ASZ Insider#126: Nascar Cup Series 2024 Daytona

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

DAYTONA CONSACRA HARRISON BURTON: PRIMO SIGILLO IN CUP SERIES

Il figlio d’arte di Jeff trova la prima victory lane dopo 98 partenze grazie alla spinta finale di un superlativo Retzlaff. Si tratta della 100° affermazione per Wood Brothers.

Si torna a Daytona nel penultimo appuntamento della Regular Season.

QUALIFICHE

Front Row fa onore al proprio nome monopolizzando la prima fila con McDowell in pole, la sua quarta in carriera. 

GRIGLIA DI PARTENZA

1 Michael McDowell Ford 34
2 Todd Gilliland Ford 38
3 Joey Logano Ford 22
4 Ryan Preece Ford 41
5 Josh Berry Ford 4
6 Chase Briscoe Ford 14
7 William Byron Chevrolet 24
8 Austin Cindric Ford 2
9 Kyle Larson Chevrolet 5
10 Chase Elliott Chevrolet 9
11 Kyle Busch Chevrolet 8
12 Brad Keselowski Ford 6
13 Chris Buescher Ford 17
14 Ryan Blaney Ford 12
15 Noah Gragson Ford 10
16 Austin Dillon Chevrolet 3
17 Martin Truex Jr. Toyota 19
18 Bubba Wallace Toyota 23
19 Denny Hamlin Toyota 11
20 Harrison Burton Ford 21
21 Alex Bowman Chevrolet 48
22 Daniel Suarez Chevrolet 99
23 Austin Hill Chevrolet 33
24 Ross Chastain Chevrolet 1
25 Tyler Reddick Toyota 45
26 Ty Gibbs Toyota 54
27 Christopher Bell Toyota 20
28 Daniel Hemric Chevrolet 31
29 Parker Retzlaff Chevrolet 62
30 Zane Smith Chevrolet 71
31 John Hunter Nemechek Toyota 42
32 Shane van Gisbergen Chevrolet 16
33 Cody Ware Ford 15
34 Corey LaJoie Chevrolet 7
35 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
36 Justin Haley Ford 51
37 Carson Hocevar Chevrolet 77
38 B.J. McLeod Chevrolet 78

STAGE 1 (35 giri)

Il poleman originario dell’Arizona decide di partire basso. La formazione di due file rimane mantenuta fino al 6° giro, momento in cui Cindric decide di formare una fila più alta per permettergli di finire nelle posizioni più prestigiose. Le fasi in un perenne three wide vedono diversi cambi di leadership, tra Keselowski, Berry e Byron che passeranno il testimone in un secondo momento a Logano e Gilliland.

Nella top 10 sono presenti tutte le Ford, a loro agio nella filosofia dei superspeedway. Non essendo previste soste, il primo stage prosegue fino alla sua chiusura in un serrato pack racing. 

L’ultimo giro inizia con le prime tre file capeggiate da Logano, su quella più bassa, Keselowski in quella in mezzo e Berry sulla traiettoria più alta. Nel rettilineo opposto Berry può contare su una spinta convinta e prolungata di Buescher. Con tutto l’interno ormai libero, nella percorrenza della seconda sopraelevata, il 33enne del Tennessee scarta sulla traiettoria di Logano, mentre il trenino di Keselowski viene magnetizzato nel centro gruppo.

Il vantaggio di Berry è considerevole e l’alfiere di Stewart Haas Racing viene premiato, mentre Buescher e Logano si giocano la seconda posizione. Il supporto del compagno di squadra Ryan Blaney si rivela cruciale nel confronto e Logano riesce a battere Buescher sulla linea del traguardo, assicurandosi la seconda posizione. 11 cambi di leadership allo sventolare della bandiera a scacchi verde e bianca promettono un prosieguo entusiasmante della Coke 400.

   

TOP 10 STAGE 1

Pilota Numero  Costruttore
1 Josh Berry 4 Ford
2 Joey Logano 22 Ford
3 Chris Buescher 17 Ford
4 Austin Cindric 2 Ford
5 Ryan Blaney 12 Ford
6 Todd Gilliland 38 Ford
7 Brad Keselowski 6 Ford
8 Michael McDowell 34 Ford
9 William Byron 24 Chevrolet
10 Kyle Larson 5 Chevrolet

STAGE 2 (60 giri)

Rimangono momentaneamente fuori LaJoie, McLeod, Truex Jr., Smith, Dillon, Preece, Hemric, Van Gisbergen, Hocevar e Stenhouse Jr, mentre il resto della compagnia rientra per rifornire. Tuttavia, un evento surreale si verifica nella pit-road di Daytona: Denny Hamlin, uscendo dalla piazzola, mette le sue gomme sopra ad una pozzanghera di bioetanolo sulla pit-stall di Suarez, che al contempo sta ultimando il pit-stop.

Il carburante si riversa sul posteriore della Camaro di Suarez e il Messicano prosegue ignaro del pericolo imminente. La Camaro #99 si incendia e il pilota della compagine di Trackhouse rientra in fast-lane con il retrotreno avvolto dalle fiamme. Fortunatamente Suarez abbandona l’auto in tempo senza ustioni seppur con un grande spavento. 

Il secondo stage inizia con la prima fila costituita da Logano e Buescher, con il primo che viene supportato da Cindric con una spinta. Si riforma quasi immediatamente il three wide con Bubba Wallace, ma i piloti non premono a tavoletta per risparmiare carburante, sfruttando anche le varie scie. Al 10° giro del secondo stage, il three wide sembra sfaldarsi, con Wallace che si antepone a Buescher, mentre il trenino centrale viene ancora una volta inghiottito. Nonostante non ci sia ancora l’interesse di andare forte, la prudenza non sembra eccedere.

Nel backstraight, al 60° passaggio, il 25° del secondo stage, Corey LaJoie spinge con inaccuratezza Noah Gragson, il quale perde il controllo e coinvolge diversi piloti del trenino esterno. Chastain viene travolto nell’incidente e si gira, mentre la metà dello schieramento che segue prende azione evasiva a costo di finire in testacoda. Si è sfiorato il Big One, con largo anticipo rispetto a quanto ci si aspettasse: Truex, Gragson, Chastain, Bowman, Gibbs, Hill, LaJoie, Hamlin, Nemechek, Jones, Byron, Elliott, Larson, Hemric, Preece, Blaney, Dillon e Reddick hanno dovuto fare i conti con l’incidente, ma i soli Preece, Hamlin, Gragson ed Elliott sono costretti al ritiro.

Nella prima caution per incidente, tutti i piloti imboccano la corsia dei pit. Chastain, Bowman ed Hemric appesantiscono le loro vetture facendo il pieno di carburante, mentre Buescher è il primo pilota a rientrare in pista. 

La bandiera verde viene data nuovamente al 67° giro e Buescher conferma la sua volontà di rimanere davanti. Si forma una singola fila sull’esterno comandata proprio dal pilota Texano. L’equilibrio della fila esterna viene interrotto da Wallace, che ricrea la fila interna e rimuove Buescher dalla prima posizione. Gli allori del pilota di 23XI durano poco, con la compagine Penske a ricoprire il ruolo di guastafeste. Logano passa in testa grazie a Cindric, mentre Wallace precipita. A -18 dal termine di Stage 2, Cindric, a capo della fila interna, rischia grosso.

Larson, nel trenino esterno di Logano, si sposta improvvisamente sulla linea del pilota dell’Ohio, costretto ad evitare la #5. Cindric si intraversa, ma, con un salvataggio esemplare, è in grado di non girarsi, al contempo scivolando fuori dalla top 20. Il secondo stage continua a riservare sorprese, anche quelle meno belle. Al giro numero 82, il motore della Camaro di SVG esala i suoi ultimi respiri e crea una coltre di fumo impressionante nel rettilineo opposto. Contemporaneamente, sia Erik Jones e sia MTJ bucano e la Nascar non ignora questi episodi. Si finisce sotto caution e il pit-stop viene svolto da Busch, McDowell, Smith, Haley, Dillon, Cindric, Ware, Berry, Nemechek, Gilliland, Gase, Burton, Stenhouse, Hemric, Hill, Briscoe, Hocevar e Bowman.

L’avvio finale del secondo stage avviene sotto l’egida di Larson, che beffa Logano dall’interno. Sebbene vi siano continui rimescolamenti delle posizioni, Larson trattiene il posto al sole nella fila interna. A 2 giri dalla fine arrivano le fasi cruciali che andranno a definire le posizioni al termine di Stage 2; Keselowski è esterno a Larson ed è supportato da Logano. In curva 3-4 la spinta di Logano permette a Keselowski di spodestare Larson, ma si tratta in realtà di un contentino. Keselowski ignora che Logano sia spinto da Blaney e passa sulla traiettoria di Larson, mentre il pilota della #22 avanza.

Il pilota del Michigan, a quel punto, realizza del tranello non appena si transita sotto la bandiera bianca e tenta di ritornare sull’esterno per bloccare l’ex compagno di squadra, anche se è troppo tardi. Rischiando una collisione, il 40enne del Michigan ritorna prontamente sull’interno, ma con molta meno velocità. Logano, dopo aver respinto gli attacchi finali di Blaney e di un irriducibile Keselowski, si aggiudica il secondo stage. 

TOP 10 STAGE 2

Pilota Numero  Costruttore
1 Joey Logano 22 Ford
2 Brad Keselowski 6 Ford
3 Ryan Blaney 12 Ford
4 Kyle Larson 5 Chevrolet
5 Todd Gilliland 38 Ford
6 Justin Haley 51 Ford
7 Kyle Busch 8 Chevrolet
8 William Byron 24 Chevrolet
9 Chris Buescher 17 Ford
10 Bubba Wallace 23 Toyota

STAGE 3 (65 giri)

Chastain, primo dei doppiati, accede al free-pass. La prima fila viene stravolta e il terzo stage parte sotto l’insegna di McDowell, partito dall’esterno con Berry al suo fianco. McDowell spinge e allunga il suo vantaggio sulla fila interna a 5 lunghezze d’auto. Haley e Berry seguono il retrotreno della Mustang #34, mentre Cindric comanda l’interno. Al 118° giro l’ordine si sfalda e Berry comincia a sferrare i primi attacchi su Haley, permettendo a Cindric di spingersi avanti.

Il momentum della fila interna permette a Haley di mangiare la foglia. Il 25enne dell’Indiana scarta prontamente all’interno e si fa pressare da Cindric, passando di conseguenza in testa al gruppo ai danni di McDowell. Ci si prepara al pit-stop finale e si riforma il three-wide in cui emerge ancora Haley sulla fila interna, Nemechek sulla fila centrale, mentre Busch su quella esterna. A 21 giri dalla fine qualcosa va storto; Larson sbaglia la spinta su Nemechek, che pizzica l’anteriore di Haley, perde il controllo e si intraversa nell’infield. La Nascar chiama ancora una volta in causa la caution e tutti i piloti rientrano. 

La bandiera verde viene fatta sventolare nuovamente a 17 giri dalla fine e in prima fila ci sono Keselowski (interno) e Blaney (esterno). Il campione 2012 di RFK però sbaglia e la falsa partenza compiuta gli fa scontare una penalità di pass-through. Si formano di nuovo le canoniche tre file; comandano dal più esterno McDowell, poi Larson e infine Logano. Con l’ultimo rifornimento effettuato, si preme sul gas a tavoletta e gli animi cominciano a scaldarsi.

Ma a 9 giri dal termine si esagera; Cindric spinge McDowell nella prima sopraelevata e gli fa perdere il controllo della Mustang Dark Horse, che trasla sulla traiettoria di Logano, il quale non ha modo di evitarlo. L’impatto è forte; McDowell addirittura spicca il volo e la sua Mustang rischia di rovesciarsi, in una dinamica che ricorda quella di Tony Stewart nel 2012 a Talladega.

McDowell atterra sulle quattro ruote colpendo la Camaro #48 di Bowman, che finisce in testacoda tagliando la pista. La carreggiata è sbarrata e i piloti dietro che non hanno scappatoie finiscono nella mischia. Haley, Logano, McDowell, Blaney e Reddick finiscono la loro giornata nella carneficina, mentre Wallace, Larson, Bowman, Bell, Buescher, Byron e Hill, seppur coinvolti, hanno modo di proseguire.

Cindric ne esce senza un graffio e ne esce anche da leader. Dopo i pit-stop di McLeod, Nemechek, Wallace, Gase, Briscoe, Reddick, LaJoie e Chastain, la bandiera verde viene data al giro 158, a 4 giri dalla fine, in assenza di Overtime. 

Cindric interno e Berry esterno per un finale che, come da prassi a Daytona, si preannuncia incandescente. Nessuno ha il coraggio di formare subito la terza fila e a 2 giri dalla conclusione si arriva in due trenini paralleli. Tutti spingono per effettuare bumpdrafting, ma ancora una volta c’è colui che esagera; Dillon, Bell, Busch e Cindric sulla fila interna si schiacciano a fisarmonica e Cindric perde il controllo appoggiandosi su Berry.

Sia Cindric che Berry finiscono intraversati nell’infield, ma la Mustang #4 di Stewart Haas Racing decolla e si ribalta. L’auto di Berry atterra a ruote per aria, impatta di muso contro le barriere interne e, prima di finire la sua corsa, piroetta sul tettuccio. L’assenza dell’erba, tolta alla vigilia del weekend, impedisce al veicolo di ribaltarsi a più riprese, in una dinamica che sarebbe stata analoga a quella di Preece lo scorso anno. Berry, con gran sollievo, ne esce come nuovo, a seguito di un incidente spettacolare. Viene esposta la bandiera rossa e, oltre a Berry, ci sono i ritiri di Byron e Hill. Anche Jones viene coinvolto, arrampicandosi all’auto di Gilliland, così come Smith, Ware, Hocevar.

La Red Flag che anticipa l’Overtime dura 7 minuti e la prima fila per la ripartenza è inedita in quanto nella prima fila è presente Burton sull’esterno, con al suo fianco Busch. L’inizio del primo dei due giri aggiuntivi è nel segno di Busch, che fa procedere rapidamente il trenino interno. Il campione di Las Vegas, di una macchina avanti rispetto a Burton, si sposta sull’esterno per poi ritornare all’interno con l’inizio del giro finale.

Nemechek tenta di creare una terza fila esterna, ma il pilota della #42 non è abbastanza veloce. Nel rettilineo opposto le gerarchie cambiano, con un coriaceo Retzlaff che spinge la #21 di Burton. Burton si riaffianca a Busch e nel giro di un nulla si ritrova a gestire la leadership. Si arriva nel trioval e Busch spara le sue ultime cartucce, senza tuttavia giocare sporco.

Burton ostruisce ogni portone e il portacolori di Childress Racing si deve arrendere. Harrison Burton, anche nella gioia di papà Jeff nella cabina di commento, ottiene la sua prima affermazione nella massima categoria della Nascar a Daytona. Il successo numero 100 per Wood Brothers Racing porta dunque il nome del primo pilota del nuovo millennio a trionfare in Cup Series. Per il nativo di Huntersville è una rivincita anche in seguito al mancato rinnovo del contratto con WBR, in scadenza a fine 2024.

RISULTATI

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Harrison Burton 21 Ford 164 20 1 40
2 Kyle Busch 8 Chevrolet 164 11 8 39
3 Christopher Bell 20 Toyota 164 27 0 34
4 Cody Ware 15 Ford 164 33 0 33
5 Ty Gibbs 54 Toyota 164 26 0 32
6 Bubba Wallace 23 Toyota 164 18 16 32
7 Parker Retzlaff 62 Chevrolet 164 29 0 0
8 Brad Keselowski 6 Ford 164 12 8 41
9 Daniel Hemric 31 Chevrolet 164 28 0 28
10 Chris Buescher 17 Ford 164 13 10 37
11 Carson Hocevar 77 Chevrolet 164 37 1 26
12 Ross Chastain 1 Chevrolet 164 24 0 25
13 Zane Smith 71 Chevrolet 164 30 0 24
14 Chase Briscoe 14 Ford 164 6 2 23
15 John Hunter Nemechek 42 Toyota 164 31 0 22
16 Alex Bowman 48 Chevrolet 164 21 0 21
17 Erik Jones 43 Toyota 164 40 0 20
18 Austin Cindric 2 Ford 164 8 15 26
19 B.J. McLeod 78 Chevrolet 164 38 0 0
20 Joey Gase 44 Chevrolet 164 39 0 0
21 Kyle Larson 5 Chevrolet 163 9 5 24
22 Austin Dillon 3 Chevrolet 162 16 0 15
23 Todd Gilliland 38 Ford 162 2 5 25
24 Martin Truex Jr. 19 Toyota 161 17 0 13
25 Austin Hill 33 Chevrolet 159 23 0 0
26 Josh Berry 4 Ford 158 5 9 21
27 William Byron 24 Chevrolet 158 7 1 15
28 Tyler Reddick 45 Toyota 156 25 0 9
29 Ryan Blaney 12 Ford 154 14 0 23
30 Michael McDowell 34 Ford 151 1 26 10
31 Joey Logano 22 Ford 151 3 34 25
32 Justin Haley 51 Ford 151 36 21 10
33 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 151 35 2 4
34 Corey LaJoie 7 Chevrolet 132 34 0 3
35 Shane van Gisbergen 16 Chevrolet 80 32 0 0
36 Chase Elliott 9 Chevrolet 61 10 0 1
37 Noah Gragson 10 Ford 59 15 0 1

L’appuntamento di chiusura della Regular Season si svolgerà a Darlington, pista che ha ricompensato Keselowski in questa primavera. La partenza, alle ore nostrane, avverrà Domenica 25 Agosto alle 22.

Scritto da Mark Bruno

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