ALEX BOWMAN FA CENTRO E SI IMPONE A CHICAGO
Il pilota dell’Arizona, nel maltempo dell’Illinois, azzecca la strategia sgomina gli inseguitori. A muro i favoriti Shane Van Gisbergen e Kyle Larson.
Si atterra a Chicago, per l’unico cittadino in calendario della Nascar Cup Series. Il circuito di Windy City è stato teatro nel 2023 della vittoria di Shane Van Gisbergen al suo debutto. Per giunta, il pilota che oggi prenderà le vesti di pilota di Kaulig, è stato in grado di ripetersi nella giornata di sabato in Xfinity.
QUALIFICHE
Ad ottenere la pole position è Kyle Larson, che partirà dal palo per la 21° volta in carriera. La forbice dei tempi nelle prime posizioni è molto ristretta. Con il 2° classificato Ty Gibbs intercorrono solo 10 millesimi, mentre con McDowell, in 3° posizione, il distacco è di 26 millesimi.
GRIGLIA DI PARTENZA
Pilota | Marchio | Auto | |
1 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
2 | Ty Gibbs | Toyota | 54 |
3 | Michael McDowell | Ford | 34 |
4 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
5 | Shane van Gisbergen | Chevrolet | 16 |
6 | Bubba Wallace | Toyota | 23 |
7 | Christopher Bell | Toyota | 20 |
8 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
9 | Daniel Suarez | Chevrolet | 99 |
10 | Brad Keselowski | Ford | 6 |
11 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
12 | John Hunter Nemechek | Toyota | 42 |
13 | Carson Hocevar | Chevrolet | 77 |
14 | Ross Chastain | Chevrolet | 1 |
15 | Austin Dillon | Chevrolet | 3 |
16 | Chris Buescher | Ford | 17 |
17 | Ryan Blaney | Ford | 12 |
18 | Chase Elliott | Chevrolet | 9 |
19 | Kyle Busch | Chevrolet | 8 |
20 | Corey LaJoie | Chevrolet | 7 |
21 | Austin Cindric | Ford | 2 |
22 | Chase Briscoe | Ford | 14 |
23 | Justin Haley | Ford | 51 |
24 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
25 | Erik Jones | Toyota | 43 |
26 | Todd Gilliland | Ford | 38 |
27 | William Byron | Chevrolet | 24 |
28 | Noah Gragson | Ford | 10 |
29 | Ryan Preece | Ford | 41 |
30 | Zane Smith | Chevrolet | 71 |
31 | Harrison Burton | Ford | 21 |
32 | Joey Logano | Ford | 22 |
33 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
34 | Austin Hill | Chevrolet | 33 |
35 | Daniel Hemric | Chevrolet | 31 |
36 | Josh Berry | Ford | 4 |
37 | AJ Allmendinger | Chevrolet | 13 |
38 | Joey Hand | Ford | 60 |
39 | Josh Bilicki | Ford | 66 |
40 | Kaz Grala | Ford | 15 |
STAGE 1 (20 giri)
Le vetture relegate in fondo al gruppo prima della partenza sono molteplici, con Berry, Keselowski, LaJoie, Blaney, Buescher, Burton, Byron, Jones per unapproved adjustments e Bilicki per aver fallito le ispezioni.
A caratterizzare le prime battute della gara è l’incognita maltempo, che minaccia di abbattersi prepotentemente sulla pista di Chicago. La Nascar aggiunge già un pizzico di pepe prima della gara lasciando carta bianca ai team sull’utilizzo delle gomme. Il dubbio dei team riguarda proprio la scelta sull’utilizzo di gomme slick su una pista scivolosa o sull’utilizzo delle gomme rain, che potrebbero rivelarsi d’altro canto troppo lente. Cindric, Dillon, LaJoie, Blaney, Truex, Logano e Smith optano per la seconda scelta, mentre nel gruppo di testa si parte con le gomme da asciutto. La fila frontale è occupata da Larson e Gibbs.
La bandiera verde viene fatta sventolare sulla South Columbus Drive, con Larson che esegue una partenza terribile, venendo passato da Reddick. Gibbs svetta, il tutto mentre Van Gisbergen sorpassa con molta aggressività McDowell, con un’infilata pirotecnica nella curva che immette alla East Jefferson Drive. Con un primo giro archiviato senza contatti (gran nota di merito per tutto lo schieramento), Larson cerca di rimediare la cattiva partenza ingaggiando Reddick. L’attacco non va a buon fine e “Yung Money” si rende vulnerabile alla ferocia di SVG.
Il neozelandese, dopo esser partito dalla 5° posizione, è in grado di salire in terza, passando Larson e puntando il mirino su Reddick. Da evidenziare la cavalcata di Briscoe, che al 7° giro instaura una battaglia a colpi di incroci spettacolari con Bowman, vincendo il raffronto al passaggio successivo. Nella stessa tornata anche Van Gisbergen rompe il ghiaccio e Reddick viene immediatamente sbaragliato, con quest’ultimo che crolla in piedi. Larson, Bell e Briscoe ne approfittano nel guadagnare una posizione sul californiano, in momentanea difficoltà. Con la seconda posizione conquistata, l’obiettivo finale per Van Gisbergen è spodestare Gibbs, che non sembra tenere un passo velocissimo, creando dietro di sé una fila di vetture.
Con il dubbio della pioggia che continua a persistere, seppur poche gocce siano cadute sull’asfalto, le gomme rain non sembrano funzionare. Truex rientra e monta le gomme da asciutto, così come Dillon. All’11° giro la pista di Chicago diventa nuovamente teatro di lotte, con Bell che, nel risalire la china, passa Kyle Larson per conquistare la terza posizione, mentre al 12° giro la gara viene animata con la presenza dei primi doppiati sulla strada di Gibbs. Il pilota del Joe Gibbs Racing viene rallentato in particolar modo dalla vettura di Preece, che permette a Van Gisbergen di preparare e concretizzare il primo attacco.
Con la traiettoria di Gibbs ostruita, l’attacco del neozelandese va a buon fine, così come quello di Bell, abile ad avvalersi del doppiaggio ai danni del compagno di squadra. Gibbs non manda giù il boccone e alla prima occasione disponibile risponde al nativo dell’Oklahoma, rimettendosi momentaneamente davanti. Il duello si conclude però con il sorpasso decisivo di Bell ai danni di Gibbs al giro 14, con la #20 che ottiene il ruolo di inseguitrice sul leader della gara Van Gisbergen.
Non manca molto prima che le immagini televisive inquadrino i primi incroci tra Bell e SVG. Tra i due si accende una battaglia spettacolare, che, sul più bello, viene interrotta. Arrivano i primi scrosci pesanti in curva 10 e LaJoie è la vittima sacrificale dell’arrivo improvviso della pioggia.
Il pilota di Spire Motorsport perde il controllo del mezzo e, nel girarsi, si appoggia alle barriere. La caution, intervenuta a 4 giri dalla conclusione, premia Van Gisbergen, che, dopo aver vinto al debutto in Cup Series su questa pista e dopo aver vinto il giorno prima la gara in Xfinity, si porta a casa i 10 punti del primo stage.
TOP 10 STAGE 1
Pilota | Costruttore | Numero | |
1 | Shane Van Gisbergen | Chevrolet | 16 |
2 | Christopher Bell | Toyota | 20 |
3 | Ty Gibbs | Toyota | 54 |
4 | Chase Briscoe | Ford | 14 |
5 | Kyle Larson | Chevrolet | 5 |
6 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
7 | Bubba Wallace | Toyota | 23 |
8 | Todd Gilliland | Ford | 38 |
9 | Tyler Reddick | Toyota | 45 |
10 | Daniel Suárez | Chevrolet | 99 |
STAGE 2 (25 giri)
Dal punto di vista meteorologico ci sono grandi evoluzioni, con la pioggia che ora si abbatte pesantemente sul cittadino dell’Illinois. Le gomme slick scivolano anche a basse velocità e presto arriva la decisione della Direzione Gara di assegnare un pit-mandatory ai piloti con gomma slick nel montare le gomme rain. Con la pista che si bagna velocemente, entrano i Jet Dryers, che si concentrano nell’asciugare le porzioni della pista più bagnate.
Ma il cattivo tempismo dell’arrivo degli stessi sulla South Columbus Drive unito all’uscita dei piloti dalla pit-road estremamente bagnata scatena quasi un disastro. Bell, che esce primo dalla fast lane, alza il piede dall’acceleratore per accodarsi ai Jet Dryers, ma dietro nessuno si aspetta questo improvviso rallentamento. Wallace viene quasi schiacciato da Bowman contro le barriere per giunta venendo tamponato dal compagno di squadra Tyler Reddick, ignaro di quanto stava succedendo davanti. In tutto lo schieramento, la pecora nera è Zane Smith, l’unico dei piloti con gomme rain a non aver effettuato il pit-stop.
La choose rule che anticipa la partenza del secondo stage vede Smith scegliere la traiettoria a destra, con Bell affiancato. In uscita dall’ultima curva in molti escono di traverso, tra i quali lo stesso Bell e nella maniera più evidente Bowman. L’approccio regolare in curva 1 vede Gibbs soffiare agevolmente la testa a Smith. Nell’uscita da curva 2, Wallace viene mandato in testacoda da Bowman nel più classico dei contatti. A farne le spese del contatto non è il solo Wallace, ma anche Suarez, la cui traiettoria si trova sbarrata dalla Toyota intraversata.
La gara prosegue, ma nella percorrenza opposta della South Columbus Drive, il posteriore della Mustang di Briscoe si alleggerisce e il pilota della #14 si scaraventa contro le barriere di gomma in curva 6. La vettura di Briscoe trasla inerme prima di colpire le pila di gomme e SVG viene pizzicato. Van Gisbergen perde il controllo a sua volta e distrugge la sua Camaro nel muretto di cemento in uscita dalla stessa curva. Seppur l’urto di Briscoe sia stato più violento, l’unico che deve alzare bandiera bianca è il neozelandese, che si ritrova privato della possibilità di raddoppiare il successo in Cup Series su questo circuito. Briscoe riesce a portare la sua Mustang in pit-road per le riparazioni, così come anche Wallace.
Le condizioni ormai impraticabili del circuito costringono ad una prima esposizione della bandiera rossa per 1 ora e 15 minuti. Al terminare di questo tempo, i piloti vengono chiamati nei loro abitacoli, ma un nuovo scroscio di pioggia rimanda ulteriormente la partenza. Bisogna aspettare quasi due ore in totale prima che i piloti tornino ad assaporare l’asfalto di Chi-Town. A seguito dell’interruzione lunga viene fissato un nuovo limite per il termine della gara, con l’esposizione della bandiera a scacchi che verrà data dopo un’ora e un giro aggiuntivo, con eventuali overtime che verranno banditi.
Prima della tanto agognata green flag, si fermano Byron, Jones, Suarez, Logano, LaJoie, Preece e Burton per montare un nuovo set di gomme da bagnato. Per motivi di sicurezza la partenza verrà effettuata in singola fila, con Gibbs che detta legge, seguito da Bell, Larson, Smith, Reddick a completare la top 5. Smith, con un treno di gomme più datato, lascia strada sia a Reddick che a Gilliland (partito 6°). Nell’inserimento alla parte opposta della South Columbus Drive, Bell prepara l’assalto su Gibbs cercando di portare velocità alla staccata di curva 6.
L’ingaggio si concretizza proprio in frenata e i due compagni di squadra procedono in parallelo per le curve successive fino all’affermazione di Bell che avviene sotto le mura del Congress Hotel. In contemporanea alla battaglia, Hamlin scivola in frenata e parte per la tangente, prendendo in pieno la sventurata Camaro di Stenhouse. La fortuna nella sfortuna vuole che entrambi i piloti continuino la loro gara, che procede sotto bandiera verde.
Bell riesce a ribadire la sua prima posizione riuscendo ad accumulare un secondo in approccio al 33° passaggio e sfruttando la tensione che vige fra Gibbs e Larson. Alla fine dello stesso giro, il vantaggio di Bell aumenta a 2 secondi, con Larson che nel tratto più guidato perde terreno anche su Gibbs. Il giro dopo vede i distacchi nelle prime tre posizioni più allentati e Larson prova in tutti i modi a ricucire il gap con Gibbs.
Larson spinge troppo e in curva 6 non riesce a calibrare la staccata, prova ad utilizzare d’istinto il muretto di destra per rallentare la corsa della sua Camaro, ma le barriere che sta per urtare sono troppo vicine. L’impatto devastante demolisce il cofano e il californiano prova in tutti i modi a disincastrare la sua vettura all’oscuro dei danni comportati. Larson viene aiutato dai commissari a riportare l’auto in pista non abbassando il window-net e riprendendo temporaneamente la corsa. Dopo pochi metri però la Camaro si ammutolisce e Larson non ha modo neanche di riportarla in garage se non tramite un carro attrezzi.
La caution a seguito dell’incidente di Larson è avara di pit-stop e la partenza è prevista ancora in fila singola al giro 40. L’ordine della top 5 è costituito da Bell, Gibbs, Reddick, Gilliland e Nemechek e lo stesso viene mantenuto anche nelle curve successive. Bowman ed Elliott sono invece ai ferri corti, con i due che si giocano l’8° posizione alle spalle di Chastain e Allmendinger. Il primo giro si conclude regolarmente ma i contatti non mancano con Berry che affonda la sua Mustang nelle pile di gomma in curva 4.
Stessa sorte al compagno di squadra Preece, che abbraccia le barriere nell’ormai famigerata curva 6. Entrambi gli alfieri della tramontante compagine di SHR riescono comunque a continuare. Le perturbazioni sembrano ormai risparmiare il circuito, che, con il passaggio costante delle vetture, si sta asciugando. Dopo 2 giri arrivano i primi pit-stop per montare gomma da asciutto con Dillon, Elliott, Hill, Busch, McDowell, Blaney, Byron, Smith, Cindric, Suarez e Wallace. Si nota già una differenza in positivo per chi monta queste gomme e, al giro successivo, arriva il secondo filone costituito da Bell, Gibbs, Gilliland, Nemechek, Reddick, Allmendinger, Chastain, Haley e Buescher.
Chi rimane nell’ottica di portarsi a casa il secondo stage, andando poi a sacrificare il terzo, è Joey Hand che, insieme a Bowman, Keselowski, Hocevar, Truex, Gragson, Hemric, Burton, Stenhouse, Hamlin, Preece e Briscoe, rimane in pista. Hand eredita la testa della gara ma deve allo stesso tempo guardarsi da Alex Bowman, il quale tallona il veterano delle gare endurance fino alla linea del traguardo. Per Hand, a bordo della sua #60 di RFK, è la prima vittoria di uno stage, ottenuta per un’inezia nei confronti di Bowman.
TOP 10 STAGE 2
Pilota | Costruttore | Numero | |
1 | Hand | Ford | 60 |
2 | Alex Bowman | Chevrolet | 48 |
3 | Brad Keselowski | Ford | 6 |
4 | Carson Hocevar | Chevrolet | 77 |
5 | Martin Truex Jr. | Toyota | 19 |
6 | Noah Gragson | Chevrolet | 10 |
7 | Daniel Hemric | Chevrolet | 31 |
8 | Ricky Stenhouse Jr. | Chevrolet | 47 |
9 | Harrison Burton | Ford | 21 |
10 | Denny Hamlin | Toyota | 11 |
STAGE 3 (30 giri previsti, 13 effettivi)
Nessuno si ferma in quanto la track position, in una ripartenza a fila singola che avviene a poco meno di 20 minuti dallo scoccare del cronometro, si rivela fondamentale.
Hand comanda il trenino alla bandiera verde, che è costituito da Bowman, Keselowski, Hocevar, Truex, Gragson, Hemric e Stenhouse. Il primo dei piloti che ha effettuato il pit-stop con gomma slick è Bell, in 13° posizione. La ripartenza, nonostante i pochi minuti a disposizione, sembra tranquilla e Bowman si limita a seguire le traiettorie di Hand. Allmendinger affossa la sua vettura #13 di Kaulig in barriera, mentre si consuma il duello tra Hand e Bowman, il tutto sotto bandiera verde.
Al 51° giro avviene il sorpasso risolutivo di Bowman all’inserimento in curva 4, con il 31enne di Tucson che si appropria della traiettoria interna e della leadership della gara, disilludendo Hand da quella che sarebbe potuta essere la sua prima vittoria in Cup Series. Continuano le difficoltà di Josh Berry che si auto-seppellisce nelle barriere in curva 2, con l’incidente che stavolta richiede una neutralizzazione. Per i commissari e per la NASCAR è una corsa contro il tempo per cercare di far ultimare la corsa sotto bandiera verde in quanto mancano solo più 9 minuti sull’orologio.
A 4:26 minuti dalla fine, senza ulteriori pit-stop effettuati, Bowman transita sul traguardo con la bandiera verde in auge, seguito da Hand e Keselowski. Bell è sempre il primo dei piloti con gomma slick, partente in 9°. In curva 1 Briscoe colpisce il muro, mentre Nemechek pizzica le barriere in curva 2. La gerarchia non cambia, con Hand non intenzionato a lasciarsi scappare Bowman. Bell non riesce a sfruttare il massimo potenziale della gomma slick a causa dei pochi spunti di sorpasso presenti nel circuito ed è in grado di portarsi a casa solo 2 posizioni alla fine del giro di ripartenza.
A poco più di 2 minuti dallo scadere del tempo e all’esposizione della bandiera bianca, Stenhouse sfiora la fiancata di Truex e, in un effetto domino, viene coinvolto Bell che sbatte ad una discreta velocità contro le barriere di cemento. Nonostante ciò, tutti proseguono, ma il primo pilota con gomma slick diventa automaticamente Gibbs (5°), seguito a ruota da Reddick. Al terzultimo passaggio previsto, Hill ed Hamlin finiscono a contatto in curva 1, rischiando di terminare anzitempo la gara, ma entrambi si mostrano in grado di ripartire. Nel penultimo giro arriva anche il sorpasso di Reddick nei confronti di Hand: la caccia a Bowman è aperta.
I due piloti sono separati alla bandiera bianca da 2 secondi, ma il portacolori di 23XI ha le gomme da asciutto in condizioni favorevoli. Bowman è chiamato a stringere i denti, ma in curva 5 Reddick sbaglia e becca il muretto interno. Il confronto vero e proprio tra i due piloti non inizierà mai e nulla può più fermare Bowman ad agguantare il suo primo successo nel 2024, in quella che è la sua prima affermazione in un Road Course.
Il suo giro di rientro, tra lacrime di gioia e festeggiamenti, non è privo di tensione, con Wallace che, stizzito dal contatto avvenuto alla partenza del secondo stage, lo stringe a muro. Lo stesso Bowman, prima di festeggiare, smorza le tensioni scusandosi indirettamente con l’afroamericano per l’accaduto. L’8° vittoria in carriera di Bowman arriva nella seconda gara più corta di sempre in termini di distanza, pari a 127.6 miglia. A detenere questo record tutt’ora è la gara di Watkins Glen del 1992, coperta su una distanza di 124.9 miglia.
RISULTATI
Pilota | Auto | Marchio | Giri | Partenza | Giri in testa | Punti | |||
1 | Alex Bowman | 48 | Chevrolet | 58 | 8 | 8 | 54 | ||
2 | Tyler Reddick | 45 | Toyota | 58 | 4 | 0 | 37 | ||
3 | Ty Gibbs | 54 | Toyota | 58 | 2 | 17 | 42 | ||
4 | Joey Hand | 60 | Ford | 58 | 38 | 7 | 43 | ||
5 | Michael McDowell | 34 | Ford | 58 | 3 | 0 | 32 | ||
6 | Ricky Stenhouse Jr. | 47 | Chevrolet | 58 | 33 | 0 | 34 | ||
7 | Todd Gilliland | 38 | Ford | 58 | 26 | 0 | 33 | ||
8 | William Byron | 24 | Chevrolet | 58 | 27 | 0 | 29 | ||
9 | Kyle Busch | 8 | Chevrolet | 58 | 19 | 0 | 28 | ||
10 | Ryan Blaney | 12 | Ford | 58 | 17 | 0 | 27 | ||
11 | Daniel Suarez | 99 | Chevrolet | 58 | 9 | 0 | 27 | ||
12 | Daniel Hemric | 31 | Chevrolet | 58 | 35 | 0 | 29 | ||
13 | Bubba Wallace | 23 | Toyota | 58 | 6 | 0 | 28 | ||
14 | Noah Gragson | 10 | Ford | 58 | 28 | 0 | 28 | ||
15 | Austin Cindric | 2 | Ford | 58 | 21 | 0 | 22 | ||
16 | Justin Haley | 51 | Ford | 58 | 23 | 0 | 21 | ||
17 | Zane Smith | 71 | Chevrolet | 58 | 30 | 3 | 20 | ||
18 | Brad Keselowski | 6 | Ford | 58 | 10 | 0 | 27 | ||
19 | Austin Dillon | 3 | Chevrolet | 58 | 15 | 0 | 18 | ||
20 | Chris Buescher | 17 | Ford | 58 | 16 | 0 | 17 | ||
21 | Chase Elliott | 9 | Chevrolet | 58 | 18 | 0 | 16 | ||
22 | Ross Chastain | 1 | Chevrolet | 58 | 14 | 0 | 15 | ||
23 | Joey Logano | 22 | Ford | 58 | 32 | 0 | 14 | ||
24 | Carson Hocevar | 77 | Chevrolet | 58 | 13 | 0 | 20 | ||
25 | Harrison Burton | 21 | Ford | 58 | 31 | 0 | 14 | ||
26 | Kaz Grala | 15 | Ford | 58 | 40 | 0 | 11 | ||
27 | Corey LaJoie | 7 | Chevrolet | 58 | 20 | 0 | 10 | ||
28 | Josh Bilicki | 66 | Ford | 58 | 39 | 0 | 0 | ||
29 | Erik Jones | 43 | Toyota | 58 | 25 | 0 | 8 | ||
30 | Denny Hamlin | 11 | Toyota | 58 | 11 | 0 | 8 | ||
31 | Austin Hill | 33 | Chevrolet | 58 | 34 | 0 | 0 | ||
32 | Chase Briscoe | 14 | Ford | 58 | 22 | 0 | 12 | ||
33 | Martin Truex Jr. | 19 | Toyota | 58 | 24 | 0 | 10 | ||
34 | Ryan Preece | 41 | Ford | 58 | 29 | 0 | 3 | ||
35 | John Hunter Nemechek | 42 | Toyota | 57 | 12 | 0 | 2 | ||
36 | Josh Berry | 4 | Ford | 57 | 36 | 0 | 1 | ||
37 | Christopher Bell | 20 | Toyota | 55 | 7 | 14 | 10 | ||
38 | AJ Allmendinger | 13 | Chevrolet | 48 | 37 | 0 | 0 | ||
39 | Kyle Larson | 5 | Chevrolet | 33 | 1 | 0 | 7 |
Con la tappa di Chicago messa agli archivi, è tempo di Pocono. Il Tricky Triangle è una tappa obbligata del calendario della NASCAR Cup Series e per vincere su questo circuito è richiesta tanta esperienza e concentrazione. Le procedure pre-gara sono previste alle 20:30.
Scritto da Mark Bruno