ASZ Insider#22: Autotrader EchoPark Automotive 500

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

Ancora una volta Marco Bruno, ci porta negli ovali e non made in USA per un recap della gara Nascar al Texas Motor Speedway. Buona lettura!

REDDICK ESPUGNA IL TEXAS MOTOR SPEEDWAY

Il team di Richard Childress Racing ottiene il 4° successo stagionale dopo la débâcle di Bristol. Bowman e Bell sulla graticola.

 

L’ovale costruito nei pressi di Ft Worth, ha ospitato una gara con numerosissime battute d’arresto. Lo strato di PJ1 nella traiettoria centrale, unito ad un banking di 24° sulle sopraelevate, ha influito molto sulle lotte in pista e sugli errori dei piloti. La forma del team di Roush avuta a Bristol si riconferma in qualifica, permettendo a Brad Keselowski di partire al comando con la sua Ford Mustang N°6 (non partiva in pole dal 2019).  Ad affiancarlo alla partenza è il pilota del Connecticut Joey Logano, seguito da una seconda fila costituita da William Byron e Tyler Reddick, con alle spalle un superlativo Michael McDowell. Il comando di accendere i motori per i 334 giri della gara è dato da Lewis Pullman e Jay Ellis

STAGE 1 (105 giri)

Alla prima bandiera verde di giornata, Keselowski e Logano duellano subito per ottenere il comando della gara, mentre nelle retrovie Reddick deve guardarsi da un fin subito pimpante McDowell. Le posizioni in ogni caso rimangono invariate, con un tandem che va gradualmente a formarsi. Al 17° giro si presentano problemi al servosterzo sulla #45 di Bubba Wallace, costretto ad una sosta anticipata. 

Al 31° giro Brad Keselowski chiede troppo alla sua Ford all’ingresso della prima curva e manca completamente la traiettoria ideale, consegnando la leadership nelle mani del suo ex teammate Logano. Il giro dopo William Byron sfrutta il momento di gracilità di Keselowski e lo sopravanza.

Verso il 38° giro la regia riprende una battaglia molto accesa per il 9° posto combattuta tra Martin Truex Jr, Kyle Busch e Daniel Suarez, con Rowdy che è in grado di sopravanzare il messicano per l’accesso top 10. Due giri dopo sventola la prima bandiera gialla della corsa, causata da un testacoda di Martin Truex Jr, il quale ha pizzicato il PJ1 in uscita di curva 4 e si è appoggiato con il retrotreno alle barriere di protezione poste sull’esterno, senza riportare grossi danni. Il plotone di vetture entra all’unisono in pit road per effettuare i primi cambi di pneumatici, con la pit crew di William Byron a confermarsi la più rapida nelle operazioni. Il pilota in forza allo Stewart Haas Racing Kevin Harvick cambia invece 2 gomme (salendo in top5), mentre Brad Keselowski viene retrocesso in fondo al gruppo per non aver rispettato il limite di velocità in ingresso pit road. 

Byron detta il ritmo alla green flag al 45° giro, ma viene subito infastidito da Logano nel corso di tutta la tornata. Per il 3° posto se la giocano Denny Hamlin e Chase Elliott, con quest’ultimo che, senza aver preso ritmo, viene non solo scavalcato dal pilota della Toyota #11, ma anche dai due Kyle. (Busch e Larson nell’ordine). Al 50° giro, nella stessa curva 4 in cui ha sbattuto Truex precedentemente, finisce a muro anche Kyle Busch, già escluso dai playoff dopo il termine del round of 16. L’impatto per il pilota di Las Vegas, causato stavolta da una foratura, è decisamente più violento e la Toyota numero 18 del Joe Gibbs Racing non può continuare. 5 giri dopo l’esposizione della caution, riparte la gara sempre con un Byron in testa in grado di conservare la sua posizione. Il periodo sotto bandiera verde dura però molto poco, in quanto Ty Dillon in forza al team GMS con la #42 manda in testacoda Ricky Stenhouse Jr con la numero #47 in prossimità della linea del traguardo. 

Al giro 62 si riparte di nuovo e la muisca per Byron non cambia, mentre alle sue spalle Hamlin riesce passare Logano per la seconda posizione. Il pilota del team Penske è in netta difficoltà e due giri dopo verrà sopravanzato anche da Tyler Reddick. Al 71° passaggio è il turno di Larson, che dopo un bel testa a testa, riesce ad avere ragione su Logano, il cui scivolone nella morsa del gruppo viene interrotto da un’ulteriore caution, fatta uscire per una foratura sulla #20 di Christopher Bell in contemporanea ad un incidente di Cole Custer in ingresso di curva 1, sempre dovuto ad una foratura. Alcuni piloti effettuano nuove soste, con Blaney che monta un treno di gomme nuove ed Harvick che si sbarazza delle gomme di sinistra che ha montato dal primo giro. 

Si torna a correre al giro 84, con Byron che tiene in riga tutti gli avversari. Nel midfield Logano, Elliott e Chastain si aprono a rastrello in ingresso della prima sopraelevata, rischiando di creare un grosso incidente. Al’87° passaggio della gara William Byron va ad accarezzare il muretto esterno in uscita da curva 2, servendo su un piatto d’argento la leadership a Denny Hamlin, seguito da Reddick e Larson. Due giri dopo Kyle Larson, grazie ad un ottimo ritmo, sorpassa sia Reddick che Hamlin, soffiando il trono al pilota della #11. Al 97° lo pneumatico posteriore destra della #48 tradisce Alex Bowman, il quale nella seconda sopraelevata finisce in testacoda e sbatte contro le barriere. Bowman è costretto ad una lunga sosta, venendo doppiato di ben 7 giri. Tyler Reddick e Chase Elliott sacrificano il primo stage per rientrare in pit road cambiano il treno di gomme, mentre entrambe le vetture del team di Trackhouse rimangono in pista. 

A 3 giri dalla fine del primo stage sventola la bandiera verde, con un Kyle Larson che riesce ad essere incisivo nel difendere la sua posizione dagli avversari. L’unico attacco disperato ai danni di Larson prima della fine dello stage è ad opera di Hamlin, che in uscita da curva 2 si appoggia alla fiancata di Larson e tenta di sopravanzarlo, senza riuscirci. Larson mette così in cassaforte i 10 punti della vittoria del primo stage.

TOP 10 STAGE 1

  1. Kyle Larson #5
  2. Denny Hamlin #11
  3. Joey Logano #22
  4. Daniel Suarez #99
  5. Ross Chastain #1
  6. William Byron #24
  7. Ricky Stenhouse Jr #47
  8. Brad Keselowski #6
  9. Austin Cindric #2
  10. Michael McDowell #34

STAGE 2 (105 giri)

I problemi sulla #48 continuano, in quanto è necessaria una nuova sosta in pit road che priva a Bowman del “wave around”, che gli avrebbe permesso di recuperare un giro nei confronti del leader. Le strategie sotto caution cambiano completamente i protagonisti delle prime posizioni, con Ricky Stenhouse Jr, Michael Mcdowell ed Harrison Burton ad occupare le prime 3 posizioni dopo aver rinunciato alla sosta. 

Al 113° giro la bandiera verde inaugura il secondo stage, in cui Stenhouse mette al sicuro la prima posizione, mentre Reddick si proietta in 2° posizione dopo un ottimo scatto. Ma il pilota della #8 escluso dal round of 12 rallenta all’improvviso e rientra in pit road al termine del 116° giro. Alex Bowman continua dal canto suo a lamentare vibrazione sulla sua Chevy ed espone la mano sinistra ancora una volta per rientrare. Al 124° giro avviene il passaggio di consegne da parte di Stenhouse, che lascia in eredità la leadership ad Harrison Burton. Il pilota JTG della #47 ha un passo decisamente peggiore rispetto agli avversari ed è costretto a cedere il passo anche ad Elliott e Jones.

Al 132° giro prosegue l’incubo di Christopher Bell, autore di un Round of 16 eccezionale, che si ritrova in barriera dopo aver subito un’altra foratura, causando la prima gialla del secondo stage. Tutti i piloti di testa rientrano a montare 4 gomme nuove, eccezion fatta per Chastain, Hamlin e Suarez che ne montano 2. Grande spavento nella piazzola di Harrison Burton, ove una fuoriuscita di bio-etanolo ha causato un principio di incidendio.

10 giri dopo l’esposizione della caution riparte la gara con Elliott e Chastain che si contendono la vetta della classifica, con il campione 2020 che mette il suo “back bumper” davanti al muso della #1 del team di Trackhouse. Anche Jones scalpita per le prime posizioni, facendo le spalle larghe nei confronti di Chastain, salvo poi sbagliare e venire attaccato da Blaney al giro 144. Al 147° la lotta per la top 5 è incandescente tra Bubba Wallace e Martin Truex Jr, con quest’ultimo che mette il punto esclamativo tirando la staccata alla tornata successiva e mettendosi davanti al pilota della #45. Da dietro sembra emergere Kyle Larson che, 10 giri dopo, prende la posizione su Truex Jr.

 169 giri dopo l’inizio della gara, l’atmosfera nel Texas Motor Speedway cambia completamente. La #51 di Cody Ware, figlio dell’owner del team in cui corre (Rick Ware Racing), finisce in sovrasterzo nella percorrenza di curva 3 e impatta head on sul muretto esterno. La Chevy del pilota del North Carolina perde completamente il controllo, si appoggia al muretto in uscita di curva 4 e rimbalza nell’infield grass fino a colpire pesantemente il muretto box, con un Cody che diventa un passeggero. Cody Ware esce dalla sua #51, con un muso irriconoscibile dalla distruzione subita, e si corica immediatamente. La violenza dell’impatto comporta la sospensione temporanea della gara, e sui social regna la preoccupazione per Cody. 

Larson pitta prima della green per un controllo all’anteriore destra, tirandosi fuori dai giochi per il secondo stage. 

La gara riprende regolarmente al giro 177, ma si ritorna subito in fase di caution al 184° giro stavolta per un colpo di scena. Il playoff driver Chase Elliott è finito a muro e le fiamme avvolgono la fiancata destra della sua #9. 

Al 192° giro la bandiera verde torna in azione, lasciando a Blaney e a Suarez la possibilità di giocarsi la leadership con Chastain e Byron ad inseguire. Al 197° giro Chris Buescher, vincitore della gara scorsa a Bristol, finisce di traverso ma fa uscire nuovamente la caution

A 9 giri dalla fine del 2° stage si riparte ancora e Blaney si difende molto bene da un tenace Byron, il quale però sembra non poterne nulla nei confronti di Ross Chastain, che lo passa il giro dopo. Ryan Blaney non incontra più alcuna resistenza e riesce a gestire gli ultimi giri dello stage in una maniera impeccabile, conquistandolo.  

TOP 10 STAGE 2

  1. Ryan Blaney #12
  2. Ross Chastain #1
  3. William Byron #24
  4. Brad Keselowski #6
  5. Daniel Suarez #99
  6. Austin Dillon #3
  7. Austin Cindric #2
  8. Joey Logano #22
  9. Martin Truex Jr #19
  10. Michael McDowell #34

STAGE FINALE (124 giri)

Allo sventolare della Green White Checkered, in garage si punta su il naso in quanto regna la preoccupazione dell’arrivo delle gocce di pioggia. La Race Direction decide dunque in un primo momento di ritardare la partenza dell’ultimo stage, per poi esporre la bandiera rossa in un secondo momento a causa di un fulmine (a 4 miglia di distanza dall’ovale), che comporta un lightning hold di 30 minuti. L’attesa di rivedere i piloti in pista dura 56 minuti, nella quale è stata comunicata la bella notizia di un Cody Ware che non ha riportato fratture o traumi. 

Si riparte con l’affascinante cornice del tramonto al giro 223 dei previsti 334, e ad occupare la prima fila dopo le soste sono McDowell sull’interno e Jones sull’esterno. Le due vetture rimangono affiancate per tutto un primo giro al fulmicotone, ma al secondo giro McDowell apre molto presto il gas e si aggancia con la 43 di Jones, la quale sfiora leggermente il muro. Il pilota più scatenato delle posizioni è proprio Tyler Reddick, che alla tornata successiva si mette dietro sia Jones che McDowell, salendo così in cattedra. 

La 12° caution interviene per l’ennesima foratura della gara avvenuta sulla macchina del vincitore della scorsa gara, Chris Buescher, il quale è andato a muro in curva 3. 

Kevin Harvick eredita la testa della gara alla green flag del 248° giro, ma a 82 passaggi dalla bandiera scacchi, è vittima anche lui di una foratura, sempre in curva 3. L’impatto con il retrotreno è abbastanza forte e “The Closer” ha tanti danni sulla sua #4 (non tali da costringerlo al ritiro).

Dopo l’ormai quotidiana fase di caution, è Martin Truex Jr ad accompagnare il gruppo verso la restart zone. Le attenzioni si spostano sulla lotta tra Hamlin e Byron per la seconda posizione. Una lotta sicuramente molto feroce, in cui il pilota della #24 dell’Hendrick Motorsport finisce a baciare le barriere in curva 2 dopo una difesa tenace di Hamlin. Poco dopo il leader della gara Truex deve rinunciare al trono, forando e murando la sua #19, con il regime di caution che torna in vigore.

Quello che segue è un William Byron, molto innervosito dalla lotta con Hamlin, che, in regime di pace car, manda in testacoda il pilota della Florida. Una vera e propria faida che continua anche con le vetture in procinto di entrare in pitroad, ove Hamlin risponde con un’altra leggera tamponata, una pacca sul posteriore della Chevy di Willy.

La Race Direction punisce Hamlin con una ripartenza in fondo al gruppo, mentre con William Byron bisogna aspettare.

Nella fase di pit-stop i piloti differenziano le strategie, con Stenhouse, Briscoe e Gilliland a rimanere fuori, Chastain ad effettuare uno splash e Reddick a cambiare due gomme. Ricky Stenhouse Jr riesce ad estrapolare alla ripartenza le sue abilità nel corpo a corpo non concedendo possibilità agli avversari di sopravanzarlo, ma dalle retrovie si fa largo Tyler Reddick, che a 52 giri dalla fine conquista la vetta della gara.

Un’altra bandiera gialla esce a 35 giri dalla fine, con un Ricky Stenhouse Jr che finisce in testacoda in uscita da curva 2, sintomo di un crollo delle sue gomme. La vettura n°47 del JTG viene evitata per un soffio da Austin Cindric, abile nel correggere la traiettoria senza finire in barriera. 

Alla penultima ripartenza un testacoda di Aric Almirola in curva 2 causa l’ultima caution della gara.

Le posizioni rimangono invariate per l’ultima bandiera verde della giornata sventolata al 24° giro e Tyler Reddick riesce ad imprimere un ritmo insostenibile al suo inseguitore Joey Logano. La bandiera a scacchi sventola dunque per il pilota #8 del Richard Childress Racing, che conquista la sua 3° vittoria in carriera in Cup Series, la prima in un ovale. La gara ha fatto siglare il record di maggior numero di giri sotto caution nel Texas Motor Speedway (91) e il record di maggior numero di caution nel complesso stesso (16).

CLASSIFICA FINALE DELLA GARA

  1. Tyler Reddick #8
  2. Joey Logano #22
  3. Justin Haley #31
  4. Ryan Blaney #12
  5. Chase Briscoe #14
  6. Erik Jones #43
  7. William Byron #24
  8. Brad Keselowski #6
  9. Kyle Larson #5
  10. Denny Hamlin #11
  11. Michael McDowell #34
  12. Daniel Suarez #99
  13. Ross Chastain #1
  14. Corey Lajoie #7
  15. Austin Cindric #2
  16. Ty Dillon #42
  17. Austin Dillon #3
  18. Harrison Burton #21
  19. Kevin Harvick #4
  20. Ty Gibbs #23
  21. Noah Gragson #16
  22. Landon Cassill #77
  23. Garrett Smithley #15
  24. Aric Almirola #10
  25. Bubba Wallace #45
  26. BJ McLeod #78
  27. Ricky Stenhouse Jr #47
  28. Todd Gilliland #38
  29. Alex Bowman #48
  30. Chris Buescher #17 RITIRO
  31. Martin Truex Jr #19 RITIRO
  32. Chase Elliott #9 RITIRO
  33. Cody Ware #51 RITIRO
  34. Christopher Bell #20 RITIRO
  35. Cole Custer #41 RITIRO
  36. Kyle Busch #18 RITIRO

William Byron è stato in seguito sanzionato per il contatto con Denny Hamlin sotto regime di caution con una multa di 50.000$ e una decurtazione di 25 punti nel campionato piloti e nel campionato owner. Ty Gibbs ha subito una sanzione di 75.000$ per una sportellata in pit road nei confronti di Ty Dillon, molto pericolosa considerando gli addetti ai lavori nelle vicinanze. 

CLASSIFICA PLAYOFF:

  1. Joey Logano 3071 (+37)
  2. Ross Chastain 3059 (+25)
  3. Kyle Larson 3057 (+23)
  4. Ryan Blaney 3056 (+22)
  5. Denny Hamlin 3049 (+14)
  6. Daniel Suarez 3045 (+11)
  7. Chase Elliott 3045 (+11)
  8. Chase Briscoe 3041 (+7)

       Piloti a rischio eliminazione

  1. Austin Cindric 3034 (-7)
  2. William Byron 3033 (-8)
  3. Christopher Bell 3016 (-18)
  4. Alex Bowman 3015 (-19)