Ritorna ASZ Insider, con un nuovo autore, diamo il benvenuto alla “penna” a Marco Bruno, l’italo-americano, grande appassionato di Stock Cars e di Motorsport Made in USA, ci terrà compagnia con le sue scritture. Benvenuto a bordo Marco! (un ringraziamento a Marco Berrè per il suggerimento). Buona Lettura!
AUSTIN DILLON TRIONFA ALLA COKE 400 A DAYTONA
Il pilota della Chevrolet Camaro N°3 strappa un ticket per i playoff, beffando Martin Truex Jr. Austin Dillon conquista la 4° vittoria della sua carriera, la 2° ottenuta sul circuito di Daytona dopo la vittoria della “Great American Race” nel 2018. Il pilota della North Carolina, con il suo successo, ha impedito la qualificazione di Martin Truex Jr, con un bottino di punti cospicuo ma a secco di vittorie in questa stagione.
La Coke400 di quest’anno è stata tutt’altro che ordinaria e ha sicuramente offerto una grande dose di emozioni. Labandiera verde avrebbe dovuto sventolare alle 19:30 locali (1:30 in Italia), ma il classico maltempo di Agosto della Florida ha costretto la Direzione Gara a rinviare la procedura alle 10 (16 in Italia).
Il primo stage (50 giri) parte con la prima fila gestita dalle due Hendrick di Chase Elliott e Kyle Larson, con quest’ultimo che però al 15° giro comincia ad accusare problemi tecnici tali da fargli parcheggiare la sua N°5 in garage.
Il campione 2021 della Nascar Cup Series non ha avuto indicazioni specifiche sul problema che gli ha privato della possibilità di giocarsi la corsa, ma ha ipotizzato in un’intervista post gara che il problema stesso sia stata la cinghia di distribuzione. A 5 giri dal termine del primo stage arriva il primo incidente della gara che coinvolge
Christopher Bell, Denny Hamlin e Ryan Blaney, il quale è in lotta per la qualificazione ai playoff. Il pilota della N°12 del team Penske ha riportato danni abbastanza importanti nel contatto, che gli hanno comunque permesso di proseguire seppur a rilento. La velocità nella procedura della caution permette di disputare sotto green flag l’ultimo giro del primo stage, che viene conquistato in volata dall’alfiere del team Penske Joey Logano nei confronti di Chase Elliott.
Il secondo stage (50 giri) si svolge regolarmente senza caution, con i piloti che hanno effettuato i pit-stop sotto regime di bandiera verde. La scelta delle Toyota del Joe Gibbs Racing di fermarsi prima degli avversari ha permesso a loro di controllare la scena del secondo stage, vinto da Kyle Busch. Sul finale Denny Hamlin ha aiutato il suo compagno di team Martin Truex Jr ad ottenere il miglior posizionamento possibile (2°) offrendogli la scia e facendosi da parte al fine di agevolargli l’ingresso in ottica playoff.
Alla partenza del terzo stage (60 giri) si fa sempre più concreta la possibilità di un nuovo scroscio di pioggia, che aumenterebbe la possibilità di vedere la gara terminare anzitempo. Diventa un obbligo rimanere nelle posizioni di testa e per i piloti è fondamentale fare le spalle larghe nel gruppo. Al secondo giro del terzo stage, Tyler Reddick scatena il primo incidente nel rettilineo opposto tamponando e mettendo in testacoda Michael McDowell. Nello stesso momento Ross Chastain rischia di mettere fuori il campione Cup Series 2017 Martin Truex Jr, l’unico pilota insieme a Blaney a non essere in must-win a giocarsi ancora l’ingresso ai playoff. L’esito di questi contatti è il ritiro di Ross Chastain, di William Byron e di Michael McDowell, mentre Martin Truex Jr riporta dei danni al passaruota anteriore a seguito di una foratura scaturita dal testacoda.
A 36 giri dalla fine della Coke 400, si innesca un altro incidente originato dalla collisione tra Alex Bowman e Chase Briscoe. Sulla N°14 del 27enne dell’Indiana sono intervenuti i “roof flaps” che hanno scongiurato un “blowover”, ovvero un ribaltamento causato dal passaggio dell’aria nel retrotreno nel momento in cui la vettura finisce in testacoda.
Anche Cole Custer, Ricky Stenhouse Jr, Austin Dillon e Bubba Wallace sono stati coinvolti nel contatto, ma solo Chase Briscoe è stato costretto al ritiro. Austin Dillon ha inoltre mostrato tutto il suo estro nel salvare la sua N°3 da un impatto quasi certo contro il muretto dei box. La terza caution esce a 30 giri dalla conclusione della gara, quando Aric Almirola, nel tentativo di spingere Erik Jones nella classica manovra di “bump-drafting” usata nei Superspeedway, manda in testacoda il pilota N°43.
Joey Logano non ha potuto far nulla per evitare la trottola impazzita di Erik Jones, ma fortunatamente il contatto non è stato pesante ed entrambi hanno potuto proseguire la loro gara. La gara riparte poco dopo e al 135° passaggio dei 160 previsti il pilota della N°21 del team di Wood Brothers, Harrison Burton, segnala l’arrivo delle prime gocce di pioggia che cadono sul parabrezza.
Nella tornata successiva lo spotter Brett Griffin comunica al suo pilota Justin Haley, pilota della N°31 del team di Kaulig, l’arrivo della pioggia in prossimità del “trioval” e gli dice di non alzare il piede dall’acceleratore per nessun motivo. La bomba d’acqua arriva al 137° giro all’ingresso della prima sopraelevata.
Il gruppo capeggiato in quel momento dal pilota Messicano Daniel Suarez diventa un tritacarne vero e proprio a causa dell’acqua già accumulatasi sull’asfalto. L’impatto peggiore è proprio quello di Suarez, il quale perde completamente il controllo della sua Toyota Camry N°99 del team di Trackhouse e finisce prima sull’apron e poi nel tentativo di ricorreggere la traiettoria sbatte pesantemente contro le “Safer Barrier” poste sull’esterno. Il big-one coinvolge ben 15 auto e nel gruppo di testa solo la vettura di Austin Dillon ne è uscita senza graffi, conquistando di conseguenza la testa della gara prima dell’esposizione della bandiera rossa.
Il mancato intervento della Direzione Gara nell’esporre la caution prima dell’arrivo della pioggia ha scaturito molte polemiche da parte dei piloti come Denny Hamlin, Daniel Suarez, Kevin Harvick e Justin Haley. Dopo quasi 2 ore di stop la gara riparte con Austin Cindric, vincitore della Daytona 500 di quest’anno, che va subito a prendersi la leadership ai danni di Austin Dillon.
Le vetture danneggiate dal big-one contribuiscono allo sgretolarsi del pack, con i primi 4 piloti a scappare via (Cindric, Dillon, Gragson e Reddick). A 3 giri dalla conclusione Austin Dillon effettua una manovra aggressiva (un classico bump&run) nei confronti di Cindric e lo spinge fuori, conquistando così il comando della gara. Reddick ne approfitta per passare sia Noah Gragson, sia Austin Cindric. La doppietta Richard Childress è ormai alla portata e il compito di Tyler Reddick (qualificato ai playoff grazie alle vittorie di Road America e Indianapolis) è quello di fare da scudiero a Austin Dillon (in must-win per l’accesso ai playoff).
Il duo Childress guida saldamente fino alla bandiera scacchi difendendosi dallo slingshot finale di “Austin Cindric, il quale conclude 3°. Martin Truex Jr arriva 8° nonostante i danni ma ciò non gli basta per accedere ai playoffs in quanto Ryan Blaney è riuscito a concludere 15° e un pilota non ancora qualificato ai playoff ha vinto la gara.
Il Round of 16 che costituisce i piloti qualificati ai playoff è ormai al completo. Saranno infatti Elliott, campione della Regular Season già matematicamente a Watkins Glen, Ryan Blaney, Ross Chastain, Joey Logano, Kyle Larson, William Byron, Denny Hamlin, Tyler Reddick, Kevin Harvick, Chase Briscoe, Christopher Bell, Daniel Suarez, Kyle Busch, Alex Bowman, Austin Cindric e Austin Dillon i protagonisti di questa playoff season, che a Darlington prenderà il via Domenica 5 Settembre alle 18 ora locale (Lunedì 6 Settembre a mezzanotte in Italia).