ASZ Insider#124: Nascar Cup Series 2024 Michigan

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

REDDICK VINCE NEL RICORDO DI SCOTT BLOOMQUIST

Tra intemperie metereologiche e incidenti spettacolari, il 28enne californiano la spunta per la seconda volta, dedicando il suo successo alla leggenda delle gare su sterrato.

L’intermediate più veloce del calendario della Nascar Cup Series è pronto ad ospitare il terzultimo appuntamento della Regular Season. 

QUALIFICHE

Il maltempo mette già a dura prova l’evento. Le qualifiche vengono cancellate e Hamlin e Reddick ottengono la prima fila. 

GRIGLIA DI PARTENZA

Pilota Marchio Auto
1 Denny Hamlin Toyota 11
2 Tyler Reddick Toyota 45
3 Christopher Bell Toyota 20
4 Kyle Larson Chevrolet 5
5 Bubba Wallace Toyota 23
6 Chase Elliott Chevrolet 9
7 Ross Chastain Chevrolet 1
8 Ryan Blaney Ford 12
9 William Byron Chevrolet 24
10 Austin Dillon Chevrolet 3
11 Carson Hocevar Chevrolet 77
12 Daniel Suarez Chevrolet 99
13 Kyle Busch Chevrolet 8
14 Joey Logano Ford 22
15 Brad Keselowski Ford 6
16 Josh Berry Ford 4
17 Michael McDowell Ford 34
18 Chris Buescher Ford 17
19 Ty Gibbs Toyota 54
20 Todd Gilliland Ford 38
21 Chase Briscoe Ford 14
22 Alex Bowman Chevrolet 48
23 Austin Cindric Ford 2
24 Martin Truex Jr. Toyota 19
25 Noah Gragson Ford 10
26 Ryan Preece Ford 41
27 Zane Smith Chevrolet 71
28 Erik Jones Toyota 43
29 Justin Haley Ford 51
30 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
31 Corey LaJoie Chevrolet 7
32 Daniel Hemric Chevrolet 31
33 John Hunter Nemechek Toyota 42
34 Harrison Burton Ford 21
35 AJ Allmendinger Chevrolet 16
36 Cody Ware Ford 15
1 Denny Hamlin Toyota 11

STAGE 1 (45 giri)

Gli scrosci di pioggia che si abbattono sul circuito impediscono la partenza alle 2.37 del pomeriggio locali. Solo il tempo di scendere in pista per i giri di riscaldamento e l’esposizione della bandiera rossa costringe il plotone ad imboccare la pit road. I jet-dryers, dopo neanche 20 minuti, entrano in azione per asciugare la pista, ma i continui seppur leggeri scrosci di pioggia costringono ad un’attesa di 2 ore e 11 minuti prima di riaccensione dei motori. Secondo i radar, la tregua dovrebbe perdurare per l’intera lunghezza del primo stage, prima dell’approccio di una seconda tempesta ancora più importante. 

La prima bandiera verde dell’evento sventola alle 4:55, con Reddick all’interno e Hamlin al suo lato destro. Lo spunto migliore è di Kyle Larson, che, nell’inserimento alla 3° curva, riesce ad arpionare la prima posizione, mentre Reddick riesce a mettersi alle spalle Hamlin. Il portacolori di Joe Gibbs Racing e owner di 23XI però risponde “al suo impiegato” all’inizio del 3° giro e grazie ad una frenata calibrata alla perfezione si mette a caccia del capoclassifica.

Le scaramucce davanti si fermano, mentre nelle posizioni di rincalzo Truex tenta di guadagnare il maggior numero di posizioni, essendo partito solamente in 24° posizione. Al 12° giro MTJ è 16°, ma nel tentativo di attaccare Keselowski nel front-straight si rischia il primo incidente. Mentre il pilota di casa di RFK cerca di dare fastidio a Logano, Truex trova l’opportunità di infilarsi sull’esterno sfruttando il risucchio aerodinamico della #22.

Keselowski, con le stesse intenzioni del pilota del New Jersey, copre tardivamente la traiettoria, e il pilota della #19 è costretto ad alzare il piede. All’inizio del 24° giro si riaccende anche la lotta per la leadership, in quanto Hamlin è riuscito a ricucire ulteriormente il gap che lo separa da Larson. Inoltre, ad aggiungere pepe alla top 5 c’è Wallace, che riesce sia a scavalcare Bell, sia Elliott, portandosi a ridosso del compagno di squadra.

A smuovere ulteriormente il trenino c’è Josh Berry, che, in qualità di doppiato, riporta problemi di eccessivo sottosterzo che l’hanno fatto precipitare in ultima posizione. La presenza di Berry costringe Larson a prendere azione evasiva e a perdere tempo ulteriore nei confronti di un Hamlin sempre più affamato. Hamlin, dopo numerosi colpi sparati a vuoto, fatica a passare il suo acerrimo rivale, ma al giro 35° c’è l’ingaggio definitivo.

Larson adotta una traiettoria eccessivamente profonda in curva 3 e per Hamlin si materializza la possibilità di affiancarlo. I due non sono gli unici affiancati nel rettilineo del traguardo. Dopo aver passato il compagno di squadra Reddick e grazie ad un’uscita mostruosa, Wallace sfrutta l’interno della carreggiata per prendersi due piccioni con una fava. Wallace ottiene di prepotenza il comando della gara, mentre Larson perde il confronto con Hamlin alla conclusione del backstraight. Il treno vede una nuova locomotiva, ma l’assegnazione delle posizioni non è definitivo.

Hamlin rimane attaccato a Wallace, mentre Reddick tormenta Larson. A 8 giri dalla fine, Hamlin contrattacca Wallace, ma senza successo. L’uscita da curva 3 è cruciale, ma Hamlin, a causa dell’aria sporca, finisce per sottosterzare. Il veterano della Florida riesce ad evitare il muro esterno ma pagando il prezzo di un testacoda nell’infield grass.

L’errore di Hamlin fa uscire la caution. Josh Berry, l’unico doppiato, è il lucky dog. La fast-lane viene imboccata da quasi tutti i piloti che decidono di sacrificare il primo stage in favore del prosieguo della gara, mentre coloro che rimangono fuori per la contesa delle posizioni più privilegiate sono Blaney, Byron, Buescher, Suarez, Keselowski, Gibbs e Burton. La prima fila è di Blaney e Byron, mentre Elliott è il primo dei piloti tra quelli che si sono fermati. 

3 giri a disposizione: Blaney scatta perfettamente, con Byron che, d’altro canto, viene aggirato da Buescher. Elliott, dall’8° posizione, sale in 4° alla conclusione del giro di ripartenza mettendosi come terzo incomodo nella lotta tra Buescher e Byron, che, nel frattempo non si è arreso. Elliott passa entrambi, mentre Byron piega Buescher.

Il giro finale del primo stage non è privo di lotte serrate, con Truex che rifila un bumpdraft da cineteca a Bowman (10°). Bowman viene spinto su una traiettoria ostruita dalle auto della compagine di Trackhouse, mentre Truex, grazie alla scia, sfrutta l’enorme spazio all’interno. Con Blaney che vince in scioltezza Stage 1, il confronto nelle ultime posizioni della top 10 culmina con un photofinish strepitoso tra Truex, Bowman e Chastain, nell’ordine di arrivo. 

TOP 10 STAGE 1

Pilota Costruttore Numero 
1 Ryan Blaney Ford 12
2 Chase Elliott Chevrolet 9
3 William Byron Chevrolet 24
4 Bubba Wallace Toyota 23
5 Chris Buescher Ford 17
6 Kyle Busch Chevrolet 8
7 Brad Keselowski Ford 6
8 Martin Truex Jr. Toyota 19
9 Ross Chastain Chevrolet 1
10 Alex Bowman Chevrolet 48

STAGE 2 (65 giri)

I piloti che non si sono fermati, in aggiunta a Smith, Hocevar, Haley, Dillon, Burton, Jones e Berry rientrano per le soste. Il cielo di Brookylin si annuvola ulteriormente e la seconda perturbazione da Nord termina la giornata. I giochi vengono rimandati al lunedì successivo, con la ripartenza prefissata alle 11:05 locali. 

Il lunedì a Brooklyn è nuvoloso e ventoso, però non sono previste precipitazioni. Dopo le soste effettuate nella giornata di domenica, la leadership appartiene ad Elliott, con Busch ad accompagnarlo in prima fila. La partenza è di quelle accese; Elliott scappa via, ma dietro si forma un 4-wide con Reddick, Bowman, Chastain e Briscoe. La formazione rimane tale dalla prima sopraelevata al backstraight, ma la linea esterna si rivela come quella più rapida. Briscoe cattura la 5° posizione, mentre Larson ne approfitta sfruttando la scia del pilota #14. Chastain viene graziato da un bumpdraft di Logano, mentre Bowman e Reddick scivolano più indietro. Il primo giro termina con Elliott, Busch, Wallace e Briscoe nelle prime 5 posizioni, ma la top 5 vede altre rivoluzioni al secondo passaggio.

Busch tenta di infilzare Elliott sull’interno, mentre Wallace scavalca Truex. Al giro successivo Busch tenta un nuovo attacca su Elliott in curva 1, ma invano. In curva 3 il pilota di Las Vegas insiste e stavolta il sorpasso ha successo. Al giro 59 (il 14° del secondo stage), Briscoe riesce a balzare in terza posizione, ma Wallace risponde prontamente nel rettilineo del traguardo riottenendo ciò che aveva perso. Anche Truex risponde a tono al pilota della compagine tramontante di SHR ripassandolo per la 4° posizione. Truex non si accontenta e al giro 61 affianca Wallace, permettendo però a Briscoe di rimettersi in gioco.

L’eccessiva aggressività di Briscoe sul lungo termine non paga e alla fine del giro 62 il nativo dell’Indiana si tira fuori dalla top 5, lasciandola in pasto a Larson. Alla 66° tornata Truex si mostra in gran forma; dapprima aggira Elliott in curva 1-2, mentre in curva 3-4 riesce a prendersi la prima posizione ai danni dell’ex-compagno di squadra Kyle Busch.

Il bicampione del Nevada crolla anche al cospetto di Elliott, che, al giro successivo, artiglia la seconda posizione. Busch, prima delle soste, precipita in 5° posizione, lasciando strada a Wallace e Larson. La gara continua a mantenere ritmi molto alti e proprio al giro 81 Cindric rischia di porre fine alla sua gara strisciando nel muretto di curva 3. Arrivano le prime soste, con Wallace che è il primo tra i piloti in top 10 a fermarsi. Segue Larson al giro successivo ed Elliott ancora dopo, mentre Busch e Byron rientrano all’unisono al giro 91.

Truex mantiene la testa della gara fino al giro 92 e la finestra dei pit-stop emana il suo verdetto. Larson passa Truex e diventa virtualmente il nuovo leader della gara. L’ultimo pilota di rilevanza a fermarsi è Blaney, proprio alla half-way home della gara. Larson prende ufficialmente il comando della corsa, ma Truex è francobollato al retrotreno della #5. Al giro 107 Truex affonda il colpo all’interno, ma la velocità non è bastevole. Il secondo attacco non arriva nemmeno, non solo perché Truex ha perso terreno, ma anche perché in pista accadono quasi in contemporanea tre cedimenti che neutralizzano la gara.

La prima foratura è quella di Todd Gilliland, la seconda colpisce Joey Logano e infine, ad essere tradito da uno pneumatico è AJ Allmendinger. Tutti e tre bucano la posteriore destra, che in un circuito veloce e con banking modesto come quello di Brookylin, è la gomma più sollecitata. Hamlin, che dall’inizio del secondo stage lamenta una vettura nervosa, si ritrova come primo dei doppiati, procurandosi di conseguenza al free pass.

Nonostante la recente chiusura della finestra, rientrano quasi tutti, con le eccezioni di Chastain, Busch, Gibbs, Keselowski, Dillon, Ware e Berry. Nella piazzola della #21 si sfiora il disastro, con Burton che rientra intraversandosi. Byron, Truex, Blaney e Jones sostituiscono due gomme in favore della track-position, mentre la restante fetta del gruppo cambia tutte le gomme. 

La gara riprende con la prima fila occupata da Chastain (esterno) e Busch (interno), ma il giro di ripartenza terminerà ancora sotto bandiera gialla. Larson perde il controllo del suo mezzo e scatena un incidente multiplo che coinvolge Wallace, Bell, Gilliland, Buescher, Logano e Briscoe. Si “salvano” solo Briscoe, Buescher e Wallace, che però ne escono con più di qualche ammaccatura. Con Stage 2 che finisce sotto bandiera gialla, Kyle Busch ottiene la sua prima stage win del 2024, con Chastain in seconda posizione. 

TOP 10 STAGE 2

Pilota Costruttore Numero 
1 Kyle Busch Chevrolet 8
2 Ross Chastain Chevrolet 1
3 Ty Gibbs Toyota 54
4 William Byron Chevrolet 24
5 Austin Dillon Chevrolet 3
6 Brad Keselowski Ford 6
7 Martin Truex Jr. Toyota 19
8 Erik Jones Toyota 43
9 Cody Ware Ford 15
10 Ryan Blaney Ford 12

STAGE 3 (170 giri)

Busch e Gibbs sono gli unici che rimangono fuori, mentre il confronto in pit-road viene vinto dalla pit-crew #24. Byron, alla choose rule, prende l’interno, mentre Gibbs preferisce accodarsi a Busch per sfruttargli la scia. 

La partenza del terzo stage vede il confronto fra Busch e Byron, mentre alle loro spalle Gibbs, Keselowski, Blaney e Dillon battagliano. All’inizio del secondo giro Byron sbaraglia Busch, mentre Gibbs archivia il terzo posto. Il pilota della #54 riesce anche a passare Busch, non trovandosi più ostacoli a separarlo dal pilota di Charlotte. Keselowski, a sua volta, sale in terza posizione, mentre la 6° posizione è contesa fra Elliott e Dillon.

Il vincitore di Richmond, il cui successo non è stato ritenuto valido per l’accesso ai playoff, perde il confronto con il campione 2020 e, in un secondo momento, viene passato da Truex e Reddick al giro 136. Gibbs continua ad inseguire Byron senza trovare la possibilità di sorpassarlo, ma al giro 136 la gara viene interrotta da un brutto incidente di LaJoie. Dopo aver sperimentato il cappottamento a Talladega in questa stagione, il 32enne della Carolina del Nord si ritrova di nuovo a testa in giù dopo aver perso il controllo della sua Camaro in un confronto con Gragson nel rettilineo opposto.

Il forte vento che soffia di coda in quel punto non permette ai roof flaps di eseguire il loro lavoro in maniera efficace, agevolando di conseguenza il decollo della Camaro di Spire Motorsports. Fortunatamente l’auto atterra sulle quattro ruote e LaJoie esce dal mezzo senza conseguenze. Nella gara dell’Xfinity, sempre a causa del vento forte, si è assistito ad un incidente analogo che ha visto la vettura #28 di RSS Racing guidata da Kyle Sieg ribaltarsi nel corso dell’ultimo giro, con la differenza che in quel caso i roof flaps non si sono neanche spalancati. 

Nel corso della caution, Byron, Gibbs, Berry, Blaney, Elliott, Reddick e Bowman rimangono fuori e la prima fila è costituita da Byron sulla traiettoria alta e Gibbs su quella bassa. Byron scatta a dovere, ma Elliott è ancora più reattivo, guadagnandosi la prima posizione già dopo curva 2. Keselowski mostra la sua forma passando sia Gibbs, al via, sia Byron 3 giri dopo.

Le prime soste arrivano al giro 153 con Byron (5° prima delle soste), mentre Truex si ferma al giro 156 dalla 6° posizione. Al giro 160° arrivano i pit-stop di Gibbs e Keselowski, con quest’ultimo che riesce ad affiancarsi al pilota #54 nella corsia di entrata alla fast-lane, calibrando al meglio la staccata. Il pit-stop di Elliott arriva al 161° e alla chiusura del ciclo dei primi, Byron si antepone al compagno di squadra. Alcuni piloti allungano lo stint, come Kyle Busch, che prosegue fino al giro 166, o Suarez, che prosegue fino al giro 174.

L’ultima sosta è quella di Josh Berry, che si ferma al giro 188 consegnando la leadership a Byron. Il finale di gara si prospetta tranquillo, ma Truex, al 194° giro, si intraversa sfiorando il muro e la Nascar decide di sospendere le ostilità. 

È pronto il primo Overtime: si fermano Truex, Preece, Gragson, Hemric, Ware, Haley, Cindric, McDowell, Buescher e Berry. McDowell esce per primo dalla fast-lane sostituendo due gomme. La top 6 alla partenza dell’Overtime è costituita da Reddick (esterno), affiancato da Byron, poi Gibbs, Keselowski, Busch e Blaney. Al segnale del drappo verde, Keselowski spinge Byron, che ha un ingresso ottimale al primo curvone, ma l’uscita del pilota della #24 è pessima.

Reddick guadagna velocità e tenta di piegare le fievoli resistenze di Byron. Nel mucchio selvaggio le auto rimbalzano fra di loro, con Bowman che finisce a muro e Chastain che viene fatto girare da Stenhouse rischiando di spiccare il volo. Anche stavolta viene fatta uscire la caution, considerando il marasma avvenuto nel backstraight. Dillon e Bowman imboccano la pit-road a causa della scarsità di bioetanolo nel serbatoio, mentre Byron ha il quantitativo giusto per finire la gara in assenza di altri overtime. 

Il pilota della Camaro schierata da Hendrick Motorsport è ancora in testa, poi Reddick e Keselowski, che parte dalla 2° fila con le intenzioni di spezzare quella maledizione che non l’ha mai visto vincitore della gara di casa. Byron stavolta è esterno, mentre Reddick è sulla linea più bassa. Il pilota della #45 guadagna celermente la testa della gara, mentre Gibbs segue la traiettoria del californiano.

Byron riesce a tenere botta al giovane pilota di Joe Gibbs Racing, mentre Busch si sbarazza sia di Elliott che di Keselowski per prendersi la 4° posizione. L’ultimo giro inizia con un tandem solido costituito da Reddick, Byron e Gibbs, mentre nelle retrovie Blaney ed Elliott, due contendenti importanti per il titolo della Regular Season, finiscono a contatto e vengono calamitati nel centro gruppo. Il tutto mentre Reddick si avvia alla conquista della sua 2° vittoria stagionale, la 7° in carriera. In aggiunta, il portabandiera di 23XI soffia la testa della Regular Season a Chase Elliott, adesso a 10 lunghezze di svantaggio. 

Reddick dedica la vittoria in Michigan a Scott Bloomquist, leggenda delle Late Model recentemente scomparsa e grande mentore dello stesso Tyler. 

RISULTATI

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Tyler Reddick 45 Toyota 206 2 15 40
2 William Byron 24 Chevrolet 206 9 20 50
3 Ty Gibbs 54 Toyota 206 19 2 42
4 Kyle Busch 8 Chevrolet 206 13 24 48
5 Brad Keselowski 6 Ford 206 15 2 41
6 Chris Buescher 17 Ford 206 18 0 37
7 Zane Smith 71 Chevrolet 206 27 0 30
8 Daniel Suarez 99 Chevrolet 206 12 7 29
9 Denny Hamlin 11 Toyota 206 1 0 28
10 Carson Hocevar 77 Chevrolet 206 11 3 27
11 Ryan Preece 41 Ford 206 26 0 26
12 Noah Gragson 10 Ford 206 25 0 25
13 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 206 30 2 24
14 Harrison Burton 21 Ford 206 34 5 23
15 Chase Elliott 9 Chevrolet 206 6 29 31
16 Erik Jones 43 Toyota 206 28 0 24
17 Austin Dillon 3 Chevrolet 206 10 0 26
18 Ryan Blaney 12 Ford 206 8 15 30
19 Michael McDowell 34 Ford 206 17 0 18
20 Justin Haley 51 Ford 206 29 0 17
21 Cody Ware 15 Ford 206 36 0 18
22 Josh Berry 4 Ford 206 16 4 15
23 Daniel Hemric 31 Chevrolet 206 32 0 14
24 Martin Truex Jr. 19 Toyota 206 24 28 20
25 Ross Chastain 1 Chevrolet 205 7 4 22
26 Bubba Wallace 23 Toyota 205 5 5 18
27 Alex Bowman 48 Chevrolet 205 22 0 12
28 Austin Cindric 2 Ford 204 23 0 9
29 John Hunter Nemechek 42 Toyota 202 33 0 8
30 AJ Allmendinger 16 Chevrolet 200 35 0 0
31 Chase Briscoe 14 Ford 157 21 0 6
32 Corey LaJoie 7 Chevrolet 135 31 0 5
33 Joey Logano 22 Ford 117 14 0 4
34 Kyle Larson 5 Chevrolet 115 4 41 3
35 Christopher Bell 20 Toyota 115 3 0 2
36 Todd Gilliland 38 Ford 114 20 0 1
1 Tyler Reddick 45 Toyota 206 2 15 40

La velocità continua a farla da padrona in Nascar. Dal Michigan ci si sposterà a Daytona, per la Coke 400, che ospiterà il penultimo appuntamento della Regular Season. Partenza prevista per l’1:30. 

Scritto da Mark Bruno.