 e la #99 che aumenta sopra i 3 secondi. Al 14° Kyle Busch manca la chicane nel backstraight ed è costretto a sua volta a fermarsi per uno stop&go. Finisce anzitempo la gara di Daniil Kvyat, costretto a parcheggiare in garage la sua #26 del team di Hezeberg. Al 23° giro Elliott, Bell e Busch rientrano a cambiare gli pneumatici per sacrificare il primo stage in vista di una strategia favorevole per il secondo stage (Reddick rientra invece al 24° passaggio). Dopo un primo stage abbastanza scarno di lotte, Joey Logano ottiene la vittoria del primo stage.
CLASSIFICA STAGE 1
- Logano #22
- Byron #24
- Suarez #99
- Blaney #12
- Cindric #2
- Larson #5
- Briscoe #14
- Hamlin #11
- Reddick #8
- Allmendinger #16
STAGE 2 (25 giri)
Logano, Blaney, Byron, Suarez e Briscoe si fermano in pit road ad effettuare le soste, accodandosi ai piloti che si sono fermati in precedenza. Reddick e Allmendinger occupano la fila di comando per la bandiera verde che sventola al giro 30. Reddick è abile nel difendere la sua posizione da AJ Allmendinger. Se nelle posizioni di testa regna la calma, nelle posizioni di metà classifica impazzano le lotte, con la creazione di un vero e proprio three-wide tra Micheal McDowell, Christopher Bell e Cole Custer, vinto dal pilota in forza al team di Front Row Motorsport della #34.
Alla tornata successiva AJ Allmendinger decide di rompere il ghiaccio e attaccare Tyler Reddick nella sopraelevata che segue il primo settore guidato, conquistando così la vetta della classifica. Molto bene anche il compagno di squadra di AJ, ovvero Justin Haley, il quale tiene un buon ritmo in terza posizione. Al 39° passaggio, nella chicane posta nel backstraight, avviene il contatto tra la vettura di Gragson e quella di Lajoie, ed entrambe le vetture finiscono nella via di fuga, dovendo scontare di conseguenza lo stop&go. Al 45° si presentano dei problemi sulla #16 di AJ Allmendinger, che deve fare i conti con un cambio che rimane incantato in 2° marcia.
Al 47° arrivano le soste con Gilliland, Stenhouse, Keselowski e Jones, mentre al 48° si fermano anche i piloti delle prime posizioni, con Reddick, Allmendinger, Elliott e poi anche Custer, Harvick, Bell, McDowell, Gibbs, Truex, Dillon, Gragson e Wallace. Dopo le fasi di operazioni ai box, a rimanere ancora fuori in pista c’è Ross Chastain, il quale conquista il secondo stage rinunciando ad un miglior posizionamento alla green flag del terzo stage, ma ottenendo 10 punti importanti per l’accesso al round of 8.
TOP 10 STAGE 2
- Chastain #1
- Burton #21
- Larson #5
- Allmendinger #16
- Reddick #8
- Suarez #99
- Logano #22
- Briscoe #14
- Blaney #12
- Elliott #9
STAGE 3 (59 giri)
I piloti che non hanno effettuato le soste sotto green flag si fermano ai box, mentre a prendere le redini della gara è Allmendinger, sull’interno, mentre Reddick si mette all’esterno. Reddick parte come un fulmine e sopravanza Allmendinger, mentre nel rettilineo opposto si consuma il finimondo, con un Chase Briscoe che dopo contatti ripetuti nella chicane, si ritrova con il piantone dello sterzo danneggiato. Al 63° passaggio la vettura di Conor Daly presenta un principio di incendio ed è costretto ad una sosta lunga. Nel frattempo Daniel Suarez si lamenta via radio di un volante molto indurito e praticamente ingestibile. Per 10 giri buoni, la regia mantiene le immagini sulla #99 di Daniel Suarez, in quanto sembrano esserci problemi al powersteering. Per “Speedy Suarez” i giochi per entrare al round successivo diventano estremamente complicati e per il messicano la gara si trasforma in un vero e proprio calvario.
Il liquido del servosterzo sembra mancare, ma le istruzioni date a Daniel sono chiare: non fermarsi e sperare nell’arrivo di una caution. Il pilota di Monterrey viaggia in ultima posizione, ma nel momento in cui i piloti davanti si fermano, Daniel torna momentaneamente nel midpack con un piccolo lumicino di speranza. A 27 giri dalla conclusione però le speranze sembrano infrangersi e Suarez rientra in pit road per sistemare il problema, con l’apertura del cofano e con l’aggiunta del liquido. Dopo il valzer dei pitstop, al 76° passaggio, la leadership cambia nome da AJ Allmendinger a Chase Elliott. Mancano 26 giri e anche l’altra Trackhouse guidata da Chastain ha un problema. “Watermelonman” ha infatti colpito il muretto in uscita da curva 2 e ha danneggiato la sospensione posteriore destra, che deve essere necessariamente riparata per poter continuare.
I contatti non mancano neanche alla tornata successiva, con una tamponata di Austin Cindric che spedisce Joey Hand contro il muretto esterno nella chicane posta nel backstraight. In tutto ciò Daniel Suarez, quando sembrava riprendere un ritmo migliore, rientra a 17 giri dalla fine per aggiungere nuovamente il liquido, rendendo chiaro la perdita sulla Camaro del 30enne campione XFinity 2016. I problemi si ripresentano a 11 giri dalla conclusione della gara, quando Suarez colpisce la n°7 di Corey Lajoie alla chicane finale, sempre per i soliti problemi. Il pilota del team di Spire Motorsport, ignaro dei problemi sulla Camaro #99, restituisce il favore al messicano spendendolo contro il muretto esterno nell’ingresso della Heartburn turn.
Nella stessa tornata Kyle Larson commette lo stesso errore di Ross Chastain e bacia il muretto in uscita da curva 2, danneggiando la sospensione e rischiando seriamente di venire escluso al round of 8. A 5 giri dalla conclusione della gara una caution causata da un cartello in pista, depositato erroneamente da Ty Dillon, rimescola le carte, annullando il vantaggio che aveva costruito Chase Elliott. I piloti di testa non si fermano, mentre Christopher Bell prova ad azzardare e a rientrare a cambiare gli pneumatici, con la maggior parte dei piloti dietro che lo segue.
La gara è pronta a ripartire a 3 giri dalla fine, e alla Heartburn Burn succede il finimondo, con Gragson che finisce in 360 a causa di un ingresso garibaldino da parte di Chase Briscoe. Più dietro per evitare le vetture intraversate, si gira anche Harrison Burton. Le posizioni di testa invece vengono pepate dalle sportellate tra Aj Allmendinger e Chase Elliott, con il primo che accompagna il secondo a filo muro in curva 3, cosicché Harvick riesce a prendere due piccioni con una fava conquistando la testa della gara. Elliott è stato messo con le spalle al muro, ma a peggiorare la situazione ci pensa Tyler Reddick, che fa girare il pilota della #9 in curva 6.
Si arriva alla chicane nel backstraight, con un vero e proprio sciame di automobili che si apre a candelabro, sfruttando ogni singolo millimetro della pista. In seguito al passaggio delle vetture, il cordolo interno della chicane appare danneggiato e la Race Direction non ignora il problema esponendo la caution e poi la red flag. L’overtime è presto servito, e lo spettacolo che è mancato nelle prime fasi di gara si ripropone nel corso degli ultimi giri.
Dopo la restart zone Christopher Bell, in must win situation, riesce dall’esterno ad affiancarsi a Kevin Harvick e alla Heartburn turn è in grado di cucire il sorpasso come una cerniera, passando al comando. Dietro è il delirio, con McDowell, Blaney, Stenhouse, Gragson, Elliott e Rockenfeller che vengono coinvolti in un incidente multiplo, non considerato sufficiente dalla Race Direction per l’esposizione della caution. I sopravvissuti arrivano nel rettilineo opposto con Cindric che scavalca Erik Jones per la 10° posizione, ma nell’ingresso della chicane arriva il contatto tra i due, e Cindric, finendo in testacoda, capisce che ogni speranza di accedere al round of 8 è svanita. La bandiera bianca sventola per Bell che costruisce un vantaggio considerevole nei confronti di Harvick.
Chase Briscoe, l’altro playoff driver che si contende il round of 8, si ritrova nella mischia per la 10° posizione occupata da Austin Dillon. Si arriva ancora una volta nella chicane del rettilineo opposto, ormai teatro di numerosi contatti, e Briscoe riesce a battezzare bene la staccata nei confronti di Dillon, ostacolato però anche da Cole Custer (teammate di Briscoe), che ha ricevuto dal suo spotter l’indicazione di rallentare per una presunta foratura lenta. Christopher Bell affronta l’ultimo giro in solitaria e riesce a conquistare quella vittoria necessaria che gli permette l’ingresso nel Round of 8.
Esclusi Bowman (che non ha corso per i sintomi di una commozione cerebrale causati dal contatto in Texas), Cindric, Suarez e Larson. Per la 12° volta consecutiva in Nascar Cup Series, il campione in carica non conquisterà di nuovo il titolo e l’ultimo campione back to back rimarrà ancora Jimmie Johnson (campione nel 2009 e nel 2010).
CLASSIFICA FINE GARA
- Christopher Bell #20
- Kevin Harvick #4
- Kyle Busch #18
- Aj Allmendinger #16
- Justin Haley #31
- Chris Buescher #17
- Bubba Wallace #45
- Tyler Reddick #8
- Chase Briscoe #14
- Austin Dillon #3
- Erik Jones #43
- Corey Lajoie #7
- Denny Hamlin #11
- Brad Keselowski #6
- Aric Almirola #10
- William Byron #24
- Martin Truex Jr #19
- Joey Logano #22
- Ricky Stenhouse Jr #47
- Chase Elliott #9
- Austin Cindric #2
- Ty Gibbs #23
- Noah Gragson #48
- Cole Custer #41
- Ty Dillon #42
- Ryan Blaney #12
- Michael McDowell #34
- Harrison Burton #21
- Mike Rockenfeller #77
- Todd Gilliland #38
- Josh Williams #78
- JJ Yeley #51
- Loris Hezemans #27
- Conor Daly #50
- Kyle Larson #5
- Daniel Suarez #99
- Ross Chastain #1
- Joey Hand #15 RITIRO
- Daniil Kvyat #26 RITIRO
CLASSIFICA PLAYOFF ROUND OF 8
- Chase Elliott 4046
- Joey Logano 4026
- Ross Chastain 4021
- Christopher Bell 4018
- Ryan Blaney 4015
- William Byron 4015
- Denny Hamlin 4013
- Chase Briscoe 4009