Marco Bruno ancora una volta ci porta negli States per un altro Round del Campionato Nascar, buon lettura!
BUESCHER SI IMPONE A BRISTOL
Il team di Roush Fenway torna di nuovo in victory lane. Kyle Busch, Tyler Reddick, Austin Dillon e Kevin Harvick eliminati dal round of 12.
L’ultimo appuntamento del Round of 16 si disputa a Bristol, in uno degli short track più atipici d’America, sulla distanza di 500 giri (125 giri per i primi due stages, 250 per lo stage finale). Il banking di 30° agli apici delle sopraelevate e di 10° nei rettilinei rende il “Colosseum” il mezzo miglio più veloce d’America.
A partire dal palo è proprio Aric Almirola, il quale interrompe il digiuno decennale di pole position a Bristol per la Ford (l’ultima pole di una Ford a Bristol era stata ottenuta nel 2012 da Greg Biffle). Ad affiancare il 38enne della Florida dello Stewart Haas Racing è il compagno di squadra Chase Briscoe, qualificato ai playoff grazie alla vittoria ottenuta al Phoenix Raceway, ma estremamente vulnerabile nel passaggio al Round of 12. A dare il comando di accendere i motori con le parole più famose del motorsport è Michael Buffer, telecronista conosciuto per la sua celebre frase “Let’s get ready to rumble!”.
Alla bandiera verde Aric Almirola sfrutta al meglio la traiettoria esterna per mettersi davanti a Briscoe, che con uno scatto poco ottimale viene sorpassato anche da Hamlin e Blaney. Al 37° passaggio Ryan Blaney riesce a soffiare la prima posizione ad Aric Almirola. Al 43° sventola la prima bandiera gialla della giornata, causata da una foratura della #21 di Harrison Burton in contemporanea con un’altra foratura avvenuta sulla #15 di JJ Yeley. Inizio molto complicato per i due “playoff drivers” Daniel Suarez e Austin Dillon, i quali erano in procinto di essere doppiati da Blaney. All’esposizione della caution, i piloti del gruppo di testa mangiano la foglia ed effettuano le prime operazioni in pit road per sostituire gli pneumatici. La pit crew di Hamlin riesce a vincere la gara dei pitstop permettendo al pilota della #11 di balzare davanti Blaney.
Keselowski, Wallace, Buescher, Reddick, Suarez e Lajoie non effettuano la sosta e partono davanti a tutti. Appaiono subito evidenti le difficoltà di Suarez e Lajoie, i quali selezionano la traiettoria esterna per cercare di mantenere ancora in vita il loro treno di pneumatici. Al giro 73 Aric Almirola lamenta un problema di rigidità con lo sterzo, che gli fa perdere completamente fiducia sulla sua Ford Mustang N°10. All’84° tornata le faccende si mettono male per Austin Cindric, il quale raschia contro le barriere a causa di una foratura.
La Race Direction decide di non intervenire con una caution, complicando ancora di più la situazione del pilota N°2 in forza al team Penske. Ma l’arrivo di una nuova caution non tarda in quanto 12 giri dopo Blaney fora e sbatte pesantemente contro le barriere. Almirola, nel tentativo di evitare l’incidente, finisce in testacoda. Dopo le operazioni di pit stop sulla N°12 scaturite dall’incidente, la posteriore sinistra della Ford Mustang guidata da Ryan Blaney si stacca in quanto non è stata fissata correttamente (Questo comporta automaticamente la sospensione per 4 gare del crew chief, del tire changer e del jackman). Alla green flag è ancora Keselowski a tenere le redini del pack. Il pilota della N°6 piazzatosi sulla fila esterna difende bene la prima posizione, mentre Kyle Busch riesce a risalire dalla 6° fino alla 3° posizione sorpassando Reddick, Buescher e Wallace.
Ben presto le immagini della gara tornano ad inquadrare l’auto di Blaney, il quale perde completamente ritmo a causa di un danno alla sospensione. Evidentemente il danno è stato causato dall’incidente descritto in precedenza e di conseguenza la pit crew del pilota dell’Ohio torna all’opera a 13 giri dalla fine. Sul finale di stage Christopher Bell (in 2° posizione) mantiene un passo gara notevolmente veloce, che gli permette di avvicinare il muso della sua #20 al back bumper della #6 guidata da Brad Keselowski. A 3 giri dalla fine la battaglia fra i due si intensifica, ma Bell non si ritroverà mai tra le mani una vera opportunità di ingaggiare Keselowski prima della fine dello stage. Brad Keselowski si vede davanti la strada spianata che lo accompagna alla sua prima vittoria di uno stage della stagione 2022. L’assegnazione dei punti stage permette a Byron ed Hamlin di assicurarsi un posto nel round of 12.
TOP 10 STAGE 1
- Brad Keselowski #6 (10 punti)
- Christopher Bell #20 (9 punti)
- Kyle Busch #18 (8 punti)
- Chase Briscoe #14 (7 punti)
- Kyle Larson #5 (6 punti)
- Alex Bowman #48 (5 punti)
- Chris Buescher #17 (4 punti)
- Tyler Reddick #8 (3 punti)
- William Byron #24 (2 punti)
Martin Truex Jr #19 (1 punto)
I 125 giri del secondo stage iniziano sempre con Buescher al timone, ma la terza caution di serata è dietro l’angolo. La neutralizzazione della gara è scaturita ancora una volta da un testacoda di un incolpevole Harrison Burton, colpito da un effetto domino innescato da Aric Almirola, il quale ha mandato fuori controllo l’auto di Austin Cindric. Alla restart zone Buescher, affiancato da Harvick, parte ancora una volta a razzo, con l’intenzione vera e propria di dettare il passo agli avversari. Per il 4° posto se la giocano Wallace, Custer e Chastain.
Custer però non sembra tenere il ritmo degli altri due piloti e la lotta si trasforma dunque in un vero e proprio duello. Al 176° giro (52° del secondo stage), la vettura di Bubba Wallace lamenta problemi al servosterzo, costringendo il pilota afroamericano della #45 a rientrare in garage. 5 giri dopo anche il compagno di squadra Ty Gibbs rientra in pit road per lo stesso identico problema. Intanto, nelle posizioni di testa, Kevin Harvick si avvicina a Buescher per cercare di conquistare la leadership (dal momento che il campione Cup 2014 è in must-win per l’accesso al prossimo round di eliminazione). Alla 196° tornata della corsa, le due GMS del team di Richard Petty si toccano, con la conseguente esposizione della caution.
Prima della green flag arriva il ritiro di Martin Truex Jr, causato da un problema al servosterzo. Il campione 2017 della Nascar Cup Series ha mostrato tutto il suo disappunto nei confronti di queste next-gen, molto imprevedibili ed inaffidabili. Al 206° giro ad avere l’onore di guidare il gruppo verso la bandiera verde è sempre Buescher, il quale sembra averci ormai preso gusto con le ottime partenze.
Ma Kevin Harvick, con l’intenzione di entrare prepotentemente nel round of 12 non vuole assolutamente permettere una fuga all’alfiere del team di Roush. Al 235° passaggio della gara l’ormai qualificato Denny Hamlin causa la 5° caution a causa dell’ennesima foratura della gara. Nel valzer dei pit-stop, Bell, Chastain e Briscoe prendono in eredità le prime tre posizioni dai piloti che si sono fermati. Bell, già ampiamente qualificato al round successivo dalla gara in Kansas, alla bandiera verde sparisce completamente dalla visuale degli inseguitori. Gli ultimi giri dello stage procedono regolarmente e il pilota N°20 del JGR sbaraglia la concorrenza conquistando il secondo stage. Logano e Bowman entrano matematicamente nel round of 12, stringendo la cerchia dei piloti ancora in lotta.
TOP 10 STAGE 2
- Christopher Bell #20 (10 punti)
- Ross Chastain #1 (9 punti)
- Chase Briscoe #14 (8 punti)
- Chase Elliott #9 (7 punti)
- Kyle Busch #18 (6 punti)
- Alex Bowman #48 (5 punti)
- William Byron #24 (4 punti)
- Austin Dillon #3 (3 punti)
- Kyle Larson #5 (2 punti)
- Kevin Harvick #4 (1 punto)
Alla partenza dello stage finale costituito da 250 giri, Bell riesce a chiudere ogni varco al compagno di squadra William Byron all’ingresso della prima sopraelevata. 4 giri dopo la green flag un pimpante Kyle Larson riesce a sopravanzare Byron, il quale viene anche infastidito da Elliott. Chase Elliott non riesce a sopravanzare il suo compagno di squadra e addirittura viene attaccato da Kevin Harvick. L’immagine delle due vetture affiancate ha rievocato proprio la famosa lite tra Chase Elliott e Kevin Harvick avvenuta proprio nella gara notturna a Bristol del 2021 causata da una collisione. Si arriva al 271° giro della corsa e i giri del motore della Toyota Camry di Kyle Busch scendono improvvisamente, con il fumo che esce da entrambi gli scarichi. “Rowdy”, dopo aver innescato la caution, rientra in pit road ma i meccanici capiscono subito che l’entità del problema non permette alla #18 di ritornare in pista. Il campione 2015 e 2019 della Nascar Cup Series, con il posto nel Round of 12 non assicurato, deve solo più sperare di non essere eliminato. In casa 23XI, la #45 di Bubba Wallace, data ormai per ritirata, rientra in pista andando a ridurre ulteriormente le chances di qualificazione per Kyle Busch.
Nella ripartenza avvenuta al 276° giro, Daniel Suarez, già vistosamente in difficoltà con la sua #99 estremamente sovrasterzante perde il controllo della Chevy Camaro e innesca l’incidente più grosso della gara. Entrambe le auto del Richard Childress Racing, in lotta per la qualificazione, sono coinvolte e sono gravemente danneggiate. Sulla #3 di Austin Dillon non c’è nulla da fare, mentre sulla #8 di Tyler Reddick si tenta il tutto per tutto per rimetterla in pista. Ricky Stenhouse Jr e Alex Bowman (già qualificato), sono anch’essi costretti al ritiro, mentre Landon Cassill e Todd Gilliland sono stati marginalmente coinvolti. Al 288° giro allo sventolare della bandiera verde scoppia la battaglia tra Bell e Larson con Keselowski a fare da terzo incomodo. Nel frattempo Tyler Reddick, nel tentativo di tornare in pista, è andato a sbattere contro le barriere in una vettura che appare evidentemente sbilanciata e ingovernabile.
Questo costringe il vincitore di Road America e Indianapolis a rientrare in pit road per effettuare le ultime disperate riparazioni. Nelle posizioni di testa Bell riesce a scrollarsi di dosso l’auto dell’Hendrick Motorsport guidata dal campione in carica e si costruisce un vantaggio abbastanza solido. Nel garage del 23XI i meccanici riescono a rimettere in pista la #23 di Gibbs. Al 352° giro, dopo una fase di gara regolare, arriva la foratura di Erik Jones che comporta un’altra neutralizzazione della gara, proprio arrivata nella finestra del cambio gomme e del rifornimento di carburante.
Al 364° giro riparte la gara, con lo scatto di Bell che stavolta non è dei migliori e questo consente a Kyle Larson di soffiare la leadership al portabandiera del Joe Gibbs Racing. Christopher Bell non sembra in forma smagliante e, 2 giri dopo la bandiera verde, Brad Keselowski ne approfitta per scavalcare la #20 salendo al 2° posto. Anche la lotta per il 4° posto si fa interessante fra Kevin Harvick e Chris Buescher, ma “The closer” è in grado di chiudere ogni pertugio al pilota della #17. A 113 giri dalla fine della gara, Brad Keselowski riesce a francobollarsi a Kyle Larson, tuffandosi all’interno di curva 1 e portando a casa uno dei sorpassi più belli della gara. Il sorpasso di Brad viene definito uno “slide job”, in quanto il campione 2012 della Nascar Cup Series ha portato molta velocità nell’ingresso di curva adottando la traiettoria interna e facendo scivolare il retrotreno a centro curva. Al 397° giro arriva un’altra foratura, questa volta da parte di Logano. Nel frattempo Kyle Larson comincia a crollare in termini di passo gara e Christopher Bell ne approfitta per sorpassare il campione in carica.
A 87 giri dal calar della bandiera a scacchi arriva un altro colpo di scena: il leader della gara Brad Keselowski fora e colpisce il muro, infrangendo i sogni di una vittoria che mancava dalla Talladega primaverile del 2021. Anche per il poleman la ruota non gira bene, ma in questo caso è quella dello sterzo. Il problema di servosterzo sulla N°10 di Aric Almirola si aggrava al 423° giro e costringe il portacolori dello Stewart Haas Racing ad un ritiro forzato. La debacle delle Ford continua due giri dopo con l’ennesima foratura della corsa, questa volta sulla #2 di Austin Cindric.
L’ultima caution di giornata viene esposta al 437° giro con Christopher Bell che si ritrova con una gomma afflosciata dopo che aveva preso in eredità la prima posizione di Keselowski. I giri al termine sono sempre di meno e l’azione in pit-road sotto regime di caution manda in tilt i meccanici del Joe Gibbs Racing con Denny Hamlin e quelli dello Stewart Haas Racing con Kevin Harvick. Entrambi i piloti lasciano la propria piazzola con uno pneumatico non fissato bene, creando una situazione pericolosa analoga a quella avuta da Blaney ad inizio gara. Per Kevin Harvick, in particolare, affondano le speranze di accedere al round of 12. A 56 giri dalla fine sventola l’ultima bandiera verde della gara, con il plotone di vetture capitanato da Chris Buescher.
Il 29enne texano è in grado di scavare un solco considerevole, mentre gli inseguitori si danno battaglia per la seconda posizione. Elliott, partito sull’interno, ha dovuto fare i conti con il compagno di squadra William Byron, ma il campione 2020 alla fine è riuscito ad avere ragione e a mantenere salda la 2° posizione. Per il 4° posto Bell e Larson si danno ancora battaglia, ma a 38 giri dalla fine Larson va molto profondo in curva 1 e bacia il muretto, venendo evitato per un soffio dal pilota N°20 del Joe Gibbs Racing. Quando mancano ormai 27 giri alla conclusione arriva la croce definitiva per lo schieramento Penske, con il ritiro di Joey Logano.
Per il resto, in quella che sembra una passeggiata di fine gara per Chris Buescher, in casa RFK regnano preoccupazioni sulla vita delle gomme della N°17. Chris ha la vittoria ormai in pugno, ma solo nel momento in cui esce dall’ultima curva scioglie le tensioni di un possibile cedimento di uno pneumatico. Chris Buescher vede finalmente la bandiera a scacchi da vincitore per la seconda volte in carriera, dopo 222 gare di attesa dalla prima ottenuta a Pocono nel 2016 con Front Row. Un dato interessante dal momento che il record del filotto di gare senza vittorie maggiore appartiene a Bill Elliott, a quota 226.
Un altro digiuno che si interrompe è quello della compagine di Roush Fenway Racing, rivoluzionata quest’anno con l’arrivo di Brad Keselowski, che ha dovuto aspettare di tornare in victory lane dalla Coke 400 del 2017 vinta da Ricky Stenhouse Jr.
In ottica playoff, Richard Childress Racing è la protagonista delle eliminazioni. Non solo entrambi i piloti del team sono stati esclusi, ma anche Kyle Busch (che ha firmato un contratto con Childress la settimana prima della gara) e Kevin Harvick (pilota nel team di Childress con la #29 dal 2001 al 2013). Kyle Busch, in particolare, deve dire addio ai sogni di gloria dopo un round of 16 veramente sfortunato, caratterizzato dalla rottura di due motori in 3 gare.
CLASSIFICA FINALE DELLA GARA:
-
- Chris Buescher #17
- Chase Elliott #9
- William Byron #24
- Christopher Bell #20
- Kyle Larson #5
- Ross Chastin #1
- AJ Allmendinger #16
- Cole Custer #41
- Denny Hamlin #11
- Kevin Harvick #4
- Michael McDowell #34
- Justin Haley #31
- Brad Keselowski #6
- Chase Briscoe #14
- Corey LaJoie #7
- Harrison Burton #21
- Cody Ware #51
- Todd Gilliland #38
- Daniel Suarez #99
- Austin Cindric #2
- Erik Jones #43
- Landon Cassill #77
- JJ Yeley #15
- BJ McLeod #78
- Tyler Reddick #8
- Ty Dillon #42 RITIRO
- Joey Logano #22 RITIRO
- Aric Almirola #10 RITIRO
- Bubba Wallace #45
- Ryan Blaney #12
- Austin Dillon #3 RITIRO
- Alex Bowman #48 RITIRO
- Ricky Stenhouse Jr #47 RITIRO
- Kyle Busch #18 RITIRO
- Ty Gibbs #23 RITIRO
- Martin Truex Jr #19 RITIRO