Un filo conduttore lega queste tre parole almeno per il sottoscritto, indissolubilmente. Da cosa iniziare l’ordine di inizio non è facile talmente è stretto il legame tra queste tre cose, data, luogo e persona potrebbe essere questo l’ordine, cosi da iniziare a scrivere il mio pensiero personale.
1° Maggio 1994, il ricordo non è molto fresco, nel senso che non ricordo cosa stavo facendo, ricordo solo che fu una giornata nera dentro un weekend “nero” per il Circuito di Imola. Barrichello alla variante bassa il venerdì prende il volo, Roland Ratzenberger (mai ricordato abbastanza, nel ventennale AYRTON SENNA TRIBUTE 2014 e nel PASSION DAY 2015 l’organizzazione poteva a mio avviso, fare arrivare fino alla Tosa durante la parata a piedi, per rendere omaggio al pilota austriaco), lascia la vita in pista, dopo l’impatto tremendo con le barriere alla Villeneueve. Poi il D-DAY, l’Armaggeddon, un aurea mistica e cupa si abbatte sin dalla partenza sul Santerno, in partenza gomme che volano e macchine che si toccano, l’inizio non promette bene, poi dopo i primi giri, l’impatto frontale al Tamburello, è Ayrton Senna, incredulità, commozione e disperazione, sia che lo si tifava, amava o non lo si sopportava era inutile negarne, la grandezza del pilota e della persona per il sottoscritto il più grande di tutti i tempi, perché si è “creato” da solo, correndo con ogni macchina e mettendosi in mostra per dote di guida fuori dal comune, in una Formula 1 dove ancora il pilota poteva fare la differenza e non era un “taxista” in centro abitato….), dalle 14.17 del 1 Maggio 1994, niente è più come prima, a pagare sarà in primis il Circuito di Imola (e altri circuiti storici della F1). L’ ‘Enzo e Dino Ferrari, viene snaturato e privato della parte dove si vedono gli attributi del pilota (ovvero dall’uscita della Variante Bassa, fino alla staccata della Tosa, un semi rettilineo da prendere a tutta e staccare in 100 metri per affrontare il “loggione” della Tosa, secondo il mio parere, il declino di Imola, inizia da questa data, lo snaturamento del circuito con l’inserimento di chicane e curve di percorrenza lo rende meno appetibile per fare test e prove di F1 (nel 2006 ultimo GP). Oltre all’ Autodromo dell’ Santerno, anche la F1 cambia (in peggio come spettacolo, in meglio come sicurezza), saranno modificate sia in potenza, sia in aerodinamica alzando lo standard di sicurezza. L’inferno del primo Maggio continua in stile “legge di Murphy”, ovvero dopo i problemi tra Lehto e Lamy in partenza, il compianto Alboreto su Minardi in uscita box, perde una ruota dopo il pit stop ed è l’ennesimo inferno, spettatori e meccanici feriti. Sembra che al fine non ci sia mai peggio e la bandiera a scacchi se pur triste e luttosa, sancisce la fine di uno dei peggiori GP a livello di eventi “catastofici” che io abbia mai vissuto. Quel weekend al di là di tutte le polemiche e le colpe (non darò giudizi ne farò processi, anche se una mia personale idea la ho), proiettò il circuito a luogo di culto e commemorazione, manifestazioni e celebrazioni ogni anno sia pubblicitarie sia private, di semplici “nostalgici” di “Magic” Senna che rendono omaggio ogni anno al campione brasiliano scomparso.
Imola…cosa vuole dire l’Autodromo Enzo & Dino Ferrari di Imola, per me e per noi di ASZ Magazine? PASSIONE, vera, autentica, quasi una sorta di “religione” un legame “extra-terreno”, per un Autodromo che mi ha fatto crescere la passione per il motorsport. Il Santerno vuole dire conoscere a memoria ogni curva, ogni staccata, riconoscere da piccoli dettagli in ogni foto/video e dire con sicurezza: “questa è Imola, non si sbaglia”, il tracciato se pur cambiato nel corso degli anni e dopo gli eventi tragici del 1994, rimane sempre pieno di fascino e tutte le volte che si poteva andare a vedere qualche gara (nell’età d’oro la F1 ora eventi e manifestazioni minori ma sempre spettacolari) sin da bambino, per poi continuare anche crescendo non sono mancato. Pur non avendo mai girato con auto/moto all’interno del circuito, “l’amore” verso queta pista è stato a prima vista, sin da subito, (abitare a meno di 30 minuti aiuta parecchio ndr…), Tosa, Piratellla, Acque Minerali, Rivazza un “mantra” da ripetere ad ogni occasione, riconoscere pur non avendo le conoscenze tecniche e specifiche se un “pilota” sentiva il circuito (da qui anche il tifo per Senna, che del Santerno era un MAESTRO). In aiuto di questa “religione” è anche il simracing (tornanto alle mission del Magazine), si comprava un gioco, anche solo per girare e macinare kilometri a Imola si gira solo a Imola, si prova solo a Imola, si gioca ad un campionato se nel calendario c’è Imola, l’Autodromo di riferimento per la gente che abita dalle mie parti. Secondo il mio parere personale opinabile attirandomi anche qualche antipatia, ritengo Imola, il più bel circuito di Italia, per quello che mi ha regalato, che regala ancora a chi guida e a chi ci corre, la bellezza di un tracciato che qualche anno fa, misurava il talento e gli attributi di andare al limite. ora misura la pulizia di guida, la costanza di traeittoria e il compromesso dell’ assetto tra grip e velocità. Imola per me è casa, un ambiente “magico” “sacrale” ogni volta che si può visitare anche a piedi, percorro il tracciato, con attenzione dei particolari, con tanto rispetto e un pò di emozione, per aver la possibilità e fortuna di poter essere li in quel momento. Purtroppo riteniamo che l’Autodromo di Imola, non sia stato difeso, da i successori da cui prende nome, riteniamo personalmente i vertici della Ferrari un pò “colpevoli” del declino (a livello mediatico e di conseguenza l’allontanemento dai radar del circus F1, ricordiamo la denominazione Enzo & Dino Ferrari ndr….), che poi a portato alla sparizione completa di parecchi circuiti storici (oltre al Santerno) e per gli attuali circuiti anonimi. Imola per me sarà sempre al primo posto, circuito storico, sacrale prima e dopo i fatti tragici del 1994.
Era un atto dovuto, una sorta di dichiarazione che non si può dire neanche di “amore” ma qualcosa di più per questo circuito che porterà via con se sempre anche le geste del più grande di tutti i tempi.