ASZ Insider#116: Nascar Cup Series 2024 Indianapolis

ANNOUNCEMENT MOTORSPORT

LARSON OTTIENE LA SUA REDENZIONE A INDIANAPOLIS 

Kyle Larson conquista il catino dell’Indiana dopo l’esperienza della Indy500. 

Si arriva nell’atipico ovale di Indianapolis, ma allo stesso tempo il più celebre. L’ultima volta che la Cup Series ha corso nella configurazione ovale era il 2020, nell’edizione che ha visto Hamlin murarsi a tutta velocità mentre era saldamente al comando, in una corsa poi vinta da Kevin Harvick. La prima Brickyard 400 si è corsa nel 1994 ed è stata vinta da Jeff Gordon.

Per l’edizione 2024 è previsto il ritorno di Ty Dillon, che, dopo l’esperienza con la #50 di Amerivet a Charlotte, si cala nell’abitacolo della #33 di Richard Childress Racing. Tra i piloti part-time spiccano Cody Ware, AJ Allmendinger, BJ McLeod e il 7 volte campione Jimmie Johnson, alle prese con la 9° esperienza con la vettura del suo team, la #84.

QUALIFICHE

A collezionare l’8° la pole position nel ritrovato ovale di Indianapolis è il portabandiera di 23Xi, Tyler Reddick.

GRIGLIA DI PARTENZA

Pilota Marchio Auto
1 Tyler Reddick Toyota 45
2 Denny Hamlin Toyota 11
3 Chase Elliott Chevrolet 9
4 William Byron Chevrolet 24
5 Kyle Larson Chevrolet 5
6 Ty Gibbs Toyota 54
7 Ryan Blaney Ford 12
8 Michael McDowell Ford 34
9 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
10 John Hunter Nemechek Toyota 42
11 Austin Dillon Chevrolet 3
12 Joey Logano Ford 22
13 Alex Bowman Chevrolet 48
14 Martin Truex Jr. Toyota 19
15 AJ Allmendinger Chevrolet 16
16 Harrison Burton Ford 21
17 Bubba Wallace Toyota 23
18 Christopher Bell Toyota 20
19 Corey LaJoie Chevrolet 7
20 Chase Briscoe Ford 14
21 Noah Gragson Ford 10
22 Ty Dillon Chevrolet 33
23 Chris Buescher Ford 17
24 Todd Gilliland Ford 38
25 Daniel Suarez Chevrolet 99
26 Brad Keselowski Ford 6
27 Zane Smith Chevrolet 71
28 Ross Chastain Chevrolet 1
29 Erik Jones Toyota 43
30 Carson Hocevar Chevrolet 77
31 Ryan Preece Ford 41
32 Daniel Hemric Chevrolet 31
33 Jimmie Johnson Toyota 84
34 Kyle Busch Chevrolet 8
35 Justin Haley Ford 51
36 Cody Ware Ford 15
37 Josh Berry Ford 4

STAGE 1 (50 giri)

Cindric viene relegato in fondo allo schieramento dopo un incidente in qualifica, mentre Truex è chiamato a scontare un pass-through a seguito di unapproved adjustments. 

Per la partenza della gara, Reddick predilige la traiettoria interna, con Hamlin che parte al suo fianco. Con i soli 9° di banking, Hamlin non riesce ad avere la meglio sul suo impiegato, che mantiene la testa della gara grazie ad una traiettoria che permette un notevole guadagno di metri. Con Truex che sconta il pass-through al termine del primo giro, si materializza il tandem in cui i piloti non accennano ad attacchi avventati. 

Reddick, Hamlin, Elliott, Larson e un pimpante McDowell occupano la top 5, che rimane immutata fino all’ingaggio del pilota della Georgia ai danni di Hamlin. Elliott, al 13° giro, si impossessa dell’interno in curva 3 e l’alfiere di Joe Gibbs Racing non ha modo di replicare.

Le attenzioni della gara, con le prime posizioni congelate, si concentrano su AJ Allmendinger, il quale sembra faticare nel tenere in strada la sua Camaro #16, tanto da dover rientrare in pit-road per degli aggiustamenti sul setup. La finestra delle soste si apre già al 25° giro e ad inaugurarla è il terzo classificato Denny Hamlin, seguito al giro successivo da tutte e 4 le vetture del team Hendrick. Il consumo rapido delle coperture permette ad Hamlin di mettere le sue gomme davanti a quelle di Elliott, che viene addirittura penalizzato con un pass-through per aver oltrepassato la linea di uscita della fast-lane.

La finestra viene tenuta aperta da Keselowski fino al 41° giro, ma anche lui casca nella trappola della blend line, che lo costringe ad un passaggio obbligato in pit-road. Con la fine delle prime soste, Hamlin è in testa, e, al contempo, Reddick precipita in 5° posizione a +7.5s dal leader, dopo essersi fermato al 34° passaggio. Gli ultimi passaggi della prima fase di gara non sono privi di peripezie; Buescher squarcia la gomma e rientra in pit road a 2 giri dallo sventolare della bandiera a scacchi verde e bianca, scivolando in fondo al gruppo.

Inoltre, la contesa della leadership della gara non è archiviata e Larson cerca pertugi ovunque pur di passare il suo acerrimo rivale. “Young Money” prova a sperimentare una traiettoria molto larga in entrata di curva 4, al fine di scatenare tutta la cavalleria della sua Camaro, ma il tentativo è inefficace e Hamlin riesce a portarsi a casa il suo primo stage nell’ovale di Indianapolis.

TOP 10 STAGE 1

Pilota Costruttore Numero
1 Denny Hamlin Toyota 11
2 Kyle Larson Chevrolet 5
3 Ryan Blaney Ford 12
4 William Byron Chevrolet 24
5 Tyler Reddick Toyota 45
6 Michael McDowell Ford 34
7 Alex Bowman Chevrolet 48
8 Ty Gibbs Toyota 54
9 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
10 Noah Gragson Chevrolet 10

STAGE 2 (50 giri)

Tyler Reddick, Michael McDowell, John Hunter Nemechek, Joey Logano, Corey LaJoie, Kyle Busch, Todd Gilliland sono i piloti che rimangono fuori, scombinando le carte in tavola. Ty Gibbs, insieme a Bubba Wallace, opta per la sostituzione delle due gomme di destra ed è il primo a tagliare la linea in uscita dalla pit-road, mentre Hamlin dovrà partire 10° dopo aver montato 4 gomme nuove. 

La prima fila è costituita da Reddick (interno) e McDowell e il via del secondo stage è decisamente più animato grazie alle differenze strategiche. Nemechek riesce a balzare in testa forzando l’interno su Reddick, mentre McDowell piomba in 5° posizione.  Dopo una partenza accesa, gli animi si tranquillizzano; tuttavia, al 70° giro, Cody Ware fora e la carcassa dello pneumatico finisce in mezzo alla pista, costringendo la prima esposizione straordinaria della caution. 

Nella tregua della gialla, solo Busch, Wallace, Gilliland ed Elliott rinunciano al pit-stop. Tra coloro che si fermano, Corey LaJoie è il primo ad imboccare la pista. La giornata di Larson è messa a dura prova, con una gomma che non viene fissata a regola d’arte e che deve essere rimontata con un pit-stop aggiuntivo. 

La prima fila viene formata da Busch e Gilliland, che ne approfitta per salire in prima fila dopo la selezione della traiettoria interna di Wallace alla choose-rule. Si riparte al giro 74 e tutta la concorrenza passa indenne in curva 1. Non si può affermare lo stesso nell’uscita da curva 2, con Preece che tenta di inserirsi tra Burton e Byron.

Lo scarto di Burton verso la traiettoria ideale schiaccia sia Preece che Byron, il quale perde il controllo e rimbalza sulle barriere esterne, prima di venire travolto da Allmendinger. Sia l’auto di Byron che quella di Allmendinger, dopo aver colliso, finiscono a forte velocità contro le barriere interne. Le piroette scaturite dal contatto con Allmendinger salvano Byron da un impatto violento, ma la giornata del pilota della #24 è da considerarsi terminata. 

Con i pit-stop di Kyle Busch, Daniel Hemric, Jimmie Johnson, Erik Jones, Michael McDowell, Brad Keselowski, Kyle Larson e Austin Cindric, le ostilità riprendono al 79° giro in una prima fila Wallace-Elliott. Il campione 2020 della categoria riesce a stringere i denti sull’esterno fino all’arrivo in curva 3, ma l’interno ancora una volta paga chi lo utilizza, ovvero Wallace, che tiene la prima posizione.

La sfida dei giri rimanenti del secondo stage per i piloti più indietro è quella di rimanere nel giro di testa fermandosi sotto bandiera verde per avere un grande vantaggio per l’inizio dell’ultima sezione di gara. Gilliland, dalla 4° posizione, rientra al giro 86, però un pit-stop leggermente più lungo del previsto non gli permette di rimanere nel giro di testa, anche se dispone del Lucky Dog. Logano accoglie la stessa sfida ma 10 giri dopo e, in questa circostanza, il 34enne del Connecticut consegue il rientro nel giro del leader a seguito di un ottimo pit-stop. Il finale del secondo stage nelle posizioni più privilegiate è più calmo e Wallace si porta a casa i 10 punti del secondo stage.

TOP 10 STAGE 2

Pilota Costruttore Numero
1 Bubba Wallace Toyota 23
2 Chase Elliott Chevrolet 9
3 Denny Hamlin Toyota 11
4 Ryan Blaney Ford 12
5 John H. Nemechek Chevrolet 42
6 Tyler Reddick Toyota 45
7 Ricky Stenhouse Jr. Chevrolet 47
8 Martin Truex Jr. Toyota 19
9 Christopher Bell Toyota 20
10 Chase Briscoe Ford 14

STAGE 3 (60 giri)

Tyler Reddick, Erik Jones, Corey LaJoie, Carson Hocevar, Bubba Wallace, Ryan Blaney, Noah Gragson, Chase Elliott, Ryan Preece, Christopher Bell, Ty Gibbs, Zane Smith, Brad Keselowski, Josh Berry, Daniel Hemric, Ty Dillon, Todd Gilliland sono i piloti che rientrano, con la pit-crew #7 che esegue il lavoro migliore. Il lavoro peggiore è stato invece condotto dai meccanici della #45, che montano male la gomma anteriore sinistra e inducono il proprio pilota ad una sosta supplementare. 

La partenza del terzo stage vede una fila costituita da Hamlin e Nemechek, che dall’esterno mostra difficoltà nell’ingaggio sull’alfiere della Camry #11. Il gruppo procede con regolarità fino a curva 3, in cui Larson e Truex innescano un incidente. Larson, all’interno, viene stretto da Truex, il quale si intraversa e schiaffeggia le barriere esterne.

Tutti i piloti riescono a stringere la traiettoria per evitare la macchina del pilota originario del New Jersey, ma ci sono due auto aggiuntive che si scontrano. Reddick spedisce Berry di traverso nell’allungo tra curva 3 e curva 4, e il pilota di Stewart Haas Racing piega il muso contro le safer-barrier. Con la bandiera gialla in auge, i piloti che portano la propria auto in pit road sono Corey LaJoie, Tyler Reddick, Erik Jones, Bubba Wallace, Todd Gilliland, Ryan Preece e Ty Dillon. 

La prima fila è la medesima e la bandiera verde torna a sventolare per qualche secondo al 109° giro. In curva 1 avviene il disastro causato da una collisione tra Ryan Blaney, Corey LaJoie e Austin Dillon. Logano e Johnson sono costretti a pagare il conto più salato, con entrambi che vengono esclusi dai giochi per i troppi danni. Blaney viene invece graziato da Dillon, con entrambi che si ritrovano con una vettura pressoché intatta.

Rimangono fuori John Hunter Nemechek, Ross Chastain, Alex Bowman, Justin Haley, Kyle Larson, Noah Gragson, Brad Keselowski, Chase Elliott, Daniel Hemric, Tyler Reddick, Michael McDowell, Erik Jones, mentre la fetta restante del gruppo opta per l’approvvigionamento di bioetanolo in coincidenza della fuel-window. 

Per l’inizio del 120° giro, è Nemechek ad assumersi il ruolo più importante, con Chastain alla sua destra. Lo scatto di Chastain è ottimale e il pilota della Florida riesce ad imporsi sul pilota della Carolina del Nord, effettuando un inserimento molto esterno in curva 1 e portando una velocità notevole nell’allungo verso curva 2. Con Chastain davanti a Nemechek, a completare la top5 sono le restanti Hendrick guidate rispettivamente da Bowman, Larson ed Elliott.

I primi pit-stop sotto bandiera verde giungono nell’arco di 5 giri, con McDowell che imbocca la corsia per rifornirsi al giro 120. Al giro successivo rientrano JHN e Bowman, mentre al 122° è il turno di Chastain. Tocca poi a Larson, Elliott e infine Reddick, che è l’ultimo pilota a non aver rifornito oltre a Gragson e Hocevar.  Gragson eredita la prima posizione, ma le ostilità vengono nuovamente sospese a causa di un altro incidente di Truex, alle prese con una giornata da dimenticare. Durante l’esposizione della bandiera gialla, Gibbs rientra a causa di problemi al motore, che gli hanno privato della possibilità di contendersi la vittoria a Pocono.

La prima fila è costituita da Keselowski e Hemric e al giro 130° si riparte. Keselowski ed Hemric sono al limite con il carburante e sono costretti ad una strategia di fuel mileage, mentre coloro che hanno effettuato il pit-stop sotto bandiera verde possono spingere fino alla bandiera a scacchi. Larson, tra questi, è il pilota che riesce a trarne beneficio guadagnando ben 11 posizioni, classificandosi 12° dopo soli 5 giri.

Permane una situazione di stallo fino al giro 148°, in cui Blaney si porta alle calcagna di Keselowski, il tutto mentre Larson sfonda il portone della top 5. A 3 giri dalla fine, Larson è ormai alle spalle anche del duo di testa, ma un incidente tra Busch ed Hamlin scatena una nuova caution. Hamlin ne esce indenne, mentre Busch continua il filotto negativo di ritiri e risultati di basso rilievo, in quella che si sta rivelando come una delle peggiori stagioni della sua carriera. 

Con una caution che prevede l’overtime, alcuni piloti hanno la certezza di aver perso la scommessa del carburante, tra i quali Hamlin e Chastain. Keselowski e Blaney sono invece fiduciosi di portare la macchina a casa con l’aggiunta dei 2 giri dell’overtime. In RFK, tuttavia, fanno male i calcoli e Keselowski, che occupava la prima fila al restart, rientra per rifornire seguendo la pace car. 

Blaney si ritrova così affiancato Larson, il quale non mostra problemi a piegare la fievole resistenza del campione dell’Ohio. La ripartenza, però, è condita da un ulteriore incidente già all’immissione della prima curva. Hemric si avventa troppo veementemente sul retrotreno della #42 di Nemechek, che si dirige ad alta velocità contro il divisorio della fast-lane. La Camry di Nemechek, insieme anche alla Camaro di Hemric, rimbalzano pericolosamente in pista travolgendo Hamlin, Bowman e Briscoe. Il big one causa la red flag per quasi venti minuti, nell’attesa di riparazioni delle barriere danneggiate in curva 1.

 Blaney ha ancora carburante nel serbatoio e il secondo overtime è costituito dalla stessa prima fila. Larson dall’interno, si dà a ruotate con Blaney prima di mettere al sicuro la cima della classifica, mentre Reddick passa l’arrancante pilota Penske in curva 2. Nella stessa, nelle retrovie, si evidenzia il testacoda di Preece, che colpisce il muretto interno non riuscendo nell’intento di ripartire.

La caution non viene chiamata, o perlomeno, non viene chiamata subito. Bisogna aspettare il transito dei piloti sulla linea del traguardo affinché la Nascar neutralizzi la gara, con Larson primo e Reddick secondo. Larson, tagliando per primo il traguardo sotto caution, conquista per la prima volta Indianapolis, ottenendo una redenzione su quello che è stato un Double Duty amaro nel mese di maggio, che l’ha visto classificarsi 18° alla Indy500 dopo una penalità di speeding.  

RISULTATI

Pilota Auto Marchio Giri Partenza Giri in testa Punti
1 Kyle Larson 5 Chevrolet 167 5 8 49
2 Tyler Reddick 45 Toyota 167 1 40 46
3 Ryan Blaney 12 Ford 167 7 0 49
4 Christopher Bell 20 Toyota 167 18 2 35
5 Bubba Wallace 23 Toyota 167 17 26 42
6 Todd Gilliland 38 Ford 167 24 1 31
7 Austin Cindric 2 Ford 167 38 0 30
8 Daniel Suarez 99 Chevrolet 167 25 0 29
9 Noah Gragson 10 Ford 167 21 3 29
10 Chase Elliott 9 Chevrolet 167 3 1 36
11 Ricky Stenhouse Jr. 47 Chevrolet 167 9 0 32
12 Carson Hocevar 77 Chevrolet 167 30 0 25
13 Austin Dillon 3 Chevrolet 167 11 0 24
14 Corey LaJoie 7 Chevrolet 167 19 0 23
15 Ross Chastain 1 Chevrolet 167 28 8 22
16 Michael McDowell 34 Ford 167 8 1 26
17 Zane Smith 71 Chevrolet 167 27 0 20
18 Cody Ware 15 Ford 167 36 0 19
19 Ty Dillon 33 Chevrolet 167 22 0 0
20 Justin Haley 51 Ford 167 35 0 17
21 Brad Keselowski 6 Ford 167 26 35 16
22 Chris Buescher 17 Ford 167 23 0 15
23 Ty Gibbs 54 Toyota 167 6 0 17
24 Chase Briscoe 14 Ford 167 20 0 14
25 Kyle Busch 8 Chevrolet 166 34 5 12
26 Ryan Preece 41 Ford 165 31 0 11
27 Martin Truex Jr. 19 Toyota 165 14 0 13
28 Erik Jones 43 Toyota 165 29 0 9
29 John Hunter Nemechek 42 Toyota 161 10 16 14
30 Daniel Hemric 31 Chevrolet 161 32 0 7
31 Alex Bowman 48 Chevrolet 161 13 0 10
32 Denny Hamlin 11 Toyota 161 2 21 23
33 Jimmie Johnson 84 Toyota 110 33 0 4
34 Joey Logano 22 Ford 109 12 0 3
35 Josh Berry 4 Ford 104 37 0 2
36 Harrison Burton 21 Ford 74 16 0 1
37 AJ Allmendinger 16 Chevrolet 74 15 0 0

La Nascar va in pausa prima di tornare sul toboga di Richmond per la seconda volta in questa stagione. Nella mezzanotte tra Domenica 11 e Lunedì 12 Agosto andrà in scena il cerimoniale pre-gara. 

 

Scritto da Mark Bruno