ASZ Insider#121: Nascar Cup Series 2024 Virginia

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Da tutta la redazione di ASZ Magazine, un augurio di BUON Ferragosto! Buona lettura!

AUSTIN DILLON VINCE IN UN MARE DI POLEMICHE

Il 34enne della Nord Carolina trionfa con un bump and run ai danni di uno scontentissimo Logano e un contatto con Hamlin.

Dopo la pausa olimpica di 2 settimane, la Nascar torna in azione tornando sul catino della Virginia. Si tratta della prima volta in cui una gara ufficiale del calendario Nascar vedrà in azione due mescole differenti: 

  • 6 treni di gomme Prime, che sono meno prestazionali ma più durevoli
  • 2 treni di gomme Option, che garantiscono maggior grip ma si usurano più velocemente

Le due mescole sono già state testate nella All-Star Race a North Wilkersboro, con la vittoria ottenuta da Joey Logano. 

QUALIFICHE

La prima fila è marchiata dal team di Joe Gibbs. Hamlin porta a casa la 43° pole position, mentre Truex Jr riesce a classificarsi secondo. 

GRIGLIA DI PARTENZA

Pilota Marchio Auto
1 Denny Hamlin Toyota 11
2 Martin Truex Jr. Toyota 19
3 Josh Berry Ford 4
4 Chase Elliott Chevrolet 9
5 Christopher Bell Toyota 20
6 Austin Dillon Chevrolet 3
7 Chris Buescher Ford 17
8 Bubba Wallace Toyota 23
9 Joey Logano Ford 22
10 Tyler Reddick Toyota 45
11 Ryan Blaney Ford 12
12 Kyle Busch Chevrolet 8
13 William Byron Chevrolet 24
14 Ty Gibbs Toyota 54
15 Kyle Larson Chevrolet 5
16 Noah Gragson Ford 10
17 Alex Bowman Chevrolet 48
18 Austin Cindric Ford 2
19 Carson Hocevar Chevrolet 77
20 Zane Smith Chevrolet 71
21 Daniel Suarez Chevrolet 99
22 Ross Chastain Chevrolet 1
23 Todd Gilliland Ford 38
24 Corey LaJoie Chevrolet 7
25 Chase Briscoe Ford 14
26 Ryan Preece Ford 41
27 Erik Jones Toyota 43
28 Michael McDowell Ford 34
29 Brad Keselowski Ford 6
30 Ty Dillon Chevrolet 16
31 Harrison Burton Ford 21
32 Daniel Hemric Chevrolet 31
33 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
34 Riley Herbst Ford 15
35 John Hunter Nemechek Toyota 42
36 Justin Haley Ford 51
37 Parker Retzlaff Ford 66

STAGE 1 (70 giri)

Il primo stage parte all’insegna dell’utilizzo delle gomme Prime. Truex Jr scatta a fionda e per tutto l’arco del primo giro tiene botta a Hamlin. Tuttavia, Hamlin padroneggia perfettamente l’interno e all’inizio del secondo giro è ancora lui in testa. Berry mantiene il terzo posto, mentre Bell riesce a passare Elliott, che, nei giri successivi, viene scavalcato anche da Wallace e Logano. La partenza del pilota del Connecticut è ottimale grazie al doppio sorpasso effettuato ai danni di Buescher e Dillon all’interno del secondo curvone. Arrivati al 18° giro, Berry viene passato in scioltezza da Bell all’esterno di curva 1, con il pilota del Sooner State capace di tenere un ritmo molto competitivo. 

Berry fatica nella gestione delle gomme e Logano si mostra lesto ad approfittarne nella stessa maniera, salendo di conseguenza in 4° posizione. All’inizio del giro 31, il pilota proveniente dal Tennessee della #4 viene attaccato anche da Wallace, con quest’ultimo che innesca una battaglia particolarmente combattuta. Wallace si inserisce all’interno del primo curvone, ma Berry mantiene alti i toni incrociando le traiettorie nel rettilineo opposto e conservando la top 5. Wallace insiste al giro successivo provando nuovamente ad intromettersi all’interno, ma ancora una volta Berry gli chiude la porta in faccia.

Al 33° giro Berry riconosce la superiorità di Wallace, con quest’ultimo che decide di sorpassare all’esterno il portacolori di Stewart Haas Racing. I confronti non finiscono qui, siccome Bell, al giro 35, riesce a sbarazzarsi facilmente di un Truex in calo. Alla 40° tornata la leadership di Hamlin non sembra più essere così sicura, con Bell intenzionato a spodestare il veterano di Tampa.

Dopo 4 giri di inseguimento ravvicinato, Bell concretizza il primo attacco al secondo curvone. Bell non compie il sorpasso dopo aver fatto traslare eccessivamente il posteriore in uscita curva, ma non getta la spugna. La battaglia infiamma nel bel mezzo del traffico dei doppiati, e, al 46° giro, Bell affianca Hamlin completando il sorpasso. Truex, approfittando del traffico e della lotta tra i suoi due compagni di squadra, riesce addirittura ad ingaggiare Hamlin alla tornata successiva passandolo. Hamlin non è dell’idea e contrattacca subito, riportandosi secondo.

Bell accumula un distacco di quasi 2 secondi, ma non senza qualche brivido vissuto al giro 59 in compagnia del doppiato Justin Haley. Il pilota di Rick Ware Racing patisce il sottosterzo e, proprio con il doppiaggio in atto, collide con la fiancata della #20, che rischia di finire in testacoda. Christopher Bell, quindi, decide di prendersela più con calma con i doppiaggi, rimanendo alle spalle di Gragson fino alla bandiera a scacchi verde e bianca, che lo incorona vincitore del primo stage. 

TOP 10 STAGE 1

Pilota Costruttore Numero 
1 Christopher Bell Toyota 20
2 Denny Hamlin Toyota 11
3 Martin Truex Jr. Toyota 19
4 Joey Logano Ford 22
5 Bubba Wallace Toyota 23
6 Chase Elliott Chevrolet 9
7 Austin Dillon Chevrolet 3
8 Chris Buescher Ford 17
9 Tyler Reddick Toyota 45
10 Josh Berry Ford 4

STAGE 2 (150 giri)

Tutti montano un secondo treno di gomme Prime eccezion fatta per Suarez e McDowell, che montano gomme Option. Nel caos delle soste Bell, uscendo dalla piazzola, prende in pieno Jones, che si intraversa nella sua stessa piazzola e rischia di colpire i suoi meccanici. Bell ha l’onore di partire davanti, anche se con danni lievi sul muso. 

Bell riparte dall’interno, seguito da Hamlin, Truex e Logano. I primi giri del secondo stage sono all’insegna di due spettacolari confronti proprio tra le coppie Bell-Hamlin e Truex-Logano, che procedono affiancati, il tutto mentre Suarez divora posizioni su posizioni grazie all’utilizzo della gomma Option. Dopo ben 5 giri accompagnati per mano, Hamlin riesce a prendersi la testa della gara ai danni di Bell , mentre pochi metri dopo Truex si arrende a Logano.

Daniel Suarez, nel giro 6 tornate guadagna ben 10 posizioni e la differenza tra Option e Prime nel breve termine è abissale. Al 91° giro Suarez guadagna la seconda posizione alle spese di Bell, mentre 2 giri dopo passa pure Hamlin per la testa della gara.  McDowell, ossia l’altro pilota con gomma Option, sale 15° dopo essere partito ultimo tra i piloti del giro di testa (era Lucky Dog alla fine del primo stage).

Al giro 122, prima del drop della morbida, Suarez mette la freccia a sinistra e imbocca la pit road per cambiare gomme.  Non è però lui ad inaugurare la tyre window, con Bell, Briscoe e Burton che anticipano i giochi nonostante abbiano montato una gomma Prime. A seguito delle soste, Bell riesce ad anteporsi a Suarez per la testa della gara. Per lo stint finale del secondo stage Austin Cindric, Josh Berry, Chase Briscoe, Harrison Burton, Daniel Hemric, Todd Gilliland, Ryan Preece, Erik Jones, Zane Smith montano la Option, mentre Kyle Larson, Tyler Reddick e Brad Keselowski allungano il proprio stint.

Reddick si ferma al 148°, Larson effettua il pit-stop al giro 149 mentre Keselowski chiude la finestra delle soste, con tutti e tre che montano ancora le Prime. L’apertura della seconda finestra per chi ha già effettuato la sosta non è lontana e i primi a fermarsi sono coloro che hanno montato gomme Option. Anche Truex, ancora con le gomme più dure della gamma, rientra, ma il suo pit-stop, al giro numero 170, si rivela disastroso; i meccanici abbassano la macchina ancora prima che venisse montata la posteriore destra e la Camry deve essere immediatamente risollevata, facendo spendere tempo prezioso al pilota del New Jersey. (19 secondi di pit-stop).

Nel secondo valzer delle soste, con i soli Busch e Buescher a montare le Option, trionfa Suarez, che ritorna al comando della gara. Il messicano di Trackhouse non deve affrontare intemperie e il secondo stage è suo (non vinceva uno stage dal 2022). Per la 10° posizione Elliott e Truex lottano duramente e il campione della Georgia di Hendrick Motorsport riesce a spuntarla con una manovra poco apprezzata da MTJ. E difatti a caution post-stage in auge, Truex fa capire all’avversario la sua disapprovazione rifilandogli una tamponata. 

TOP 10 STAGE 2

Pilota Costruttore Numero 
1 Daniel Suarez Chevrolet 99
2 Christopher Bell Toyota 20
3 Denny Hamlin Toyota 11
4 Joey Logano Ford 22
5 Austin Dillon Chevrolet 3
6 Michael McDowell Ford 34
7 Tyler Reddick Toyota 45
8 Bubba Wallace Toyota 23
9 Carson Hocevar Chevrolet 77
10 Chase Elliott Chevrolet 9

STAGE 3 (170 giri)

La notte è calata e l’ultimo stage parte con il gruppo capeggiato da Bell e Suarez. I pit-stop hanno infatti visto la pit-crew di Bell più svelta di quella del vincitore di Atlanta. Un episodio curioso riguarda Kyle Busch, che, dopo essersi fratturato il polso a Indianapolis, allenta la fascia con delle forbici fornitegli dalla crew mentre procede con la sua Camaro. Tutti i piloti della top 20 montano gomma Option, eccezion fatta per Suarez, Busch e Preece, che avevano utilizzato un treno delle stesse nel secondo stage. 

Bell sfrutta il grip della gomma morbida e parte decisamente più forte rispetto a Suarez, che viene rapidamente risucchiato dalla concorrenza. Non sembra solo un problema della gomma, considerando che tra coloro che lo passano spicca Kyle Busch, anche lui con gomme dure. La top 5 è di conseguenza costituita da Bell, seguito da Logano, Hamlin, Reddick e un vivace Dillon. Al giro 249 si palesano ancora una volta i problemi di affidabilità in casa Joe Gibbs Racing, stavolta con Martin Truex Jr, tradito dal proprio motore e costretto al ritiro.

Non molto più tardi, al giro 276, arrivano le prime soste con Nemechek e Burton, mentre Larson si ferma 2 giri dopo. La scelta di montare gomme dure è all’unanimità nelle posizioni di testa. Bell, autore di una gara positiva, incappa in una penalità di speeding e lascia la testa in eredità a Daniel Suarez, che deve ancora fermarsi, e la leadership virtuale a Hamlin. Gli approvvigionamenti sulla #99 arrivano al giro 293 e questo permette ad Hamlin di avere strada spianata. O forse no, considerando un ritmo sorprendentemente veloce da parte di Dillon, in grado di ricucire nel secondo stint il divario con la #11 così tanto da lasciare presagi di una battaglia per la prima posizione.

Hamlin evita subito il confronto e, con la seconda finestra all’attivo, viene richiamato al giro 233 ancora montando gomma dura. Dillon risponde al giro successivo, ma il nipote di Richard Childress non solo non riesce a passare Hamlin, ma viene anche passato da Logano. Quest’ultimo non rimane davanti a Dillon per molto e il pilota della #3 scavalca il campione del Connecticut 2 giri dopo. La regia butta anche un occhio su Blaney, alle prese con uno stint più lungo del previsto, con l’obiettivo di montare la Option e arrivare con la stessa alla bandiera a scacchi.

Il pilota dell’Ohio rientra al giro 253 ed esegue la strategia. Suarez è della stessa linea di pensiero e monta l’ultimo treno di gomme morbide a disposizione al giro 360, rientrando davanti a Blaney. A 34 giri dalla fine, Dillon è incollato ad Hamlin e, dopo aver subito lo “sdoppiaggio” di Suarez, che ritorna in maniera minacciosa nel giro del leader, affonda il colpo. Dopo un primo tentativo fallimentare a -30, arriva il colpo decisivo al passaggio successivo.

Ad ormai 2 giri dalla fine, con Dillon in testa e Suarez 6° con gomme morbide, arriva la prima neutralizzazione, in una gara fino ad ora scarna di caution. Dillon vede in prima persona Ricky Stenhouse Jr speronare Ryan Preece, con il primo ad aver la peggio in termini di danni, mentre il secondo a rendersi protagonista di un 360° pirotecnico.

Il pilota della #41, con un controllo magistrale del mezzo, riesce a non colpire le barriere. Stenhouse, dal canto suo, deve uscire dal mezzo, con danni evidenti sulla fiancata destra. La concorrenza monta gomma Option, eccezion fatta per Suarez, Bell, McDowell e Berry, che ritornano sulle Prime dopo aver adoperato tutte le gomme morbide rimanenti. 

È overtime: in prima fila ci sono un Dillon in gran spolvero affiancato ad un affamato Logano, mentre Hamlin, vincitore qui a Richmond in questa primavera, parte alle spalle del pilota #3, con un determinato Reddick al suo fianco destro. All’inserimento delle marce più basse, Logano esegue una partenza da pelle d’oca, riuscendo a portare tanta velocità al primo curvone e a togliere le vernici alla #3. Il bicampione Penske riesce ad allungare il suo vantaggio anche con l’inizio dell’ultimo giro, mentre Dillon, Hamlin e le 23XI rincorrono.

Il vantaggio di Joey è solido e quasi cementato, ma all’ultimo curvone tutto cambia. Dillon, sparato come un proiettile, tenta una mossa disperata, tamponando e facendo girare Logano. Hamlin, vedendo i due andare larghi, prova ad infilarsi all’interno. Tuttavia, Dillon, rientrando nella traiettoria ideale, aggancia Hamlin, che va a murarsi nel corso degli ultimi metri. Dillon, dal marasma dell’ultima curva, ne esce indenne e, soprattutto, vincitore per la 5° volta in carriera e per la prima volta in un uno short track.

Le polemiche post gara non mancano, in special modo con Logano, che effettua un burnout di stizza pericoloso davanti alla piazzola numero 3. Nelle dichiarazioni post gara, sia lui che Hamlin non si sono risparmiati, con lo stesso Joey ad andarci particolarmente pesante affermando di aver gareggiato con lui correttamente e di esser stato buttato fuori quando Dillon non era neanche vicino. L’intervista di Hamlin è relativamente più pacata, sostenendo come i giovani che gareggiano negli short track pensino che buttare fuori l’avversario sia normale perché lo fanno i professionisti.

RISULTATI

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Austin Dillon 3 Chevrolet 408 6 35 50
2 Denny Hamlin 11 Toyota 408 1 124 52
3 Tyler Reddick 45 Toyota 408 10 8 40
4 Bubba Wallace 23 Toyota 408 8 0 42
5 Ross Chastain 1 Chevrolet 408 22 0 32
6 Christopher Bell 20 Toyota 408 5 122 50
7 Kyle Larson 5 Chevrolet 408 15 17 30
8 Carson Hocevar 77 Chevrolet 408 19 2 31
9 Chase Elliott 9 Chevrolet 408 4 5 34
10 Daniel Suarez 99 Chevrolet 408 21 93 37
11 Ryan Blaney 12 Ford 408 11 0 26
12 Kyle Busch 8 Chevrolet 408 12 0 25
13 William Byron 24 Chevrolet 408 13 0 24
14 Josh Berry 4 Ford 408 3 0 24
15 Michael McDowell 34 Ford 408 28 0 27
16 Brad Keselowski 6 Ford 408 29 0 21
17 Todd Gilliland 38 Ford 408 23 0 20
18 Chris Buescher 17 Ford 408 7 0 22
19 Joey Logano 22 Ford 408 9 2 32
20 Noah Gragson 10 Ford 407 16 0 17
21 Chase Briscoe 14 Ford 407 25 0 16
22 Ty Gibbs 54 Toyota 407 14 0 15
23 Zane Smith 71 Chevrolet 407 20 0 14
24 Austin Cindric 2 Ford 407 18 0 13
25 Ryan Preece 41 Ford 407 26 0 12
26 Ty Dillon 16 Chevrolet 407 30 0 0
27 Justin Haley 51 Ford 406 36 0 10
28 Alex Bowman 48 Chevrolet 406 17 0 9
29 Erik Jones 43 Toyota 406 27 0 8
30 Daniel Hemric 31 Chevrolet 406 32 0 7
31 John Hunter Nemechek 42 Toyota 405 35 0 6
32 Harrison Burton 21 Ford 405 31 0 5
33 Riley Herbst 15 Ford 405 34 0 0
34 Corey LaJoie 7 Chevrolet 404 24 0 3
35 Parker Retzlaff 66 Ford 402 37 0 0
36 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 397 33 0 1
37 Martin Truex Jr. 19 Toyota 250 2 0 9

Le diatribe vanno a mettere un punto e virgola al weekend di Richmond, il cui prosieguo potrebbe riservare conseguenze. La velocissima tappa del Michigan segue quella di Richmond, con la Firekeepers Casino 400 che ospita il suo cerimoniale a partire dalle 20:30.  

Articolo scritto da Mark Bruno

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